Svolta del Destino: Una Nuova Vita

**Una Svolta del Destino: La Nuova Vita di Veronica**

Veronica stava friggendo delle cotolette di pollo in cucina quando il campanello suonò. Si asciugò le mani in fretta sul grembiule e andò ad aprire. Sulla soglia c’erano due sconosciuti, un uomo e una donna, non più giovani, ma misurati nei gesti.

«Sei Veronica?» fu la donna a parlare per prima, salutandola con un cenno. «Siamo i genitori di Alessandro. Possiamo entrare?» Il nome la colpì come un pugno. Alessandro, quello che le aveva promesso amore e poi l’aveva abbandonata quando aveva scoperto della gravidanza. Rimase immobile un attimo, ma alla fine annuì e si fece da parte.

Davanti a una tazza di tè, la conversazione iniziò con calma. I due coniugi parlavano del figlio con tale affetto da sembrare quasi un santo. Per Veronica era straziante ascoltare, perché proprio da lui aveva conosciuto il tradimento più crudele. Stava per chiedergli di andarsene, quando la donna disse improvvisamente:

«Capiscici bene. Oggi ci sono tanti imbroglioni, tanti falsi. Non dubitiamo delle tue parole, ma…» esitò un momento. «Fai il test. Se il bambino è davvero nostro nipote, vogliamo esserci. Aiutare, sostenere, essere una famiglia.»

Veronica accettò. Quando i risultati confermarono la paternità di Alessandro, i due tornarono con pacchi pieni di vestiti, giocattoli e una busta con tremila euro. Ma non era tutto.

Una settimana dopo, la chiamarono. Durante l’incontro, le consegnarono dei documenti: un piccolo appartamento, vuoto e bisognoso di riparazioni, ma ora era suo. Un dono. Una sorpresa. Un nuovo inizio.

Non riuscì a trattenere le lacrime mentre entrava in quell’appartamento. Il divano consumato, le pareti scrostate, il lampadario opaco… ma era casa sua. Aprì le finestre, lasciando entrare aria fresca e speranza.

Eppure, tutto era cominciato così diversamente.

Tre anni prima, era arrivata in città, affittando una stanza da una signora anziana e brontolona, e aveva trovato lavoro in un negozio. Era sola, piena di problemi, ma con un sogno. Poi aveva conosciuto Alessandro: alto, con mani forti e un sorriso sicuro. Aveva creduto di aver trovato la felicità.

Ma quando gli disse di essere incinta, lui cambiò in un istante. «Sei pazza? Che bambino? Non è mio. Fai quello che vuoi.» E se ne andò.

Piangendo tutta la notte, la nonna che l’ospitava ascoltò, scosse la testa e poi disse: «Se decidi di tenerlo, puoi restare. Ma se non lo fai, cerca un’altra stanza. Io non aiuto a uccidere bambini.»

Veronica rimase. Partorì. Lavorò. Visse. Tutto per suo figlio.

Poi, un giorno, la nonna scomparve. Al suo ritorno, le confessò: «Ho trovato l’indirizzo dei genitori di Alessandro. Sono andata da loro… È morto, capisci? E loro non sapevano nulla di voi.» Quella notte, Veronica pianse in silenzio, realizzando che, nonostante tutto, in qualche modo lo amava ancora.

Due settimane dopo, quel campanello suonò…

Ora tutto era diverso. L’appartamento, anche se vecchio, era suo. La nonna, che ora era davvero parte della loro vita, portava dolci ogni volta che li visitava. Veronica lavorava da casa e faceva la panettiera part-time. Suo figlio cresceva felice e affettuoso.

Mentre sorseggiava un caffè alla finestra, il bambino le chiese: «Nonna, quando torniamo da te?»

«Presto, tesoro. Molto presto.»

A volte, la vita prende svolte inaspettate. L’importante è non aver paura di andare avanti.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

seven + four =

Svolta del Destino: Una Nuova Vita