— Tatu, per favore… non venire a scuola oggi, va bene?

Papà, per favore non venire a scuola oggi, daccordo?
Perché, Maddalena? Avresti una ricompensa, volevo vedere quel momento.
No, papà. Verranno tutti i bambini, i genitori e tu
E io cosa?
Sei coperto di polvere, papà. Sempre appena sceso dal lavoro. Si riderà di te

Lui rimase immobile. Nella sua mano tremava un fiore appassito, strappato lungo la strada.

Hai ragione, figlia mia sussurrò a mezza voce. Sono corso via, non ho avuto tempo di cambiarmi. Non volevo fare tardi.
Semplicemente non venire! esclamò la bambina. Mi vergognerò!

Annui il capo e quasi sorrisi.

Va bene, Maddalena. Non verrò.

Si girò e se ne andò, stringendo forte quellunico fiore.

Abitavamo in una piccola casetta di laterizio, costruita da lui stesso molti anni prima. La madre se ne andò quando Maddalena aveva cinque anni. Lui lavorava dalla mattina alla sera, al freddo, sotto la pioggia, per comprargli un libro, delle scarpe nuove, del latte.

Papà, non abbiamo un frigorifero!
E va bene, tesoro. Sul balcone è più fresco rispose con un sorriso.

Gli anni passarono. Maddalena studiò bene, vinse concorsi, fu ammessa alluniversità di Bologna. Il padre le diede tutto quello che possedeva.

Tieni, figlia, per lalloggio.
Ma resterai senza nulla!
Mi resterà la cosa più importante lorgoglio per te.

Tornerò, lo prometto! E ti porterò via con me!

Lui alzò semplicemente la mano.

Non serve, cara. Sono abituato a questo cortile, alle mie galline e al silenzio.

Il tempo scorreva. Lui chiamava spesso, ma lei rispondeva sempre meno.

Papà, sono occupata, ti richiamo più tardi.
Va bene, cara. Limportante è non morire di fame.

Un giorno decise di fare visita senza preavviso. Portò una borsa piena di cibi casalinghi ravioli, pane, torta. Allingresso lo fermò il portiere.

Chi cerca, signore?
La mia figlia, Maddalena Georgio.
Ah, la signora dellEvento Diamanti? È al lavoro, oggi è una grande serata. Meglio lasciare il pacco qui.
No, voglio vederla, anche solo per un attimo.

Si diresse verso lhotel dove si svolgeva la festa di beneficenza. Lei era vicino al palco, elegante, sicura, circondata da volti noti. Lui si avvicinò timidamente.

Maddalena sono io, tuo papà.

Lei si voltò di scatto.

Papà?! Cosa fai qui?!
Ti ho portato un po di cibo di casa
Per favore, vattene! È un evento privato!

La borsa cadde, i barattoli rotolarono ai suoi piedi. Lui si chinò per raccoglierli e sussurrò:

Scusa non volevo farti vergognare.

Uscì in silenzio. Una addetta alle pulizie gli si avvicinò, lo aiutò a raccogliere le cose.

Non si preoccupi, signore. I bambini torneranno a volte, però, è già troppo tardi.

Lui sorrise tristemente.

Sì, quando più nessuno aspetta più.

Passarono molti anni. Maddalena si sposò, fece carriera, diceva che il padre non era più in vita. Fino a quando la sua azienda fu invitata a un gala di beneficenza in un piccolo borgo. Tema: Gente semplice, cuori grandi.

Sul palco salì un vecchio uomo. Le sue mani erano ruvide, lo sguardo dolce.

Mi chiamo Giorgio Georgio. Non sono un grande uomo, ma so cosè lamore. Ho cresciuto da solo una figlia. È andata lontano, ma la prego ogni giorno. Se potesse sentirmi, le direi: ti amo, anche se mi ha dimenticato.

Il silenzio calò nella sala. Maddalena si alzò, coprendosi la bocca con la mano.

Papà

Corse sul palco e cadde fra le sue braccia.

Perdona, ti prego! Scusa se ti ho nascosto!

Lui la stringé e sussurrò:

Figlia ti ho perdonato da tempo. Aspettavo solo.

La loro storia volò in tutta la nazione. Dopo quellevento Maddalena fondò lassociazione Cuore di Papà, per bambini orfani e anziani soli. Alla prima cerimonia, tra le lacrime, disse:

Luomo che mi ha insegnato tutto il bene non ha mai avuto unistruzione, ma mi ha dato la lezione più importante: il vero amore non conosce vergogna.

Prese la mano del padre:

Papà, oggi sei lospite donore.

Il pubblico si alzò. Lui sorrise tra le lacrime.

Sai, figlia il dolore passa. Lamore, invece, resta.

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