Tradimento

Tradimento

– Allora, Lenina, io vado! – Gianni salutò con la mano, – Manderò i soldi a mia mamma, non preoccuparti.

La porta si chiuse dietro suo marito, e Elena si sedette stanca su uno sgabello, scoppiando improvvisamente in lacrime.

– Mamma, cosa c’è? – suo figlio entrò in cucina, – Che succede?

– Niente, – Elena si vergognava della sua debolezza, – Niente, tesoro, è solo che oggi sono un po’ giù di morale. Mi mancano i ragazzi.

Era periodo di vacanza e i ragazzi, suo figlio Nicola e sua figlia Cristina, erano in visita dalla nonna.

– No, – dichiarò convinto Diego, – Non si piange così tanto solo per cattivo umore, e parli con i ragazzi ogni giorno al telefono. Ormai non sono più piccolo, mamma, certe cose le capisco.

Elena guardò il figlio sedicenne, più alto di lei, e improvvisamente disse ad alta voce ciò che aveva paura di ammettere pure a se stessa:

– Mi sembra che presto papà ci lascerà, – al silenzioso interrogativo negli occhi del figlio spiegò, – Mi tradisce. Da quasi sei mesi…

Diego non sapeva come reagire. Pensava che qualcuno avesse ferito sua madre, al lavoro o per strada, o che avesse litigato con qualche amica. E invece! Papà, come ha potuto?! Una rabbia iniziò a montare in lui, e la madre se ne accorse subito:

– Diego, non serve. A volte succede agli adulti, lo capirai col tempo. Papà è un uomo buono, ma non si comanda al cuore.

Elena parlava, ma nemmeno lei credeva alle proprie parole. Avrebbe voluto urlare, sbraitare, pestare i piedi e rompere i piatti, ma invece stava dicendo al figlio più grande di perdonare e capire il padre! Ma il ragazzo stringeva i pugni:

– Se ne vada pure allora, ce la faremo anche senza di lui! Perché tenere in casa un traditore?

– Figlio mio, dici di essere grande ma ti comporti da bambino. Ogni persona ha diritto a commettere errori, non è forse così? Anche tuo padre, capirà che è solo un’infatuazione e che la cosa più importante è la famiglia…

– Mamma, – il “maturo” Diego scoppiò improvvisamente in lacrime, – Perché ha fatto questo? Ora non potrò più rispettarlo come prima!

– Non preoccuparti, tutto si sistemerà, tesoro – Elena accarezzò il figlio sulla mano, – Ma non dirlo ai ragazzi.

– Neanche tu, – Diego si asciugò le lacrime, – Neanche a loro dire che ho pianto. Altrimenti la loro fiducia nel fratello maggiore forte e onnipotente vacillerà.

Elena guardò l’orologio:

– Ma non stai facendo tardi per l’allenamento?

Diego balzò in piedi:

– In ritardo! Accidenti!

Rimasta sola, Elena rifletté. Durante la conversazione con il figlio riusciva a ragionare con lucidità, ma quando rimaneva sola, il dolore la sovrastava e le lacrime prendevano il sopravvento:

– Ma come? Come ha potuto tradire tutto quello che avevamo?

Quando si conobbero, Gianni era abbastanza spensierato, circondato da ragazze di ogni tipo, che chiamava “uccelline”. Quando lei, Elena, disse al suo corteggiatore che non voleva diventare un’altra “uccellina”, Gianni rispose seriamente:

– Perché “un’altra”? Unica, per tutta la vita.

E lei ci credette, come una sciocca. E per tutti questi 17 anni vissuti insieme ci aveva creduto, pensava di essere fortunata! E lui?! Nonostante i tre figli, nonostante tutto ciò che hanno vissuto insieme, i giorni di “gioia e dolore”, lui aveva tradito.

Tutto iniziò sei mesi fa. Anche se, forse, era iniziato prima, ma lei non se ne accorgeva? Ma no, è improbabile… Sei mesi fa erano stati invitati a un matrimonio, si sposava Sascha, il nipote preferito del marito. Elena non poté andare, ma mandò il marito, dicendogli che non poteva mancare. Lui fece resistenza per finta, ma c’era di mezzo l’orgoglio della sorella e le inevitabili domande dei parenti…

Elena poi guardò le foto del matrimonio, pubblicate da giovani sui social, e in quelle c’era una ragazza piuttosto sfacciata che stava sempre vicino a Gianni! Già allora qualcosa la punse, tanto che fece un commento sarcastico sulla ragazza, ma il marito rispose distrattamente:

– Cosa? Chi? Ah! È l’amica della sposa, mi sembra. Non l’ho nemmeno notata, non so perché stesse sempre vicino, ma per carità, Elena! E tu che fai, sei gelosa? – Gianni sorrise soddisfatto, – Gelosa! Eppure non è nemmeno il mio tipo!

A quel punto lei credette al marito, la ragazza non era effettivamente il tipo di Gianni, lo sapeva bene! Ma una settimana dopo iniziarono delle telefonate strane, con il silenzio dall’altro capo. Elena condivise la cosa con il marito:

– Immagina, chiamano, non parlano, sospirano. È successa la stessa cosa a Diego con le sue “uccelline”!

Dopo quella lamentela le chiamate cessarono, ma Elena non collegò la cessazione con quella conversazione con il marito, fu un pensiero che le venne molto dopo – quando Gianni, amante di jeans e maglioni, improvvisamente iniziò a indossare abiti, camicie e cravatte, e a usare un profumo moderno, abbandonando la colonia “O’gen”, che aveva ereditato dal padre. E contemporaneamente iniziarono i ritardi continui al lavoro…

Quando Elena chiese cosa stesse succedendo, il marito rispose senza esitazione:

– Abbiamo un progetto strategicamente importante! Non so quanto durerà, ma dopo! – Gianni sognante alzò gli occhi al cielo, – Dopo avremo di tutto, e andremo in vacanza dove vuoi, e comprerò la pelliccia che desideri, e a Diego il hoverboard o magari addirittura un quad. Resisterete, d’accordo?

Da quel giorno Gianni non solo iniziò a fare tardi al lavoro, ma capitava pure che sparisse nei fine settimana. Appena si riunivano per uscire tutti insieme, riceveva una chiamata e – uno sguardo colpevole:

– Elena, devo andare a lavoro. Le scadenze incombono, e…

Elena voleva trovare quella ragazza delle foto del matrimonio, strapparle i capelli, graffiarle il viso, ma per evitare questo tentativo di follia, non cercò nemmeno di scoprirne il nome e contatti.

Sei mesi di vita così avevano fatto di Elena una vera nevrotica. In pubblico e coi figli tentava di resistere, ma da sola cedeva. Oggi, dopo aver parlato col figlio maggiore, Elena si decise:

– Devo affrontarlo. Bisogna fare qualcosa, non voglio che Diego odi suo padre!

Il marito la anticipò. Gianni chiamò e la invitò al ristorante:

– Elena, dobbiamo parlare. Preferibilmente senza che i ragazzi sentano.

Elena sorrise amaramente: non voleva uno scandalo, sapeva che in pubblico non se lo permetterebbe mai.

All’inizio decise di andare con abiti normali, perché farsi bella? Poi pensò, forse dovrebbe presentarsi come se fosse appena uscita dall’orto di campagna? Così il marito si vergognerebbe! Ma un’ora e mezza prima dell’uscita, cambiò improvvisamente idea:

– Devo essere più bella che mai! Che veda cosa sta perdendo!

Nel taxi, il conducente osservò attentamente la donna allo specchio. Quando lei stava già pagando, disse improvvisamente:

– Una bellezza così, e così triste! Non essere triste, vedrai che tutto andrà bene!

Il complimento imprevisto le sollevò un po’ l’umore, ed Elena entrò nel ristorante con un sorriso sulle labbra. Gianni teneva una rosa in mano, e questo la sorprese: se voleva dirle che se ne sarebbe andato, perché i fiori? O era un simbolo – un fiore sulla tomba del loro amore? Elena addirittura sogghignò, che pensieri strani, non da lei, le saltavano in mente?

Cenarono parlando di cose insignificanti. Dentro Elena si contorceva una molla invisibile, pronta a scattare in qualsiasi momento. Infine, non ce la fece più:

– Gianni, hai detto che dobbiamo parlare…

Lui annuì:

– Hai ragione. Insomma, Elena, la questione è questa, – fece una pausa, come per prendere fiato, – Ho pensato… Non ti dispiacerà se non andremo in vacanza, non compreremo la pelliccia e il quad?

La molla era pronta a scattare, ma Gianni continuò:

– Oggi ci hanno pagato quasi il doppio, con il premio. E ho pensato, Diego ha già sedici anni, diventerà presto indipendente. Perché non compriamo con questi soldi un appartamento per lui? Ho scoperto che se investiamo in una costruzione nuova, per il suo diciottesimo compleanno sarebbe un bel regalo. Che ne pensi?

– Io capisco tutto, Gianni, – iniziò Elena, ma poi si riprese, – Cosa? Un appartamento? Che appartamento?!

– Ma hai sentito niente? E poi, ultimamente sei diventata così distratta. Cosa succede, Elena?

Poi Gianni sbottò. Nel ristorante si trattenne, ma appena uscirono si lasciò andare:

– Sei impazzita?! Quale amante, quali tradimenti?! Ti ho spiegato tutto, progetto importante, farò tardi! Non hai detto una parola contro, anzi, mi vantavo con tutti di quanto fosse comprensiva mia moglie! E questa stessa “comprensiva” ha inventato chissà cosa!

Camminavano verso casa a piedi, Elena ascoltava il marito indignato e sorrideva beatamente. Tutti i suoi rimproveri e insulti ora suonavano come musica celestiale. Arrivati a casa, Gianni si fermò e disse:

– Ti ho detto un tempo che avevo trovato la mia unica. Ti ho mai ingannato in vita mia?!

…La giornata di Diego era iniziata male, le confessioni mattutine della madre lo avevano destabilizzato. Prima era arrivato in ritardo all’allenamento, aveva preso un rimprovero dall’allenatore, e durante l’allenamento lo avevano massacrato, perché non era in grado di reagire. Per di più aveva litigato con un amico per una sciocchezza, e poi vagabava per la città fino a tardi in cerca di problemi. Voleva che qualcuno lo attaccasse o lo infastidisse, così da poter dare sfogo alla rabbia accumulata. Attaccare per primo non poteva, la coscienza non glielo permetteva. Ma non incontrando un teppista, si diresse verso casa, e lì, al portone, vide una coppia che si baciava. Riconobbe subito il cappotto della madre e si sentì bruciare: accusava il padre di tradimento, ma lei stessa!

Stringendo i pugni, fece un passo…

– Oh, tesoro, – Gianni sorrise un po’ imbarazzato, – Noi qui…

…È bello quando tutto finisce bene, no?

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