**Tradimento al Tavolo Nuziale**
Serafina Rossi bussò con impazienza alla porta dell’appartamento del figlio e della nuora. Era piena di gioia: voleva mostrare le foto del matrimonio della figlia minore, Sofia, celebrato il weekend prima. La porta si aprì e sulla soglia apparve la nuora, Alessia. Il viso era cupo, gli occhi arrossati. «Ah, siete voi? Entrate», disse freddamente. Serafina capì subito che qualcosa non andava. «Alessia, che succede?» chiese cauta, varcando la soglia. «Succede che io e vostro figlio ci stiamo separando!» esplose Alessia, la voce spezzata dall’amarezza. «Come? Perché?» sussurrò la suocera, incapace di crederci. «Davvero non sapete cosa ha combinato vostro figlio?» rise amara la nuora. «No! Che ha fatto?» Serafina la fissò confusa, il cuore stretto dall’ansia.
Due mesi prima, in una tranquilla cittadina sulle rive del Po, era scoppiata una discussione tra Alessia e la cognata, Beatrice. «Un matrimonio è una volta nella vita! Perché non volete festeggiarlo come si deve?» protestò Beatrice, scoprendo che Alessia e il fratello Luca avevano optato per un semplice rito in comune. «Mi sembra uno spreco. Preferiamo investire i soldi in qualcosa di concreto», rispose Alessia. «Per esempio?» fece Beatrice, lo sguardo sospettoso. «Una vacanza, un’auto, o l’anticipo per la casa…» elencò Alessia. «Quindi, i soldi ci sono, ma non volete spenderli per il matrimonio?» sorrise sarcastica Beatrice. Alessia non rispose, e il silenzio fu più eloquente di mille parole.
Luca e Alessia celebrarono con pochi intimi e una cena sobria. Beatrice e il suo fidanzato, alla fine, si presentarono. Aveva un piano: un annuncio che avrebbe rubato la scena.
Dopo la cerimonia, gli sposi e gli ospiti raggiunsero i genitori di Alessia per la cena. Il tavolo era ricco di piatti caserecci, ma gli invitati erano solo una dozzina.
Quando iniziaronono i brindisi, Beatrice si alzò col bicchiere in mano. «Auguro ogni felicità agli sposi! Ma ho anch’io una notizia: io e Marco ci sposiamo!» esclamò. Tutti la festeggiarono, mentre Alessia sentiva l’amaro in bocca. Beatrice rivelò dettagli del suo sfarzoso matrimonio, quello «di cui tutti avrebbero parlato».
A fine serata, Alessia sfogò la sua delusione con Luca: «Doveva proprio rovinarci il giorno?» «Lascia stare, abbiamo ancora i nostri soldi», provò a consolarla lui. «Allora andiamoci, al mare!» propose lei. «Ne parliamo domani», rispose Luca evasivo.
Due settimane dopo, Beatrice consegnò loro l’invito. «Non ci vado», sbuffò Alessia. «Come vuoi», disse Luca, ma quando lei propose la vacanza, lui si agitò. «Non posso saltare il matrimonio di mia sorella».
Alessia cedette e andò al ricevimento: limousine, ristorante stellato, fuochi d’artificio. «Che spreco», commentò. «Quel vestito costa un occhio della testa».
Il giorno dopo, riprese l’idea del mare. «Ho trovato i biglietti!» «Non abbiamo i soldi», ammise Luca. «Come? Abbiamo messo da parte quarantamila euro!» «Li ho prestati a Beatrice… ma li restituirà». Alessia impallidì. «Senza chiedermelo?» urlò. «Era disperata!» si giustificò lui. «Io li voglio indietro subito!»
In quel momento bussò Serafina, raggiante con le foto del matrimonio di Sofia. «Sapevate che vostro figlio ha pagato il matrimonio di Beatrice?» le sbottò Alessia. «Certo, un fratello aiuta la sorella!» rispose la suocera. «Incredibile! Noi abbiamo rinunciato, e lui regala tutto a lei! Traditore!» «Ma che scenate!» replicò Serafina. Alessia, però, non scherzava: chiese il divorzio e la restituzione della sua metà.
Vinse la causa e, con i soldi recuperati, partì per il mare. Lì, tra sole e onde, incontrò un uomo che le ridiede la felicità. Tornò a casa col cuore leggero, pronta per ricominciare.