Tradimento nella nuova dimora

Tradimento nella Nuova Casa

Gianluca e Fiammetta si sposarono e si trasferirono in un nuovo appartamento nella periferia di Firenze. Erano pieni di gioia: i giovani sistemavano la casa, creavano un nido accogliente, sognando il futuro. Ma dopo sei mesi, arrivarono i genitori di Gianluca in visita. All’inizio sembrarono sorpresi dalla presenza di Fiammetta, ma a cena, dopo qualche bicchiere di vino, scoppiò una lite.

— Perché hai portato questa qui? — sbottò la suocera con tono tagliente.

— Cosa vuoi dire? Sono sua moglie! — replicò Fiammetta, sentendo il sangue salirle al viso.

— Moglie? — rise la suocera, una risata carica di disprezzo. — Ma che moglie sei? Non farmi ridere! Gianluca ha già una moglie e due figli. I nostri nipoti! E tu chi sei? Volevi solo l’appartamento?

Fiammetta guardò Gianluca, ma lui abbassò gli occhi, sussurrando:

— Va’ da tua madre, sistemerò io. Domani mattina li mando via.

Quando Fiammetta compì diciotto anni, sua madre iniziò a parlare di matrimonio. Non aveva fretta, ma si preoccupava: la figlia passava troppo tempo in casa con i libri. Non era timida, anzi, a scuola e all’università era conosciuta per il suo carattere vivace, ma rifiutava sempre le avances dei ragazzi. Preferiva immergersi in una storia romanzesca piuttosto che uscire con qualcuno. La madre temeva che sarebbe rimasta sola.

Fiammetta si laureò, trovò lavoro come impiegata, ma la sua vita rimase uguale: casa, lavoro, casa. Allora i genitori decisero che era ora di vivere da sola. Avevano comprato da tempo per lei un trilocale in un vecchio palazzo e lo affittavano. Dopo averlo ristrutturato, le consegnarono le chiavi, di fatto cacciandola dalla casa paterna.

Fiammetta si sentì tradita. Come potevano allontanare una figlia così? Ma la vita la costrinse ad adattarsi. Non le piaceva pulire un appartamento grande né fare la spesa, finché non incontrò Gianluca. Lui si occupava delle faccende domestiche e con questo conquistò il suo cuore.

Quando lo presentò ai genitori, sua madre corrugò la fronte. Avrebbe voluto per la figlia un marito con una laurea e una casa di proprietà. Gianluca, invece, era un meccanico e affittava una stanza in un pensionato vicino. Suo padre si limitò a dire:

— Vedremo col tempo.

Ma Gianluca amava Fiammetta, e questo bastava. Il matrimonio fu semplice, con solo i suoi genitori presenti. I parenti di lui, lontani in un paesino di campagna, non vennero, e i due rimandarono più volte il viaggio per conoscerli.

Un anno dopo, la coppia pensò ai figli. Gianluca propose di vendere il vecchio appartamento senza ascensore e comprarne uno nuovo, in un palazzo moderno, anche se periferico.

— Come farai con un bambino e una carrozzina al quinto piano? — la convinse.

Fiammetta accettò, sebbene sua madre fosse contraria. Il giorno della firma del contratto, Gianluca finì in ospedale per un’appendicite. A Fiammetta toccò occuparsi delle carte, e portò con sé la madre, abituata a lasciare che altri decidessero per lei.

Gianluca tornò dall’ospedale direttamente nella nuova casa. Insieme sistemarono tutto con entusiasmo: appendevano tende, disponevano i mobili. La vita sembrava un sogno, finché non arrivarono i suoi genitori.

A cena, la suocera scatenò accuse e insulti. Fiammetta, sconvolta, non riusciva a crederci. Gianluca tacque, chiedendole solo di andarsene. Lei preparò una borsa e partì per casa della madre, il cuore spezzato dal dolore e dall’umiliazione.

Il giorno dopo tornò. I genitori di Gianluca se n’erano andati e l’appartamento era immacolato.

— Cosa intendeva tua madre ieri? — chiese Fiammetta, trattenendo le lacrime.

— Non ci far caso. Avevo una donna, mi ha dato due figli. Ma ora sono con te, — rispose lui con noncuranza.

— Mi hai mentito! È un tradimento! — gridò Fiammetta. — Non posso vivere con un bugiardo!

— Non puoi? Vattene! L’appartamento rimarrà a me. Se mi denunci, pagherò la tua parte fino alla morte, — sogghignò lui.

— Sarai tu ad andartene, — replicò fredda Fiammetta. — Non per niente mia madre ha insistito per intestarmi la casa. Aveva un presentimento…

Fiammetta rimase sola nel grande appartamento. Le serate tornarono ai libri, ma ora non la consolavano più. Il cuore le doleva per il tradimento. Aveva amato Gianluca, gli aveva creduto, e lui le aveva nascosto un’altra famiglia.

La madre veniva a trovarla, cercando di confortarla:

— Figlia mia, te l’avevo detto che non era l’uomo giusto. Ma non sei sola, ci sono io con te.

Fiammetta annuiva, ma sentiva solo vuoto. Non chiese il divorzio: toccava a lui decidere. La casa, comprata dai suoi genitori, divenne la sua fortezza, ma anche un promemoria dei sogni infranti. Gianluca chiamava, chiedeva perdono, ma lei non rispondeva.

A volte, sfogliando le pagine di un romanzo, immaginava come sarebbe stata la loro vita senza quella menzogna. Ma la realtà era dura: di nuovo sola, con i libri e un cuore in pezzi.

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