Traslochiamo nel vostro appartamento: una proposta di scambio familiare, tra stanze, figli e… tanta sfacciataggine – Quando i sogni di famiglia di un futuro cognato rischiano di mettere sottosopra la vita di tutti!

Stiamo traslocando nel vostro appartamento

Claudia ha un appartamento splendido in pieno centro. Ristrutturato da poco, ti ci puoi proprio godere la vita!

È una casa perfetta per una ragazza sola, sorrideva con sufficienza Matteo rivolgendosi a mia moglie, Paola, come se parlasse a una bambina. Noi invece pensiamo di fare due, magari tre figli. Uno dietro laltro, se tutto va bene.

In centro cè troppa confusione, smog, niente parcheggio. E soprattutto sono solo due stanze. Qui invece ci sono tre camere, il quartiere è tranquillo e cè anche lasilo proprio sotto casa.

In effetti la zona è ottima, confermai io, pur non capendo dove volesse arrivare il futuro cognato. È per questo che siamo rimasti qui.

Ecco! schioccò le dita Matteo. Glielho detto a Claudia: perché vivere stretti, quando cè una soluzione pronta?

A voi tre con la bambina tutta questa metratura è quasi eccessiva. A cosa vi serve? Di fatto una stanza la usate come ripostiglio. A noi invece andrebbe benissimo.

Intanto Paola cercava di infilare laspirapolvere nel piccolo armadio allingresso.

Quella macchina sembrava opporsi con tutte le sue forze: il tubo si attorcigliava tra i cappotti e proprio non ne voleva sapere di sistemarsi dove doveva.

Luca, mi dai una mano?! gridò Paola dalla porta. O si è ristretto larmadio o io ho disimparato a mettere via le cose!

Mi affacciai dal bagno, dove avevo appena finito di sistemare il rubinetto che perdeva.

Sempre pacato, forse un po lento, ero il contrario totale di mia moglie.

Dai qua, Paolina, ci penso io.

Presi larnese e, con un giro di polso, lo sistemai nellangolo.

Paola tirò un sospiro di sollievo e si appoggiò allo stipite.

Spiegami perché non cè mai abbastanza spazio! Tre camere, eppure ogni volta che facciamo le pulizie sembra di dover traslocare.

È che ti piace accumulare, sorridei. A che ti servono tre servizi di piatti? Ne usiamo uno solo e due volte allanno.

Lasciali lì, sono ricordi. È sempre stata la casa della nonna, dopotutto.

Dopo il matrimonio, i miei hanno diviso leredità: a me, questa bella casa grande in zona residenziale, quella di nonna; a mia sorella Claudia, il bilocale nel centro storico, in via del Corso.

Come valore ci siamo andati pari. Per cinque anni siamo andati tutti damore e daccordo, nessuna invidia.

Paola pensava che sarebbe stato sempre così, ma

***

Finita la pulizia, ci siamo seduti un attimo a riposare. Neanche acceso il televisore, squilla il campanello.

Vado ad aprire.

È Claudia con Matteo, dico a Paola dopo aver guardato dallo spioncino.

Claudia entra frizzante, seguita da Matteo, pesante nei modi e nello sguardo.

Lo avevamo visto giusto un paio di volte: Claudia laveva conosciuto in palestra, circa sei mesi prima.

A me Matteo non era mai piaciuto: troppo sicuro, quasi arrogante. Ci scrutava come fossimo gente di poco conto.

Ciao! Claudia bacia me e abbraccia Paola. Eravamo in zona, ci siamo fermati. Abbiamo delle novità!

Accomodatevi, allora rispondo, invitandoli in cucina. Gradite un caffè?

Preferisco solo un bicchiere dacqua, Matteo mi segue. Dobbiamo parlare seriamente, Luca.

In realtà non erano proprio di passaggio. Cera una questione da affrontare. Niente caffè, niente fronzoli. Siediti, per favore.

Paola diventò subito nervosa. Quel tono di Matteo non le piaceva.

Dimmi pure, gli faccio spallucce.

Claudia fingeva di essere immersa nel telefono, lasciando tutta la scena al suo compagno.

Matteo si schiarì la voce.

Ecco, la questione è questa. Io e Claudia abbiamo fissato la data: tra tre mesi ci sposiamo. Capirai, sono decisioni importanti.

Parliamo di famiglia, di futuro felice. Ragionando sulla casa vorremmo trasferirci qui. E voi andrete a stare nel bilocale di Claudia!

Paola rimase a bocca aperta. Guardò prima me, poi sua cognata, che continuava a scorrere il cellulare come se nulla la riguardasse.

Matteo, cosa vuoi dire di preciso? chiesi, irrigidendomi.

Non sto dando suggerimenti, offro una soluzione intelligente. Cambiamoci casa!

Noi veniamo qua; voi, nella casa in centro di Claudia.

Claudia è daccordo, per noi è la cosa più giusta.

Paola apriva e chiudeva la bocca incredula.

Giusta? ripete lei. Matteo, parli sul serio? Vieni qui e ci chiedi di andare via solo perché avete deciso di fare figli?

Non essere esagerata, Paola Matteo storceva il naso. Siate razionali: avete una sola figlia, e non pensate di allargare la famiglia.

Quindi perché sprecare spazio? Non ha senso. Noi abbiamo delle prospettive.

E che prospettive! Paola si alzò di scatto. Luca, hai sentito?

Chiesi a mia moglie di calmarsi con un gesto.

Matteo, ti ricordo che questa casa è stata assegnata a me dai miei genitori, come a Claudia la sua.

Ci abbiamo lavorato cinque anni, ogni dettaglio scelto da noi. Nostra figlia cresce qui, ha la sua cameretta, le sue abitudini, le amicizie nel quartiere.

E ora tu pretendi di farci traslocare solo perché ti conviene?

Luca, stai calmo Matteo si appoggiò indietro sulla sedia. Siamo una famiglia. Claudia è tua sorella. Non ti importa del suo futuro?

Ti propongo una soluzione di pari valore. Anzi, economicamente ci guadagni, ho già fatto i conti.

Bella storia risposi secco. Non sei ancora sposato con mia sorella, e già punti alla mia casa!

Claudia finalmente si staccò dal telefono.

Dai, non fate così sospirò. Matteo lo fa solo per il nostro bene.

Davvero staremo stretti in centro con dei bambini. Qui avete un corridoio da partita di calcetto!

Mamma diceva sempre che la famiglia è la cosa più importante. Te lo sei scordato, Luca?

Mamma parlava di aiutarsi, Claudia, non di sfrattarsi a vicenda! Paola replicava fredda. Ti rendi conto di cosa sta dicendo il tuo Matteo?

Ma che cè di male? Claudia sbatteva le ciglia confusa. Ha ragione lui. A noi serve di più. La stanza in più non vi serve.

Non è una stanza in più! urlò quasi Paola. È il mio studio! Io ci lavoro, se te lo fossi dimenticata!

Lavori, fece Matteo con tono ironico. Ti limiti a postare immagini su internet, no? Cla dice che è solo un hobby. Puoi stare anche in cucina col portatile, non è mica lufficio del sindaco.

Mi alzai lentamente.

Ok dissi piano. La conversazione è finita. Uscite, entrambi.

Luca, dai Matteo restò seduto. Siamo venuti a parlare da gente di famiglia.

Da famiglia? ribattei alzando la voce. Vieni a chiedermi la casa, offendi mia moglie, decidi tu dove mia figlia deve vivere?

Vergogna non ne hai?

Ma quale vergogna! Paola mi raggiunse. Solo calcoli. Nemmeno è tuo marito, che già pensa a dividere i beni.

Claudia, capisci chi ti vuoi portare in casa? Ti sfratterà lui per primo dalla tua!

Non parlare così di lui! ribatté Claudia alzandosi Matteo si preoccupa per me, per il nostro futuro!

Voi siete solo degli avari. Siete attaccati ai vostri spazi come ricci.

Fratello, eh!

Lavaro qui è il tuo fidanzato indicai la porta. Ultima volta: fuori.

Scordatevi lo scambio. Se ne risento parlare, niente più rapporti.

Matteo si alzò, si sistemò il colletto della camicia. Nemmeno unombra di imbarazzo sul volto, solo fastidio.

Luca, che errore che fai. Mi aspettavo di ragionare come gente adulta. Ma se sei così ostinato

Claudia, andiamo via!

La porta si richiuse dietro di loro. Paola, scossa, si lasciò cadere sul divano.

Hai visto che faccia tosta? Lhai visto?! Ma chi si crede di essere?

Io restai in silenzio, guardando dalla finestra Matteo che, nel cortile, apriva la macchina con laria di chi è già padrone di tutto, dicendo qualcosa con tono seccato a Claudia.

Sai la cosa peggiore? dissi finalmente Claudia è davvero convinta che lui abbia ragione.

Sempre stata un po sulle nuvole, ma così tanto

Lui le ha mangiato il cervello! Paola scattò in piedi. Dovremmo avvertire tua madre e tuo padre. I tuoi devono sapere che progetti ha il loro futuro genero.

Aspetta presi il telefono. Prima parlo con Claudia, da solo. Senza quel pavone accanto.

Chiamai il numero. Lunga attesa, finalmente rispose lei, piangendo.

Pronto! mugugnò.

Claudia, ascoltami bene dissi duro. Sei con lui in macchina?

Che cambia?

Se è lì, metti in viva voce. Voglio che senta.

Non sono in auto singhiozzò Mi ha lasciata sotto casa e se nè andato. Mi ha detto che deve calmarsi: la tua famiglia pensa solo a se stessa.

Luca, perché siete così chiusi? Voleva solo che avessimo la vita perfetta

Claudia, svegliati! gridai quasi. Ma quale vita perfetta? È venuto a pretendere casa mia!

Ti rendi conto che la tua casa è solo tua? E lui già decide per te!

Te laveva detto di questo scambio, prima della cucina?

Silenzio.

No disse infine. Mi aveva parlato di una sorpresa, che aveva trovato la soluzione ideale per tutti.

Bellissima sorpresa. Ha deciso per te e per me senza neanche chiederci.

Ma tu davvero vuoi sposarlo? Un approfittatore!

Oggi la casa, domani vorrà la macchina, dopodomani convincerà i tuoi a intestargli la casa in Toscana, per respirare aria buona.

Non parlarmi così la sua voce tremava. Lui mi ama.

Se ti amasse, non ci avrebbe scatenati uno contro laltro. Ti rendi conto che voleva dividerci?

Gli parlerò disse piano.

Parlagli. E pensaci bene prima del municipio.

Chiusi la chiamata e buttai il telefono sul divano.

Che ha detto? domandò Paola piano.

Che non sapeva nulla. Matteo aveva preparato la sorpresa.

Paola fece una smorfia amara.

Tipico. Arriva e mette tutti in ordine. I metri quadrati di qua, le persone di là. Mi fa schifo.

Non gli daremo mai la casa, questo è certo.

Ma povera Claudia. Si mette nei guai.

***

Le nostre paure peggiori però non si avverarono alle nozze non si arrivò mai.

Matteo mollò Claudia la stessa sera. Lei, in lacrime, quella notte raggiunse casa nostra e raccontò tutto.

Matteo era salito, aveva iniziato a fare le valigie. Claudia sconcertata gli aveva chiesto cosa fosse successo.

Lui le disse che non voleva legarsi a una famiglia così tirchia.

Ha detto che di parenti così non sa cosa farsene singhiozzava Claudia Su di voi non si può contare.

Ha detto che non starete con i bambini quando avremo bisogno di staccare. E che soldi non ce li darete quando li chiederemo.

Ma Claudia, non piangere! protestò Paola Uno così non ti serve a nulla!

Non è affidabile, penserà solo a se stesso e mai alla famiglia. Dimenticalo!

Claudia ci ha messo mesi a riprendersi. Poi, pian piano, ha capito anche lei.

Solo dopo ha realizzato comera davvero Matteo. Se lavesse sposato, sarebbe stata un tormento per tutta la vita. Le è andata bene, davvero.

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