Tuo figlio è così noioso e privo di fantasia

Tuo figlio è così noioso! Non diventerà mai nulla di buono!

Serena si bloccò sulla soglia, quasi lasciando cadere la torta che teneva tra le mani. Sua madre la fissava con disapprovazione, come se avesse commesso chissà quale crimine.

Mamma, ma di cosa stai parlando? Serena posò la torta sul tavolo. Centra qualcosa Dario?
Centra che è in terza media e ancora frequenta una scuola normale! la madre alzò la voce. Niente indagini speciali, niente programmi avanzati. Come farà a entrare in ununiversità decente? Come farà a distinguersi?

Serena si morse il labbro. La conversazione stava seguendo il solito copione, e un senso bruciante di ingiustizia le salì dal petto.

Mamma, Dario va benissimo a scuola. Ha ottimi voti in quasi tutte le materie. Prende ripetizioni di matematica e vuole fare il programmettore, come Luca.
Appunto! la madre sbatté le mani. Programmazione! Stare tutto il giorno al computer, come tuo marito. Un lavoro qualunque, uno stipendio qualunque. E tu? Insegnante! Ripetizioni! Due spiccioli. Almeno lo nutrite decentemente, vostro figlio?

Serena strinse i pugni. Le parole della madre le scavavano nelle parti più sensibili. Sì, lei e Luca non navigavano nelloro, dovevano fare i conti con quello che avevano. Ma Dario era un bambino felice.

Stiamo benissimo. E Dario è felice.
Felice! la madre sbuffò, scivolando verso la finestra. Mio nipote Federico, quello sì che è un tesoro. Va in una scuola con inglese potenziato fin dalla prima elementare! Pensa un po? Parla già fluentemente. Marco e Giulia sono fantastici investono su di lui, non badano a spese.

Serena ascoltò in silenzio. Suo fratello era sempre stato il preferito. Aveva aperto una piccola attività, comprato un appartamento più grande, e sua moglie Giulia non lavorava, dedicandosi alla casa e al figlio. E ogni volta, la madre non perdeva occasione per metterli a confronto.

Federico è un ragazzo così brillante! continuò la madre, con voce più dolce. Quello sì che farà strada. Marco dice che lo manderanno allestero per un corso di lingua. A tredici anni! Ecco come si pianifica il futuro, ecco la vera prospettiva. Non come la vostra scuola ordinaria.

Serena si avvicinò alla madre. Le sue spalle erano tese, il viso severo.

Mamma, capisco che vuoi vedere i nipoti realizzati. Ma Dario non è da meno di Federico. Hanno solo percorsi diversi.
Percorsi diversi! la madre si voltò di scatto. Uno porta al successo, laltro alla mediocrità. È questo che vuoi per tuo figlio? Che viva nellindigenza?

Qualcosa dentro Serena si strinse.

Mamma, non siamo poveri. Viviamo secondo i nostri mezzi. E Dario crescerà come una brava persona. Intelligente, buono, laborioso.
Laborioso! sbottò la madre. Non basta più, Serena. Oggi servono soldi, conoscenze, unistruzione prestigiosa. E Dario che ha? Una scuola normale e una mamma insegnante che tira a tirare a fine mese.

Serena distolse lo sguardo. Davanti a lei cera la torta, decorata con cura, che aveva preparato con amore. Ora sembrava inutile

Mamma, non voglio discutere. Cresciamo nostro figlio come crediamo giusto. Ed è felice.
Il futuro è ciò che conta! la madre si avvicinò. Lo stai rovinando con la tua negligenza. Marco invece capisce. Fa di tutto perché Federico diventi qualcuno. Tu, invece, lasci che le cose accadano.

Serena scosse la testa. Discutere era inutile. La madre non avrebbe cambiato idea.

Va bene, mamma. Mangiamo pure. Luca e Dario arriveranno tra poco.

Come previsto, il pranzo si svolse in unatmosfera tesa. La madre parlava di quanto Federico fosse bravo a scuola, di quanto Marco ne fosse orgoglioso. Dario mangiava in silenzio, osservando la mamma di sfuggita. Serena gli sorrideva, cercando di fargli capire che andava tutto bene.

Dopo quel pranzo, Serena capì che avrebbe dovuto ridurre i contatti con sua madre. Era troppo doloroso ascoltare quei paragoni continui.

Chiamava sua madre e Marco per le feste, ma evitava i pranzi di famiglia. La madre si offendeva, ma Serena resisteva. Doveva proteggere suo figlio da quel veleno.

Gli anni passarono. Dario crebbe, studiò, si appassionò allinformatica. Serena riceveva notizie saltuarie su suo fratello. Federico aveva finito il liceo con il massimo dei voti. Era entrato in ununiversità prestigiosa, anche se con qualche raccomandazione del padre.

Dario si diplomò e si iscrisse a un politecnico, senza aiuti. Al terzo anno, lavorava già in una piccola azienda informatica. Serena era fiera di lui. Luca anche. Ma la madre continuava a parlare solo di Federico.

Passarono altri anni. I ragazzi ormai avevano quasi trentanni. Per il compleanno della madre, tutta la famiglia si riunì. Marco e Giulia arrivarono, e anche Federico alto, bello, con una pettinatura sbarazzina. Però, dopo luniversità, aveva lavorato poco. Aveva mollato tutto per la musica, voleva formare una band. Marco aveva investito in attrezzature. Due anni dopo, il gruppo non era mai decollato. Federico viveva ancora con i genitori, senza un lavoro fisso.

Serena osservava sua madre che lo adorava, lo accarezzava, lo interrogava sui suoi progetti musicali. Lui rispondeva svogliamente, scrollando il telefono. Ma la madre non notava il suo disinteresse. Per lei, Federico restava il nipote doro.

Dario sedeva accanto a sua moglie Maria. Si erano sposati da poco, e Maria era al quarto mese di gravidanza. Lui lavorava per una grande azienda tech, guadagnava bene, affittava un appartamento e risparmiava per comprare casa. Ma la nonna sembrava non vederlo.

Serena notò la tensione di Luca, che serrava la mascella. Maria guardava il marito con preoccupazione. Ma Dario sorrideva, stringendole la mano.

La serata si trascinò. La madre raccontava agli ospiti quanto Federico fosse talentuoso, quanto la sua band sarebbe diventata famosa. Lui annuiva con aria superiore. Serena taceva.

Alla fine, il gruppo si sciolse. Luca, Dario e Maria uscirono per primi, dicendo che avrebbero aspettato in macchina. Serena si stava infilando la sciarpa quando la madre le si avvicinò.

Serena, aspetta. Voglio dirti una cosa.

Serena si immobilizzò. La madre parlò a bassa voce, ma con fermezza.

Tuo figlio è così noioso, Serena. Grigio, ordinario. Proprio come te e Luca. Non ha alcuna scintilla. Federico invece lui sì che è un genio, una stella. Farà grandi cose. Tuo figlio? Vive e basta. Lavora, si è sposato, avrà un bambino. Ma non cè nulla di speciale. È uguale a milioni di altri.

Serena la fissò. Qualcosa dentro di lei si spezzò.

Espirò lentamente e guardò la madre negli occhi.

Sai, mamma, ci ho pensato a lungo. Pensavo che volessi solo che io fossi una madre migliore. Che mi impegnassi di più per Dario. Credevo che la tua critica nascesse da buone intenzioni, per spronarmi.

La madre aggrottò la fronte, ma Serena alzò una mano.

Ma è più semplice. Tu non hai mai amato

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