Tutta la marcia nera di un uomo si manifesta proprio quando la donna comincia a dipendere da lui. Non ha più motivo di recitare il suo ruolo: diventa il suo “unico appiglio” e sa già che lei non andrà da nessuna parte. Perché essere premuroso se, alla fine, rimarrà comunque? Perché rispettarla se è già intrappolata? È in quel momento che spunta il suo vero volto. Inizia l’ignoranza, il gelo, il svalutare: “È solo frutto della tua fantasia”. Il potere su una donna dipendente corrompe persino i ragazzi più dolci.
Ecco perché è fondamentale ricordare: devi sempre avere i tuoi soldi, il tuo “dove andare” e il tuo “perché vivere”. Il tuo sostegno non deve essere lui, ma te stessa. Puoi amare, costruire un legame, stare accanto, ma solo se riesci a vivere anche senza di lui. Altrimenti non è amore, è paura. E la paura non può essere una base solida.
Un vero sodalizio è possibile solo tra due persone autosufficienti, complete. Non tra un uomo e una donna che non possiede il proprio angolo, la propria carta e i propri risparmi. Se non hai via d’uscita, non scegli: sopravvivi. E una donna che sopravvive accanto a un uomo non sta più parlando di amore, ma di necessità.
Bonus
La mia vicina, la signora Francesca, ha sempre vissuto “sotto il segno del marito”. Bella, gentile, riservata, ha lasciato il lavoro quando sono nati i figli perché “lui ha detto che è la cosa giusta”. Tutte le finanze erano nelle sue mani. Sembrava vivere nell’abbondanza: un bel appartamento a Roma, una vacanza all’anno, ma chiedeva soldi per un nuovo vestito come una bambina per un gelato.
Quando i figli sono cresciuti e se ne sono andati, il marito è cambiato: sguardo freddo, lamentele continue, distanza. Poi è arrivato il giorno in cui ha preso le sue cose e se n’è andato da una ragazza più giovane. Francesca è rimasta sola. Senza lavoro, senza risparmi, senza fiducia.
I primi mesi sono stati i più spaventosi: come pagare le bollette, dove mettere il pane, cosa fare dopo? È stato allora che ha preso in mano la sua vita per la prima volta. Ha iniziato a lavorare: prima in una drogheria, poi in contabilità. Ha ricominciato a studiare, di notte contava le monete, di giorno cercava di non far vedere ai figli quanto fosse difficile.
Sono passati qualche anno. Oggi la signora Francesca ha una piccola attività: prepara torte su ordinazione. E sapete cosa dice?
— Se non se n’era andato, non avrei mai scoperto quanto sono forte.
Questa storia mi ha insegnato una cosa: la dipendenza è sempre una trappola. La libertà, anche quando è dura, si trasforma sempre in forza. Solo quando una donna può stare in piedi da sola può scegliere l’amore, non la mera sopravvivenza.