“Le ha lasciato tutto in caso di divorzio, e con lei — sua madre”
— È arrivato da me con uno zaino in spalla, — la voce di Bianca tremava mentre raccontava all’amica del suo uomo, sedute nella loro piccola casa in affitto a Bologna. — Tutto quello che aveva, lo ha lasciato alla sua famiglia. E ogni mese, puntuale come un orologio svizzero, paga gli alimenti. E io… io non so come faremo a tirare avanti.
Dieci anni fa, Bianca, allora una studentessa di diciann’anni, si era innamorata di Alessandro. Lui ne aveva 34 ed era sposato. La differenza d’età non fermò nessuno dei due. La loro passione accecò tutto: Alessandro lasciò la moglie e i figli per lei. Ancora oggi stanno insieme, convivono a Bologna, ma la felicità è appesantita da un passato che li trascina in fondo.
Quando Alessandro abbandonò la famiglia, i suoi figli avevano 6 e 9 anni. Ora sono adolescenti, ma allora erano solo bambini che avevano bisogno del padre. Partendo, lasciò all’ex moglie, Daniela, tutto: l’appartamento, l’auto, i risparmi. Ma insieme ai beni, le lasciò anche sua madre, Rosa, che si rivelò un fardello pesante.
La loro storia iniziò in un piccolo monolocale di Daniela, ereditato dalla nonna. Con la nascita dei figli, lo spazio diventò insufficiente. Allora Rosa, appena andata in pensione, offrì il suo aiuto. Aveva un modesto appartamento in un paese vicino. Lo vendette e la giovane coppia trovò un acquirente per il monolocale di Daniela. Unirono i soldi e comprarono un ampio trilocale, dove Rosa diventò padrona di casa al pari del figlio e della nuora.
L’idea sembrava perfetta: la nonna avrebbe aiutato con i nipotini e vissuto accanto alla famiglia invece che sola. All’inizio andò tutto bene. Rosa accudiva i bambini, cucinava, e Daniela, senza indugiare troppo in maternità, tornò presto al lavoro. I soldi bastavano: vacanze, una macchina nuova, mobili di qualità. Le liti c’erano, certo, ma in generale la famiglia era unita. Rosa era una seconda mamma per i nipoti e un sostegno per Daniela.
Poi arrivò Bianca. Alessandro si innamorò come un ragazzino e, senza voltarsi, lasciò tutto. Partì, lasciando a Daniela l’appartamento, ma con lei, anche sua madre. Rosa rimase lì perché non aveva altro posto dove andare. All’inizio cercarono di sostenersi a vicenda, per i bambini. Daniela e la suocera condividevano la casa, cercando di mantenere la pace. Ma senza Alessandro, che era il loro collante, tutto crollò.
Quell’appartamento, un tempo pieno di calore, diventò una fredda stanza degli orrori. Daniela, appena quarantenne, cresceva due ragazzi adolescenti. Rosa, con i suoi acciacchi e lo sguardo stanco, occupava una delle camere. Non si parlavano quasi, evitandosi a vicenda. L’ex nuora e la suocera, che un tempo bevevano tè e ridevano insieme, erano ora estranee. Ogni sguardo, ogni passo nel corridoio ricordava che quella casa non era più una casa, ma un campo di battaglia.
Daniela chiese più volte ad Alessandro di aiutarla a dividere l’appartamento. Anche Rosa supplicò il figlio di trovare una soluzione per vivere da sola. Ma Alessandro, che ora pagava l’affitto della casa con Bianca, non aveva un euro da parte. Alzava le spalle:
— Faccio già quello che posso. Pago gli alimenti, cos’altro volete?
Bianca, ascoltandolo, sentiva un senso di colpa. Sapeva che era per colpa sua se la sua famiglia era in quella situazione, ma non poteva cambiare nulla. Le faceva male vedere Alessandro lacerato tra i suoi doveri e la loro nuova vita.
E in quell’appartamento nel centro di Bologna, la guerra silenziosa continuava. Daniela, stanca tra lavoro e figli, guardava Rosa e vedeva in lei il ricordo del tradimento. Rosa, sola e malaticcia, si sentiva un peso, ma non poteva andarsene. I ragazzi, cresciuti in mezzo a questi drammi, si chiudevano sempre più in sé stessi, senza capire perché la loro casa fosse diventata così fredda.
Vivevano sotto lo stesso tetto, ma ognuno nella propria solitudine. Quella che un tempo era una famiglia unita, piena di risate e profumo di torte, era ormai un’ombra del passato. Daniela sognava libertà, Rosa pace, e Alessandro, scappato verso un nuovo amore, aveva lasciato solo macerie. Nessuno sapeva come ritrovare quel calore perduto.