Mariella Rossi scrutava le buste nello stanzino delle lettere quando Giovanna Bianchi le sventolò il cellulare sotto il naso. — Guardi questa meraviglia, signora Rossi! La nostra nuova casa al mare! E l’auto di mio figlio, una follia quanto costa! Poi mia nipote al pianoforte — studia al conservatorio!
— Molto bello, — annuì Mariella, spingendo una chiave nella serratura. — Ma scusi, ho fretta…
— Fretta? S
Le viole sul davanzale, le sue mute compagne di solitudine, continuavano ad aspettare, protese verso il sole del mattino, come lei stessa attendeva, giorno dopo giorno, la voce dei suoi figli.