Un anziano signore si è presentato alla clinica veterinaria chiedendo di far addormentare il suo cane per sempre

Un vecchio si presentò alla clinica veterinaria chiedendo di far addormentare il suo cane. La ragione era semplice e straziante: non aveva i soldi per curarlo. Vedendo le lacrime delluomo e la sofferenza del cane, il veterinario prese una decisione che cambiò tutto…
Si dice che la felicità non sia nei soldi, ma la loro mancanza può portarci via ciò che abbiamo di più caro. Il vecchio non aveva un centesimo quando sentì il costo delle cure per il suo unico amico.
Nella sala dattesa regnava il silenzio. Daniele, un giovane veterinario, osservava inerme la scena: un cane anziano giaceva sul tavolo, e luomo, chinato su di lui, lo accarezzava dietro lorecchio, incapace di trattenere le lacrime.
Il respiro affannoso del cane e i singhiozzi sommessi erano gli unici suoni nella stanza. Il vecchio non sapeva come dire addio alla sua Lilla. Piangeva in silenzio.
Daniele ricordava bene il loro primo incontrosolo tre giorni prima. Lanziano signore aveva portato per la prima volta la sua cagnolina di nove anni in clinica. Da due giorni non si alzava, e il padrone era disperato. Aveva detto che Lilla era tutto ciò che gli restava al mondo.
Gli esami rivelarono uninfezione grave. Senza cure immediate e costose, lavrebbe attesa una morte dolorosa. “Se non può permettersi le cure,” gli aveva detto il medico, “lunica soluzione umana è leutanasia.” Solo dopo Daniele capì quanto quelle parole fossero state dure da sentire.
Con mani tremanti, il vecchio lasciò sul tavolo banconote stropicciate e pochi spiccioli, poi prese con delicatezza il suo cane.
Oggi era tornato. “Mi scusi, dottore, ho trovato solo i soldi per laddormentamento,” sussurrò, senza alzare lo sguardo…
Quando chiese altri cinque minuti per salutarla, Daniele sentì un nodo alla gola. Pensò alle persone immerse nel lusso, indifferenti alla sofferenza, e al povero vecchio con lindifesa Lilla. In quel momento cerano così tanto dolore e amore…
Daniele si avvicinò, posò una mano sulla spalla delluomo: “Pagherò io. Lilla vivrà. Non è così vecchiapotrà ancora correre.” Sentì le spalle del vecchio tremare in un pianto silenzioso.
Una settimana dopo, Lilla era già in piedi. Le cure, le medicine e la bontà lavevano salvata. Il giovane veterinario non si considerava un eroe. Ma forse era stato il gesto più umano della sua vita.
A volte la gentilezza vale più del denaro. Non si misura in banconote, ma nei gesti che facciamo per gli altri.
Proprio in quei momenti si rivela il vero volto dellumanità.
Perché salvare una vita è come salvare il mondo intero.

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