Un errore per un momento, un prezzo per tutta la vita

Una volta sbagliata – e ne pago il prezzo per tutta la vita.

Martina camminava per le vie autunnali di Milano, trascinandosi dietro una valigia pesante. Il vento le scompigliava i capelli, una pioggerella fredda le bagnava il viso, e ogni passo le procurava dolore ai piedi – i tacchi le avevano scorticato la pelle fino a farle sanguinare. Ma più di tutto, le faceva male il cuore.

— Com’è potuto succedere… — mormorò fissando le pozzanghere. — Come ho fatto a crederci così stupidamente?

Sei anni con Leonardo. Promesse, viaggi insieme, la vita nel suo appartamento, regali, fiori… E ora? Solo una valigia, la strada, il conto in banca vuoto e neanche un euro da chi le aveva giurato di prendersi sempre cura di lei. L’aveva semplicemente cacciata. Le aveva detto solo: «Ho incontrato un’altra».

Martina non piangeva. Era troppo orgogliosa per umiliarsi. Ma dentro di sé sentiva un vuoto infinito.

Passando davanti a un caffè accogliente, non resistette: le serviva un po’ di calore, un attimo di pace. Entrò, ordinò un caffè nero e un paio di pasticcini. Si sedette vicino alla finestra. Per la prima volta in quel giorno – finalmente si fermava. Si guardò intorno. Il locale era affollato: donne con le amiche, coppiette, una coppia anziana. E accanto alla finestra – un uomo in un cappotto elegante, con un portatile, concentrato sul lavoro.

Martina quasi lasciò cadere la tazzina. Era lui. Luca.

Proprio lui, Luca, che aveva lasciato sette anni prima per Leonardo. Allora viveva con la nonna, vestiva camicie consumate, risparmiava per un corso di programmazione e le chiedeva di pazientare – diceva che tutto sarebbe migliorato. Ma lei non aveva voluto aspettare. Non aveva voluto vivere in un vecchio appartamento con orologi a cucù e l’odore di medicine. Voleva “vivere alla grande”. Voleva tutto e subito.

E adesso Luca – maturo, sicuro di sé, elegante. A giudicare dall’aspetto, sicuramente di successo. Martina lo fissò, dimenticandosi del caffè e dei dolci. Le tornarono alla mente i ricordi: le loro serate passate in cucina a bere il tè insieme, sua nonna, dolce e premurosa, Luca che le preparava la colazione e la chiamava “la mia principessa”.

Serrò le labbra. Ecco l’occasione. Forse non era sposato? Forse si sarebbe ricordato di lei? Forse l’avrebbe perdonata?

Si alzò. Fece qualche passo verso di lui. Il cuore le batteva all’impazzata, le gambe quasi le cedevano. Ma all’improvviso una vocina ricca di gioia la bloccò:

— Papà! Papino!

Luca si alzò e si voltò. Una bambina di circa cinque anni gli correva incontro. Dietro di lei, una donna bellissima, con lunghi capelli. Lui abbracciò la figlia, baciò la moglie. E li accompagnò al suo tavolo.

Martina rimase immobile. Poi si girò, tornò in silenzio al suo posto. La valigia, i pasticcini, il caffè ormai freddo. Il cuore le si strinse così forte che avrebbe voluto urlare.

L’errore. Quello vero, quello più grande. Quando lasci chi ti ama davvero per un’illusione. Per qualcuno che sa parlare bene – ma tradisce con facilità.

Ora Luca era felice. E lei? Non era nessuno. Niente casa, niente amore, niente futuro. Solo ricordi e una valigia in mano.

Uscì dal caffè, chiuse la porta alle sue spalle e improvvisamente capì: i veri errori non sono quando scegli la persona sbagliata, ma quando non apprezzi chi ti ha amato davvero.

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