Un padre non immaginava di trascorrere la vecchiaia in una casa di riposo: Alla fine scopri come hai cresciuto i tuoi figli

Un padre di tre figli non avrebbe mai pensato di trascorrere la vecchiaia in una casa di riposo: Solo alla fine del viaggio si scopre se si è cresciuti bene i propri figli

Vittorio Romano guardava dalla finestra della sua nuova casa—una residenza per anziani in un paesino delle Alpi chiamato Belluno—e non riusciva a credere che la vita lo avesse portato lì. La neve cadeva in fiocchi leggeri, coprendo le strade di un manto bianco, mentre nel suo cuore regnava un vuoto gelido. Lui, padre di tre figli, non si era mai immaginato di invecchiare solo, tra mura estranee. Un tempo la sua vita era piena di luce: una casa tranquilla in centro, la moglie adorata, Maria, tre splendidi figli, risate e serenità. Lavorava come ingegnere in una fabbrica, aveva una macchina, un appartamento spazioso e, soprattutto, una famiglia di cui andava fiero. Ma ora tutto sembrava un sogno lontano.

Vittorio e Maria avevano cresciuto un figlio, Matteo, e due figlie, Francesca e Giovanna. La loro casa era piena di calore, attirava vicini, amici, colleghi. Avevano fatto di tutto per dare ai figli il meglio: istruzione, amore, fede nel bene. Ma dieci anni prima, Maria era venuta a mancare, lasciando Vittorio con una ferita nel cuore che non si rimarginava. Allora sperava ancora che i figli sarebbero stati il suo sostegno, ma il tempo gli aveva dimostrato quanto si sbagliava.

Con gli anni, Vittorio era diventato un peso per i suoi figli. Matteo, il maggiore, si era trasferito in Spagna per lavoro dieci anni fa. Lì si era sposato, aveva messo su famiglia, era diventato un architetto di successo. Una volta all’anno mandava una cartolina, a volte tornava, ma negli ultimi tempi le chiamate si erano diradate. «Lavoro, papà, lo capisci», diceva, e Vittorio annuiva, nascondendo il dolore.

Le figlie vivevano a Belluno, ma le loro vite erano piene di impegni. Francesca aveva marito e due bambini, Giovanna una carriera e mille cose da fare. Telefonavano una volta al mese, passavano di rado, ma erano sempre di fretta: «Papà, scusa, abbiamo troppe cose da fare». Vittorio guardava dalla finestra, dove la gente portava a casa alberi di Natale e regali. Era il 23 dicembre. Il giorno dopo era Natale, e anche il suo compleanno. Il primo compleanno che avrebbe passato da solo. Senza auguri, senza parole affettuose. «Non servo a nessuno», sussurrava, chiudendo gli occhi.

Ricordava come Maria decorava la casa per le feste, come i bambini ridevano scartando i regali. Allora la loro casa era piena di vita. Ora il silenzio pesava, e il cuore gli si stringeva per la solitudine. Vittorio pensava: «Dove ho sbagliato? Io e Maria abbiamo fatto tutto per loro, e ora sono qui, come una valigia dimenticata».

La mattina dopo, la casa di riposo si animò. Figli e nipoti venivano a trovare i loro anziani, portavano dolci, ridevano. Vittorio sedeva nella sua stanza, fissando una vecchia foto di famiglia. All’improvviso bussarono alla porta. Sobbalzò. «Avanti!», disse, incredulo.

— Buon Natale, papà! E buon compleanno! — una voce che gli fece stringere il cuore.

Sulla soglia c’era Matteo. Alto, con qualche filo grigio, ma con lo stesso sorriso di quando era piccolo. Si lanciò verso il padre e lo abbracciò forte. Vittorio non credeva ai suoi occhi. Le lacrime gli scorrevano sulle guance, le parole gli restavano in gola.

— Matteo… Sei proprio tu? — sussurrò, temendo di sognare.

— Certo che sono io, papà! Sono arrivato ieri, volevo celebra! — rispose il figlio, tenendolo per le spalle. — Perché non mi hai detto che le tue sorelle ti avevano portato qui? Io ti mandavo soldi ogni mese, bei soldi, per te! Loro non mi hanno detto nulla, non sapevo che eri qui!

Vittorio abbassò lo sguardo. Non voleva lamentarsi, non voleva mettere i figli uno contro l’altro. Ma Matteo era irremovibile.

— Papà, fai le valigie. Stasera prendiamo l— Papà, fai le valigie. Stasera prendiamo il treno e ti porto a casa con me in Spagna, dove la mia famiglia ti aspetta a braccia aperte.

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