Un uomo è costretto a sacrificare il suo cane per mancanza di fondi per salvarlo.

Un uomo deve sacrificare il suo cane per mancanza di mezzi per salvarlo.

Un anziano portò il suo cane a farlo eutanasizzare, perché non aveva i soldi per curare il suo compagno. Vedendo le lacrime delluomo e la tristezza dellanimale, il veterinario prese lunica decisione possibile

Si dice che la felicità non risieda nel denaro, ma a volte, sono proprio i soldi a decidere il nostro destino. Il vecchio non aveva un euro da parte quando i medici gli presentarono il conto per salvare la vita del suo amico a quattro zampe.

Nello studio del veterinario regnava il silenzio. Il dottore osservava la coppia: un bastardino sdraiato sul tavolo e il suo padrone, chino su di lui, accarezzandogli distrattamente un orecchio. Si sentivano solo il respiro affannoso del cane e i singhiozzi soffocati delluomo. Il vecchio non voleva lasciar andare il suo amico e piangeva.

Luca Rossi, un giovane veterinario, aveva assistito spesso a scene così commoventi durante le eutanasie degli animali. Era comprensibile, perché la gente si affeziona con tutto il cuore ai propri compagni pelosi. Ma questa volta, lo sentiva, era diverso.

Luca ricordava la prima volta che li aveva visti alla porta del suo studio, tre giorni prima. Un anziano dimesso aveva portato il suo cane di nove anni, Arturo, per una visita urgente. Lanimale non si alzava più da due giorni, e luomo era profondamente preoccupato. Come aveva spiegato, oltre ad Arturo, non aveva più nessuno.

Il veterinario aveva visitato il cane. Era chiaro: soffriva di uninfezione grave che richiedeva cure immediate e costose. Altrimenti, lanimale sarebbe morto tra atroci sofferenze. “Se non può pagare le cure,” aveva detto Luca con tono freddo, “leutanasia sarebbe più umana.” Quel giorno, il veterinario non poteva immaginare cosa provasse quelluomo, ma ora lo capiva.

Dopo quelle parole, il vecchio aveva versato sul tavolo qualche moneta e banconote stropicciateil pagamento per il servizio. Aveva preso Arturo tra le braccia ed era uscito. E oggi era tornato nello studio. “Mi scusi, dottore,” aveva detto il cliente, abbassando lo sguardo, “sono riuscito a raccogliere solo i soldi per leutanasia.”

Adesso, mentre lanziano chiedeva ancora cinque minuti per salutare il suo amico, Luca Rossi li osservava e non capiva perché il mondo fosse così ingiusto. Spesso, chi aveva milioni trattava gli esseri viventi con indifferenza, mentre lì, un povero vecchio e il suo cane morente traboccavano di così tanto amore.

La gola del veterinario si strinse. Appoggiò una mano sulla spalla delluomo. “Lo curerò,” disse con voce tremante, “curerò il suo Arturo a mie spese. Non è così vecchio. Potrà ancora correre.” Sentì le spalle del vecchio tremare per i silenziosi singhiozzi.

Una settimana dopo, Arturo si reggeva già bene sulle zampe. Le flebo e le cure adeguate avevano fatto effetto. Il giovane dottore era felice. Forse aveva fatto solo un piccolo gesto per un anziano disperato e un cane senza pedigree, ma in fondo, era stato un atto di grande generosità.

Per fortuna, al mondo ci sono ancora persone sensibili e di buon cuore!

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