**Diario di Luca**
Era una fredda serata autunnale, e la strada era quasi deserta. Il sole era già scomparso allorizzonte, e le poche macchine che passavano correvano veloci verso le loro destinazioni. Dentro lauto di Elena Maren regnava il silenzio, finché la voce disperata di sua figlia, la piccola Sofia, non squarciò laria.
«Mamma, fermati!» gridò Sofia, il vestito luccicante da principessa che brillava sotto i fari. «Cè un uomo a terra! È caduto!»
Inizialmente, Elena pensò che la bambina avesse immaginato tutto. Non si vedeva né fumo né luci. Ma Sofia, soffiandosi il naso, ripeté con insistenza: «Ha bisogno di aiuto. Per favore, mamma, fermati.»
Con un brutto presentimento, Elena rallentò e accostò. Dopo pochi secondi, scorsero un uomo privo di sensi accanto a una moto ribaltata. Respirava a fatica, in modo irregolare.
«Santo cielo» mormorò Elena, componendo il numero demergenza.
Intanto, Sofia si avvicinò. Si tolse il cardigan e lo premette sulla ferita, cercando di fermare il sangue. Le sue manine tremavano, ma non per pauraera incredibilmente coraggiosa.
«Resista, signore» sussurrò. «Arrivano i grandi, la aiuteranno.»
Lambulanza arrivò prima del previsto. Un paramedico toccò dolcemente la spalla della bambina:
«Piccola, adesso ci pensiamo noi, va bene?»
Sofia annuì, ma per qualche secondo non lasciò la mano delluomo, come se temesse che senza di lei potesse svenire di nuovo.
Luomo fu portato in ospedale. Più tardi, i medici dissero che quei primi minuti, con Sofia al suo fianco, erano stati cruciali per salvargli la vita.
Qualche giorno dopo, luomo riprese conoscenza e la prima cosa che chiese fu di incontrare la sua piccola salvatrice. Quando Sofia ed Elena entrarono nella stanza, lui si sollevò a fatica dal cuscino e mormorò:
«Grazie. Mi hai dato una seconda possibilità.»
Da quel giorno, la vita della famiglia Maren cambiò. Gli amici delluomo iniziarono a visitare Sofia, portandole giocattoli e libri, assistendo alle recite scolastiche e organizzando persino una piccola festa in suo onore in piazza. La bambina accoglieva tutti con gioia, offrendo limonata fatta in casa con la mamma.
Sofia strinse presto amicizia con luomo che aveva salvato. Spesso veniva a trovarla per chiacchierare, e a volte pedalavano insieme per le strade tranquille vicino a casa, lei sulla sua bici rosa.
La storia si diffuse in paese. Alcuni la attribuirono al caso, altri allincredibile istinto di una bambina. Ma chi laveva vista coi propri occhi sapeva una cosa certa: quella sera, Sofia aveva mostrato un coraggio da leoni, salvando una vita.
Passarono i mesi. Luomo si riprese completamente e un giorno invitò la famiglia di Sofia a casa sua. Seduti in giardino, bevendo tè, parlarono di come una semplice fermata su una strada vuota avesse cambiato tutto.
Oggi, ripensando a quella sera, sorrido tra me e me:
«A volte laiuto arriva da dove meno te lo aspetti.»
E Sofia, ormai cresciutella, risponde:
«Basta credere che le buone azioni contano, anche quando sei piccola.»
A volte gli angeli non hanno le alihanno solo vestiti luccicanti e il desiderio sincero di aiutare.
**Lezione:** Il coraggio non ha età, e un gesto damore può cambiare tutto.