*La suocera mi è sempre sembrata una donna di carattere. Astuta, diretta, ma non cattiva. O almeno, così credevo. Fino al giorno in cui ha cercato di cacciarci di casa, per regalare il nostro appartamento – donatoci dai miei genitori – a sua figlia e ai due nipoti.*
*Sposati da due anni, io e mio marito vivevamo in affitto a Milano. Con la pandemia e l’incertezza economica, un mutuo sembrava un sogno lontano. Lavoravamo dove capitava, risparmiavamo ogni euro senza chiedere aiuto a nessuno. Poi, quando il mercato è rincominciato a muoversi, i miei genitori ci hanno sorpreso: hanno venduto un terreno in campagna e un vecchio appartamento ereditato dalla prozia, raccogliendo abbastanza per comprarci un bilocale in un quartiere tranquillo di Roma. Un regalo immenso. Ho pianto dalla felicità. Eravamo euforici. Cominciavamo a sistemarci, a sentirlo davvero nostro.*
*La suocera è venuta a vedere l’appartamento quasi subito. Camminava per le stanze, osservava le pareti, annuiva in silenzio. L’unico commento fu un secco: «Non male». Non ci offendemmo. Era sempre stata così, specialmente quando le cose non seguivano i suoi piani.*
*Decidemmo di festeggiare il trasloco dopo le vacanze. Sognavamo una settimana al mare, per staccare e ricominciare. Ma due giorni prima della partenza, un problema: il divano e le poltrone che avevamo ordinato sarebbero arrivati tre giorni dopo la nostra partenza. I miei genitori erano fuori città per un anniversario, così lasciammo le chiavi alla suocera, pregandola di accettare la consegna. Non mi preoccupavo. Cosa avrebbe mai trovato? Non avevamo segreti.*
*Che ingenua.*
*Al nostro ritorno, dieci giorni dopo, l’appartamento era occupato. La sorella di mio marito, il cognato e i due bambini. Apro la porta e li trovo lì: la bimba più piccola in braccio, odore di sugo in cucina, la tv accesa in salotto. Il cuore mi si fermò.*
*«Che succede?» chiese mio marito, pallido. La sorella arrossì, si agitò: «Mamma ha detto che eravate d’accordo! Che avreste dormito dai tuoi genitori o trovato un affitto… ha detto che era una vostra idea!»*
*La verità emerse, crudele e semplice. La suocera era andata dalla figlia con una soluzione già pronta: «Tuo fratello vi cede l’appartamento. Voi ne avete più bisogno, con i bambini. Qui ci sono asilo, scuole, lavoro…». La sorella aveva provato a chiamare, ma al mare la linea era pessima. Senza dubitare, aveva traslocato. Aveva riempito la casa di vestiti, pentole, giocattoli. In pochi giorni, aveva cancellato ogni traccia di noi.*
*Eravamo sconvolti. Mio marito chiamò la madre – nessuna risposta. Proposi di ragionare a mente fredda. La cognata era mortificata. Piangeva, si scusava. I bambini, confusi, strillavano. Capimmo subito: anche lei era stata ingannata.*
*Quella sera arrivò il cognato, e decidemmo insieme. Non potevamo cacciarli senza un tetto. «Vi daremo i soldi per un affitto», dissi. «Restate qui una settimana, noi andiamo dai miei. Trovate una casa, vi aiutiamo a traslocare». Così fu. I miei, sbalorditi, ci accolsero a braccia aperte.*
*La suocera riapparve dopo giorni. «Perché l’hai fatto?» le chiedemmo. La sua risposta ci lasciò senza fiato: «Che male c’è? L’appartamento ve l’hanno regalato. Non avete figli, loro sì! Potevate essere generosi. Credevo fossi una brava persona».*
*Quando le spiegammo che non avremmo mai ceduto la casa, ci accusò di essere egoisti e crudeli. «Avete cacciato una madre con due bambini!», urlò. Da allora, non parla più con noi. E noi, francamente, non abbiamo intenzione di cercarla.*
*Con la cognata, invece, abbiamo mantenuto un buon rapporto. Si è scusata mille volte. Ma la suocera… ha mostrato il suo vero volto. E abbiamo imparato la lezione: anche chi ami di più può tradirti, se crede di farla franca.*