Una donna e l’amore che pensava di provare.

**Diario di Luca Bianchi**

C’era una donna, Giulia Martini, che si era innamorata di me. Provava qualcosa di forte. Le piacevo tantissimo, ero come un magnete. Credeva di amarmi.

Eppure, si tormentava. Io non corrispondevo i suoi sentimenti, nonostante lei facesse di tutto per attirare la mia attenzione: mi parlava con un tono di voce dolce e provocante, mi lanciava sguardi languidi, cercava pretesti per parlarmi, si slacciava il primo bottone della camicetta… Tutto secondo i manuali. Ma zero risultati.

Anzi, cominciai a mostrare interesse per un’altra collega, una donna normale, anzi, più vecchia di me. Passavo ore a chiacchierare con lei, le portavo il caffè dalla macchinetta, la guardavo con calore. Poi iniziai a accompagnarla a casa, dandole un passaggio con la mia Fiat. Lei, tra l’altro, non sapeva nemmeno guidare.

Ma com’è possibile? Giulia era decisamente più attraente e più giovane. Eppure, non le interessavo davvero. Non suscitavo nulla in lei.

La verità è semplice. Quella donna non sapeva, né voleva sapere, nulla di me. Sì, sapeva che ero single. Che guadagnavo bene, anzi, molto bene. Che indossavo abiti costosi. Che guidavo un’auto di lusso. E basta. Nient’altro la incuriosiva.

Le interessavo solo come oggetto del desiderio. Ero bello, affascinante, e lei sognava di cadere tra le mie braccia. Di costruire una storia. Di sposarmi.

Ma di cosa parlavo io con quell’altra, così poco appariscente? Ci scrivevamo, ci chiamavamo, restavamo in macchina senza muoverci pur di continuare a parlare. Non era amore, diceva lei. Erano solo chiacchiere.

E invece, l’amore **sono** le chiacchiere. È la comprensione totale dell’altro. Parlare e capirsi al volo. Ridere di una battuta prima ancora che finisca, perché l’hai già intesa. Parlare la stessa lingua e non stancarsi mai. Quando l’altro ti incuriosisce. Tutto di lui. Sempre. Dal primo urlo all’ultimo respiro.

Quando ti importa se ha mangiato. Come sta suo padre, ha funzionato la cura? Ti fa ancora male la schiena? Ricordi quel vecchio film di Sandokan, con il mostro di plastilina che inseguiva il pirata? Metti la giacca, oggi fa freddo. Giocavi a pallavolo in colonia, vero?

C’è una frase di Moravia che dice… Guarda, le foglie sono gialle come vecchie lettere. La mia violetta è fiorita dopo anni, guarda com’è viva! Tu alle elementari curavi le piante, vero? Avevi un cactus che fiorì, eri felicissimo.

Fammi sentire la fronte, hai la febbre? Sei caldo, mettiti il cappello, c’è vento.

E poi ti abbraccio. Perché tu sei il mio respiro. Sei mio. E io sono tuo.

Per chi non capisce, sono solo parole vuote. Chiacchiere da bambini. No. È il linguaggio dell’amore, per chi sa ascoltare. È interesse vero per l’altra persona.

Giulia si interessava solo a sé stessa. E al suo sentimento, che chiamava “amore”. Ma era solo appetito. La voglia di possedere ciò che desiderava. Un modo per placare la sete. Per dire: «Sarai mio».

Ma ciò che non capisci, non sarà mai tuo. La musica che non comprendi non ti appartiene. Le poesie che non senti non sono tue. E neppure una persona sarà tua, se non la capisci. Se non vuoi capirla. Se sei divorato solo dalla fame di possederla.

Nessun trucco può far nascere l’amore. Al massimo, puoi suscitare lo stesso egoismo in qualcun altro. Poi, però, la domanda: che ci facciamo insieme? Siamo due estranei. Non ci lega nulla.

Puoi amare un cigno. Ammirarlo, accudirlo, nutrirlo, proteggerlo dal freddo e dai predatori. Oppure puoi amarlo e cucinarlo benissimo. Farne un paté, come facevano i Medici. Mangiarlo. Sentirti sazio e… deluso. Dov’è finito il cigno?

Così è con l’amore. Chi non capisce gli altri, né l’essenza stessa dell’amore, continua a slacciarsi bottoni, a parlare con voce suadente, a lanciare sguardi. A volte acchiappano il cigno. Ma non c’è felicità. Solo sazietà momentanea.

E spiegarglielo è inutile. Non capirebbero mai.

**Luca Bianchi**

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

3 × 3 =

Una donna e l’amore che pensava di provare.