Una donna ha affidato il suo nipotino appena nato a degli sconosciuti. Ecco cosa è successo dopo

Quando varcò la soglia della vecchia casa di campagna, gli sembrò di riconoscere ogni angolo. Quella stessa casa gli era apparsa nei sogni, insieme a una figura femminile senza volto, solo occhi luminosi come brace. Da bambino, durante le febbri, quel fantasma lo faceva piangere di paura, finché sua madre non lo abbracciava, segnandolo con la croce e sussurrando preghiere.
Ormai nessuno più bussava alla porta di quella casa, tranne forse il vicino Renato, ubriaco fradicio, che allimbrunire barcollava fino a lei per un bicchiere di grappa fatta in casa.
Alla salute, Faustina! Alla fortuna, alla nuova annata! biascicava, già mezzo addormentato sul tavolo.
Lei versava un goccio anche per sé, giusto per dormire meglio. Ma Renato, con quella lingua sciolta, sapeva sempre come ferirla:
Ecco, Faustina, come due ceppi marci nel bosco Io e la mia vecchia non abbiamo nessuno. Ma tu tu almeno una figlia ce lhai!
Bevi e taci, ubriacone! Sì, ho una figlia! Non importa dove sia, ma cè! Ora vattene prima che ti cacci a pedate! gli ringhiò contro, spingendolo verso la porta.
Renato non si muoveva, ghignando con quegli occhi lucidi.
Lo so perché ti arrabbi Tutto il paese sa che hai regalato tuo nipote come un gattino randagio. Dimmi che non è vero! E sai cosa dicono le comari? Che quel bambino ti appare nei sogni! Per questo la tua finestra è illuminata di notte hai paura, eh?
Faustina lo afferrò per il colletto del giubbotto sporco e lo scaraventò fuori come un sacco di patate.
Non farti più vedere, capisci? Mai più!
Lui rise, barcollando nelloscurità. E per anni mantenne la promessa.
Ma la verità era che quel bambino le appariva davvero. Una sagoma senza volto, con gli occhi che brillavano nel buio, in piedi sulla soglia, come se volesse entrare ma non osasse. Un sogno ricorrente. O forse un ricordo.
***
Quel giorno di festa, il sole era già alto quando Faustina capì che Renato non sarebbe venuto. Si versò un bicchiere di vino, sola a quel tavolo consunto. Fu allora che il cane abbaiò furioso e la porta cigolò.
Buongiorno, signora. Posso entrare per la benedizione?
Un giovane alto, ben vestito, era sulla soglia. Faustina si alzò di scatto, rigida come un soldatino.
Prego se è per questo.
Luomo sparse un pugno di grano davanti a lei, recitando le tradizionali formule di buon auspicio. Ma i suoi occhi scrutavano la stanza, come cercando qualcosa. Faustina si sentì un nodo in gola. Che volesse rubare? Magari fosse arrivato Renato
Cercate qualcuno? Chi siete?
Luomo sorrise, estraendo dalla borsa una bottiglia di Barolo, salumi e dolci.
È usanza offrire qualcosa a chi porta fortuna, no? Ma ho portato io.
Stordita, Faustina tirò fuori dalla credenza pane e formaggio, mentre lui versava il vino. Le mani le tremavano.
Non siete di qui, vero? Cercate qualcuno?
Sì. Lei è Faustina Rossi?
Sono io.
Suo marito era Antonio Rossi?
Sì Dio labbia in gloria.
E sua figlia si chiama Bianca?
Faustina annuì, le labbra serrate.
Allora disse luomo, alzandosi io sono suo nipote. Lorenzo.
Il mondo le girò davanti agli occhi. Quelle stesse pupille luminose che vedeva nei sogni ora la fissavano, vive.
Un grido strozzato, e le gambe le cedettero. Lorenzo la sostenne, guidandola alla sedia.
Non abbiate paura. Non sono qui per rimproverarvi. Mia madre quella vera è morta poco fa. Prima di andarsene, mi ha raccontato tutto. Sono venuto solo per vedere. Per capire.
Faustina singhiozzava, le parole le uscivano a fatica. Raccontò la storia per la prima volta in vita sua: di come Bianca, la figlia promessa sposa a un ufficiale, si fosse messa con un ragazzo del posto. Di come lavessero nascosta in una clinica privata dopo la gravidanza. Di quel bambino dato via come un pacco ingombrante.
Lorenzo ascoltò in silenzio. Alla fine, si alzò, guardandosi intorno con un sospiro amaro.
Dio vi giudicherà, non io.
E se ne andò così, lasciandola sulla porta, mentre la neve sollevata dalle gomme dellauto si posava sul vialetto.
***
Bianca era stata una figlia obbediente.
Devi studiare, diventare maestra! ordinava il padre. E niente marito finché non avrai un lavoro!
La madre, però, aveva già scelto per lei:
Quellufficiale, Marco, è perfetto! Appena finisci gli studi, vi sposerete.
Ma Bianca, tra i banchi delluniversità, conobbe Sandro. Un ragazzo semplice, passionale. Lui non le chiese mai promesse, e lei non gliene fece. Fino al giorno in cui, per sbaglio, gli confessò che avrebbe sposato un altro.
Sandro la picchiò selvaggiamente.
Quando la madre la trovò piena di lividi nel dormitorio, capì subito. Bianca era incinta.
Non sposerai quel bifolco! urlò Faustina. Marco non deve sapere nulla!
Il padre la trasferì dautorità in unaltra città. Poco prima del parto, la portarono in una clinica privata. Ha la meningite dissero ai vicini. Chissà se sopravviverà.
Bianca non volle nemmeno vedere il bambino.
Che mi darà mai Sandro? si convinceva. Un ubriacone violento! Marco è un altro mondo
Dopo la laurea, sposò Marco con un matrimonio da favola. Ma gli anni passarono, e lui cominciò a chiedere un figlio.
Non posso gli confessò Bianca, un giorno. Dopo il parto difficile
Quale parto? la fissò, gelido.
La verità venne a galla. Marco la lasciò, andando su tutte le furie da Faustina:
Bestie! Anche una cagna non abbandona i suoi cuccioli!
Bianca, ormai libera, si lasciò travolgere da una vita dissoluta. Ogni tanto tornava al paese con uomini nuovi, finché un giorno smise del tutto.
Hai rovinato la mia vita! urlò a Faustina durante lultimo litigio. Ora vivo come voglio io!
***
Per Lorenzo, quel viaggio era stato come una purificazione.
Dopo la morte del padre un chirurgo stimato aveva trovato la cartella clinica della madre. Un dettaglio lo aveva folgorato: dopo un intervento, lei non avrebbe mai potuto avere figli.
Allora chi sono io?
La madre, ormai in fin di vita, gli aveva svelato la verità. Gli aveva dato anche un indirizzo.
Ed eccolo lì, sulla porta di quella casa che riconosceva dai sogni. Davanti a una donna che non aveva voluto conoscerlo.
Ma mentre ripartiva, Lorenzo sapeva una cosa: i veri genitori erano quelli che lo avevano amato. E per la prima volta, si sentì leggero.

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