Sognavo di essere su un volo verso casa dei miei genitori, in un aereo sospeso tra le nuvole come un pesce dargento. Soffro di disturbo post-traumatico da stress dopo un incidente grave, e con me cè sempre il mio cane dassistenza, addestrato per sentire larrivo degli attacchi di panico, per aiutarmi a respirare, per impedire che lansia mi inghiotta. Senza di lui, sarei perduta.
Ci sistemammo ai nostri posti: io accanto al finestrino, il cane ai miei piedi, come da regolamento. Ma la pace durò poco.
Una donna sulla cinquantina si fermò di colpo, fissando il cane con unespressione di disgusto. Ma scherziamo? esclamò, la voce tagliente come un coltello. Non starò seduta vicino a quel lurido animale!
È un cane dassistenza certificato, spiegai con calma. Rimarrà ai miei piedi per tutto il volo. E non è lurido.
Che schifo, sbuffò. Chi viaggia con i cani dovrebbe stare in una sezione separata. E se fossi allergica? Mettilo nella stiva!
Stavo per scoppiare in lacrime quando arrivò unassistente di volo. Cè un problema? chiese con gentilezza.
Certo che cè! gridò la donna. Cè un cane qui. Sono allergica e non mi sento al sicuro.
Lassistente rispose con fermezza: Signora, questo è un cane dassistenza. Ha tutto il diritto di stare a bordo. E resterà qui.
Non mi importa delle regole, sibilò la donna. Potrebbe mordere! Voglio che lei e quel cane vengano fatti scendere.
Il cane era impeccabilecalmo, serio, come solo un professionista sa essere. Ma io sentivo il respiro farsi corto, il panico che saliva. Con mani tremanti, porsi i documenti allassistente, che li lesse e sorrise. Grazie. È tutto in ordine. Può restare.
La donna alzò gli occhi al cielo. Incredibile. Non sembra nemmeno un vero cane dassistenza!
Le assicuro che lo è, ribatté lassistente. Può sedersi o le troveremo un altro posto.
Non mi muovo! È lei che ha quellanimale!
Allora, signora, dovrà accettare la situazionealtrimenti saremo costretti a farle lasciare laereo.
Ed ecco che accadde limpensabile. Il comandante si avvicinò, lo sguardo gelido. Ha davvero unallergia ai cani? Può mostrarmi un certificato medico?
La donna esitò. No Ma non devo stare vicino a un cane se non voglio.
In tal caso, disse lui, la voce dura, la prego di scendere. Non volerà oggi. E mi assicurerò personalmente che non voli mai più con la nostra compagnia.
La cabina esplose in applausi. Qualcuno gridò: Finalmente!
La donna iniziò a urlare, a minacciare, a imprecarema nessuno le prestò attenzione. Furente, venne scortata fuori dallaereo.
Io rimasi al mio posto, la mano appoggiata sul dorso caldo del mio cane. Lui giaceva tranquillo ai miei piedi, esattamente dove doveva essere.