Una Donna Incinta Senza Fissa Dimora Salva una Ragazza Scomparsa Ignorando Che Era una Ricca Ereditaria

12 ottobre 2025
Cara pagina,

Stasera mi siedi sul marciapiede di Via del Corso, vicino al marciapiede pedonale, e osservo ancora la figura di Bianca, una giovane donna incinta, avvolta in un vestito logoro ma ancora luminoso, che suona il suo flauto di legno con una dolcezza che sembra fermare il traffico romano. Il suo sorriso è la sola cosa che la città non riesce a spegnere.

La gente passa frettolosa, alcuni la guardano con curiosità, altri sussurrano, ma Bianca continua a soffiare note leggere. Il suono si alza sopra il rombo dei motorini, sopra il clacson dei bus, e per un attimo la gente sembra trattenere il respiro. I bambini rallentano, persino gli agenti del traffico le regalano un cenno di approvazione.

Il suo unico guadagno è il piccolo barattolo di metallo dove la gente butta le monete da un euro. A volte riceve una focaccia, altre volte del riso e fagioli da un venditore ambulante. È tutto ciò che ha per sé e per il bambino che porta dentro. Nel pomeriggio, dopo ore di suono, Bianca posa il flauto, accarezza il suo pancione e sussurra: Hai fatto bene oggi, piccola. Domani forse suonerò vicino al parco.

Proprio in quel momento il rombo di un motore si avvicina. Una berlina nera sfreccia verso il marciapiede. Due uomini sbucano dal veicolo e spingono una bambina di circa sei anni, vestita di un elegante cappotto rosso, sulla strada. La piccola cade, piange, e gli uomini richiudono le porte, sparendo nella folla.

Senza pensarci, Bianca lancia il suo barattolo a terra, afferra la bambina e la stringe. Stai bene, stai bene, le sussurra, cercando di calmare il suo tremore. La bambina, Fiorella, è pallida, con gli occhi pieni di lacrime e di polvere. Le mani gelide, le labbra spente. Bianca la conduce a una bancarella di frutta dove, con i pochi spiccioli guadagnati, compra un piatto di riso e fagioli. Fiorella mangia con fame, ma con gratitudine.

Bianca, curiosa, le chiede: Come ti chiami?
Fiorella, risponde la bambina, ancora singhiozzante.
Da dove vieni?
Non lo ricordo voglio solo il mio papà.

Il cuore di Bianca si stringe. Sa che non può tenere la bambina da sola, ma decide di portarla al più vicino comando di polizia. Camminano insieme, la gente li osserva: una donna incinta e un bambino vestito di seta in un quartiere di strada. Alla stazione, lufficiale ascolta la storia, guarda Fiorella e le chiede: Qual è il tuo cognome?
Rossi, risponde la bambina.

Lufficiale digita sul computer, chiama un collega e, dopo pochi minuti, scopre che Fiorella è scomparsa da due giorni. Il suo padre, il signor Lorenzo Rossi, è un noto imprenditore del settore moda.

Poco dopo, il signor Rossi arriva in una berlina di lusso, vestito di completo scuro, e corre verso Fiorella. La abbraccia, la piange, la stringe forte. Ti ho temuta di perderti, piccola, dice. Poi si volta verso Bianca.
Sei stata tu a salvarmi, dichiara con gratitudine. Accetta questo, porge una busta con un assegno da 10.000 euro. Bianca scuote la testa, rifiuta il denaro. Non lho fatto per soldi. Volevo solo che tornasse a casa al sicuro.

Il signor Rossi, colpito, la invita a casa. Come ti chiami?
Bianca, risponde, timida ma fiera.

Il giorno dopo, Bianca, Fiorella e il signor Rossi viaggiano in auto verso la villa dei Rossi, una dimora con un grande giardino e una fontana che canta come la melodia del flauto di Bianca. Viene accolta da Viviana, la moglie del signor Rossi, elegante in un vestito di seta, e da Marta, la cuoca di origine africana, che prepara una minestra di ceci.

Nella casa Bianca riceve una stanza semplice ma pulita, una finestra che guarda il giardino, un letto con una coperta azzurra. Il signor Rossi le consegna una chiave dottone: Questa è la tua stanza. Bianca sente un brivido di speranza.

Durante i giorni seguenti, Bianca continua a suonare il flauto nella sua piccola stanza, mentre Fiorella la segue a scuola, Fa domande, disegna, e racconta storie. Il rapporto tra la famiglia cresce, ma Viviana comincia a nutrire invidia. Un pomeriggio la sento al telefono, pianificando di far rapire Fiorella per vendicarsi.

Il 14 ottobre, mentre la notte avvolge la villa, Bianca sente il rumore di vetri infranti. Gli uomini mascherati forzano il cancello. Bianca salta dalla finestra, chiama la polizia, e corre verso il cancello, dove vede Fiorella strapparsi via tra le mani dei rapinatori. I poliziotti arrivano, sparano, e i rapinatori vengono arrestati. Fiorella ritorna sana e salva, abbracciando Bianca.

Il giorno dopo, il signor Rossi chiede a Bianca di testimoniare. Lei racconta tutto, dal suono del flauto al rapimento, fino al gesto di coraggio che lha salvata. Alla fine, Viviana viene condannata per tentata rapina e inganno.

Mentre la vita torna alla normalità, Bianca sente il suo travaglio il 22 ottobre. Fiorella la accompagna al pronto soccorso, dove, tra le urla degli infermieri, dà alla luce un maschietto sano. È un segno di speranza, dice il dottore. Il signor Rossi e Fiorella guardano il bambino con occhi pieni di gioia.

Ora, nella nostra casa, il flauto di Bianca suona ancora al tramonto, le note si mescolano al canto della fontana, e il piccolo bambino, chiamato Speranza, dorme sereno tra le braccia della madre.

Questa esperienza mi ha insegnato che, anche nei vicoli più bui di Roma, la gentilezza può trasformare il destino. Un semplice gesto di compassione può salvare una vita, aprire porte chiuse e ricostruire famiglie spezzate. Oggi, più che mai, credo che chi offre il proprio cuore senza chiedere nulla rimanga sempre premiato.

Con gratitudine,
Marco.

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