Una telefonata inaspettata prima della cena di festa: “Dobbiamo parlare

Si chiamava Elena, una sua ex collega. Poche ore prima della cena di festa, il marito chiamò e disse: «Dobbiamo parlare.»

Giulia era in piedi nella cucina del suo appartamento a Palermo, sistemando con cura i tovaglioli sul tavolo decorato a festa. Quel giorno era il loro decimo anniversario di matrimonio con Luca, e voleva che tutto fosse perfetto: le candele, il suo vino preferito, il profumo del pesce al forno che riempiva la casa. Ma poche ore prima dell’arrivo degli ospiti, il telefono squillò. Sul display, il nome di Luca. «Giulia, dobbiamo parlare», disse lui con una voce fredda e distante, e in quel momento il suo cuore si strinse per un brutto presentimento. Non sapeva ancora che quella chiamata le avrebbe sconvolto la vita, ma già sentiva crollare tutto ciò che aveva costruito negli anni.

Luca era la sua roccia, il suo amore, la persona con cui aveva condiviso sogni e difficoltà. Si erano conosciuti all’università, sposati giovani, e insieme avevano cresciuto la loro figlia, Sofia. Giulia si fidava di lui ciecamente, anche quando rimaneva fino a tardi in ufficio o partiva per lavoro. Era orgogliosa del suo successo — Luca era diventato capo dipartimento in un’importante azienda, e il suo carisma apriva tutte le porte. Ma ora, con il telefono in mano, ricordava quei piccoli dettagli che aveva ignorato: il suo sguardo distante, le risposte secche, quelle strane chiamate che interrompeva all’improvviso. Il nome «Elena» le tornò in mente come un’ombra che aveva cercato di non vedere.

Elena era stata una sua collega due anni prima. Giulia l’aveva vista un paio di volte alla cena aziendale — alta, con un sorriso sicuro e uno sguardo che si soffermava su Luca un attimo troppo a lungo. Allora, Giulia aveva scacciato quel pizzico di gelosia: «Solo una collega, niente di che». Luca stesso le aveva detto che Elena si era licenziata e trasferita in un’altra città. Ma ora, ascoltando il suo respiro pesante al telefono, Giulia capì: Elena non era mai sparita davvero. «Non volevo che finisse così, Giulia», iniziò lui, e ogni sua parola sembrava un colpo. Ammise che da un anno frequentava Elena, che era tornata a Palermo, che si sentiva «confuso». Giulia restò in silenzio, sentendo il terreno mancarle sotto i piedi.

Non ricordò come riappese. Non ricordò di aver spento il forno, né di aver tolto le candele dal tavolo, quelle che aveva acceso la mattina con tanta speranza. I suoi pensieri si aggrovigliavano: «Come ha potuto? Dieci anni insieme, Sofia, la nostra casa — e tutto per lei?» Seduta sul divano, stringendo la foto del loro matrimonio, cercava di capire quando la sua vita era diventata una menzogna. Ricordava come Luca l’aveva abbracciata la settimana prima, le promesse fatte a Sofia per una gita in montagna. E intanto, era con un’altra. Il tradimento le bruciava dentro, ma la cosa peggiore era rendersi conto di non averlo visto perché si fidava troppo. Lo amava così tanto da non accorgersi di nulla.

Quando Luca tornò a casa, Giulia lo accolse in silenzio. Gli ospiti non arrivarono mai — aveva cancellato la cena, incapace di fingere. Lui sembrava in colpa, ma non distrutto. «Non volevo farti male, Giulia. Ma con Elena… è diverso», disse, e quelle parole la spezzarono. Non urlò, non pianse — lo guardò soltanto come se fosse uno sconosciuto. «Vattene», sussurrò infine, con una voce più ferma del previsto. Luca annuì, prese la borsa e se ne andò, lasciandola sola in un appartamento che ancora profumava di una festa mai avvenuta.

Passò un mese. Giulia cercò di andare avanti per Sofia, che ancora non conosceva tutta la verità. Sorrideva alla figlia, le preparava la colazione, ma di notte piangeva, chiedendosi sempre la stessa cosa: «Perché non sono stata abbastanza?» Gli amici la sostennero, ma le loro parole non potevano curare la ferita. Seppe che Luca ed Elena ora vivevano insieme, e quella notizia fu un altro colpo. Ma in fondo, sentiva qualcosa di nuovo crescere dentro di sé: la forza. Non si era spezzata. Aveva cancellato quella cena, ma non la sua vita.

Ora Giulia guarda al futuro con una timida speranza. Si è iscritta a un corso di design, un sogno a lungo accantonato, passa più tempo con Sofia, ha imparato a valorizzarsi. Luca chiama, chiede perdono, ma lei non è pronta ad ascoltarlo. Elena, quel nome che un tempo era solo un’ombra, non ha più potere su di lei. Giulia sa: la sua vita non è lui, non è il loro matrimonio, ma è lei stessa. E quell’anniversario, che avrebbe dovuto essere una festa, è diventato l’inizio di una nuova storia. Una storia in cui non vivrà più per le promesse di qualcun altro.

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