Una Telefonata Inattesa

Vera Petroni ricevette una chiamata. L’amministrazione della fabbrica dove aveva lavorato per 50 anni voleva congratularsi con lei e farle un regalo per il suo 75° compleanno.

Quanto si rallegrò! Era in pensione da dieci anni, eppure si erano ricordati di lei! L’avrebbero festeggiata! Anche solo ricevere una cartolina sarebbe stato un piacere.

Arrivò il giorno tanto atteso. Vera Petroni si vestì elegantemente, si truccò e uscì presto, per non arrivare in ritardo. Come lei, altre cinque persone erano state invitate. Si conoscevano tutti ed erano felici di rivedersi! Il vicedirettore fece un discorso di congratulazioni e consegnò delle buste, ciascuna contenente una banconota da cinquanta euro. Poi una donna del reparto risorse umane li accompagnò a pranzo nella mensa della fabbrica. Un ritorno ai vecchi tempi, con un pasto familiare.

Alla fine, ricevettero un “pacco alimentare”: cinque tipi di cereali da 1 kg, un sacchetto di farina da 2 kg, tre lattine di conserve di pesce, e un barattolo di succo di mela da 3 litri.

Era tutto molto gradito, prodotti utili, ma come portare tutto a casa?

La gentile signora delle risorse umane disse: “Care signore, non preoccupatevi. Potete lasciare qualcosa nel mio ufficio e venire a riprenderlo più tardi. Non temete, sarà tutto al sicuro!”

Vera Petroni aveva visto molte cose nella vita e rise tra sé per quell’offerta. Così decise di portare tutto subito. Aveva sempre con sé una borsa di plastica del supermercato. C’era scritto che reggeva fino a 10 kg, e vi sistemò i cereali, la farina e le conserve, tenendo il succo sotto il braccio. E iniziò il cammino, con passo cauto sul marciapiede ghiacciato.

Viveva a due fermate di autobus dalla fabbrica e aveva sempre preferito camminare. Anche stavolta decise di andare a piedi: non avrebbe saputo come salire sull’autobus con entrambe le mani occupate. Portare il tutto era faticoso, ma il cuore era leggero. E quel succo, che non le serviva affatto, le sarebbe stato utile comunque.

Nel frattempo, le sue scorte di mele erano abbondanti grazie a un’ottima raccolta. E poco importava che fossero cereali poco conosciuti: lenticchia e orzo, e altri ancora. Sarebbero tornati utili tutti quanti! Arrivata all’angolo, si fermò a riposare.

Ora avrebbe attraversato la piccola strada: le auto erano in attesa del semaforo verde. Attraversò in diagonale, era più vicino. La strada era coperta di ghiaccio, avanzava con cautela.

Al volante di una bella auto c’era un giovane, accanto a lui la sua ragazza. Forse ridevano nel vedere una vecchietta in mezzo alla strada, così lui suonò il clacson: con forza, all’improvviso!

Vera Petroni sobbalzò, scivolò sulla strada ghiacciata, fece un giro acrobatico con braccia e gambe e cadde a terra. Il barattolo si ruppe.

Cadendo, schiacciò la borsa e due sacchetti di cereali si ruppero, spargendosi sulla strada. Il sacchetto di farina si aprì.

Vera Petroni si rialzò, si voltò verso la bella auto. Attraverso i tergicristalli in azione che spazzavano via la neve dal parabrezza, il giovane e la sua ragazza ridevano, salutandola con la mano per farla andar via dalla strada, senza neanche comprenderla.

Lei, agitando il sacchetto di cereali, cominciò a lanciarlo contro il parabrezza della costosa auto. Poi ne lanciò un altro. Il ragazzo continuava a suonare il clacson, ma non aveva il coraggio di scendere. Vera Petroni lanciava ancora e ancora, quando finì con i cereali si dedicò al sacchetto di farina, facendolo cadere sul tetto dell’automobile: si aprì, coprendo di bianco tutta la vettura bagnata dalla neve.

Assicurandosi di aver finito i “proiettili”, Vera Petroni raccolse le lattine di conserve. Tenendo in mano una di esse, come per chiedersi dove lanciarla, vide lo sguardo terrorizzato del giovane al volante.

Forse, negli occhi dei nemici di suo padre, c’era lo stesso terrore. Ripose la lattina, si spolverò le mani, attraversò la strada e andò verso casa. Respirava liberamente, e l’animo era in pace. Quei cereali, in ogni caso, non li mangiavano, e del succo aveva abbastanza. E aveva dato una lezione a quel ragazzo: suo padre sarebbe stato orgoglioso.

Il semaforo verde era già acceso da tempo, e la bella auto veniva osservata e aggirata con sorrisi dai passanti. Il ragazzo non uscì mai dall’auto, continuava a telefonare. I tergicristalli stanchi spalmavano la poltiglia bianca sul parabrezza.

La sera, arrivò inaspettatamente suo nipote. Con una torta e dello spumante. “Nonna, pensavo sapessi solo fare dei buoni dolci, ma ti ho vista su YouTube, sei una vera eroina!”

Vera Petroni era diventata una celebrità locale.

Ah, chi potrebbe mai sapere di cosa è capace la “vecchia guardia” nei momenti di disperazione? Meglio che nessuno scopra.

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