Vendicato per la Mamma

**Vendetta per Mamma**

*”Vostra figlia è con noi. Portateci 500.000 euro, e resterà viva. Le coordinate ve le manderò dopo,”* disse una voce maschile, distorta dal modificatore.

*”Tu… non osare dettarmi condizioni!”* sbottò Michele, ma la chiamata era già terminata.

Michele era un uomo metodico, prudente e senza troppi scrupoli. Solo con la moglie amata, Serena, e la figlia adorata, Beatrice, era più morbido, e non sempre. Se qualcosa non andava come voleva, metteva tutti in riga: *”Io sono il padrone di questa casa! Io vi mantengo tutti!”* Ed era vero: aveva comprato la villa in un elegante quartiere, la moglie lavorava solo per sfoggiare abiti costosi, e la figlia andava alluniversità con lauto nuova regalatale dal padre.

Ma a volte se lo dimenticavano.

Dovette riaffermare la sua autorità quando scoprì che Beatrice frequentava un violinista promettente, Emanuele.

*”Non è degno di te! E non lo vedrai più!”* tuonò Michele. *”Che lavoro è per un uomo, strimpellare uno strumento? E poi è mingherlino, un vero intellettualoide!”*

*”Io lo sposo! È una mia scelta!”* ribatté Beatrice, testarda come il padre.

*”Io ti ho cresciuta, e decido io!”*

*”Ho 18 anni, papà, se non te ne sei accorto. Sono adulta e”*

*”Basta! Finché ti mantengo, comando io.”*

La figlia scappò in lacrime, la moglie lo ignorò per giorni, ma a Michele non importava: aveva parlato.

E poi, aveva problemi più seri. Il suo amico dinfanzia, Enrico, con cui aveva avviato unazienda di prefabbricati dieci anni prima, tornava sempre con nuove idee.

Avevano appena saldato i debiti, costruito un team solido, sistemato gli ispettori e finalmente guadagnavano bene. Ma no, Enrico voleva espandersi, innovare.

Dopo settimane di tensioni, tutto sembrò calmarsi. Enrico smise di insistere, Beatrice tornò a studiare e a passare le serate a casaniente più tracce di Emanuele.

Finché una sera la vide in compagnia di un ragazzo, quasi abbracciati.

*”Beatrice! Cosa fai in giro a questora?”* urlò Michele, fermando lauto accanto a loro. *”E questo chi è?”*

Nella penombra non lo riconobbe subito. Quando ci riuscì, fu ancora più sorpreso.

*”Hai trovato uno ancora più squattrinato di quel violinista? Torni a casa subito!”*

La figlia fece una smorfia, pronta a ribattere, ma fu il ragazzo a parlare.

*”Chi le dà il diritto di parlare così alle persone?”* disse, alzando il mento. *”Crede che con i suoi soldi possa”*

*”Tu, verme, hai capito bene. Io posso, e i soldi li ho io. Tu domani non vieni più a lavorare,”* lo interruppe Michele, poi alla figlia: *”In macchina!”*

Beatrice lanciò unocchiata al ragazzo, scosse impercettibilmente la testa*no*e salì in auto.

Ecco, così andava meglio. E quel ragazzoMichele ricordò ora dove laveva visto: era un manovale nella sua dittacome osava? Ma lo avrebbe sistemato.

Una settimana dopo, la vide di nuovo con lui, Luca. Scapparono prima che li raggiungesse, ma a casa ci fu unenorme lite.

Con sua sorpresa, Serena si schierò con Beatrice. Lo chiamarono tiranno, dissero che era impossibile vivere con lui.

*”Allora andatevene!”* ringhiò. *”La porta è aperta!”*

E se ne andarono, con le valigie e sguardi di disprezzo. Pazienza! Avrebbe visto quanto sarebbero durate senza di lui.

Era sicuro che sarebbero tornate, e infatti Serena lo chiamò una settimana dopo.

*”Michele, Beatrice è scomparsa! Due giorni che non si fa vedere, il telefono è spento!”* singhiozzò. *”Non so cosa fare, forse dovremmo chiamare la polizia”*

Ah, quindi moglie e figlia erano dalla *”amica”* Giulia.

*”Niente polizia! Torna a casa, la troverò io.”*

Mentre rifletteva, il telefono squillò di nuovo.

*”Vostra figlia è con noi. Portateci 500.000 euro, e resterà viva.”*

*”Vaffanculo!”* urlò Michele, ma la chiamata era già finita.

Poi arrivò un video: Beatrice, con le mani legate, i capelli arruffati e gli occhi lucidi, ma viva. Lo fissava in silenzio.

Cristo santo! Li avrebbe sepolti vivi! Ma aveva bisogno di aiuto. Enrico, nonostante i dissapori, accettò di accompagnarlo.

*”Forse dovremmo chiamare la polizia,”* propose esitante. *”E poi, quella somma”*

*”No. Troverò io quel bastardo. E i soldi resteranno nostri.”*

Arrivarono in un ex stabilimento abbandonato, e ad aspettarli cera… Luca.

*”Figlio di!”* Michele si lanciò, ma Enrico lo trattenne. *”Fermo! Non sappiamo dovè Beatrice.”*

Luca li osservava da un rialzo, beffardo.

*”Buttate la borsa lì,”* disse, indicando un tombino socchiuso.

Michele lo fulminò con lo sguardo, ma obbedì.

*”Perfetto,”* sogghignò Luca, voltandosi per andarsene.

*”Credi che la passerai liscia? Dovè Beatrice?”*

*”Sta bene. Presto vi farà sapere… se vorrà.”*

*”Sei pazzo? Ti ritroverò e”*

*”Non mi importa,”* lo interruppe Luca. *”Ho fatto quello che dovevo: vendicare mia madre.”*

*”Tua madre?”*

*”Olga. Lavorava da voi come domestica per sette anni,”* disse Luca, la voce tremante. *”Poi sorprese vostra moglie a letto con un altro, e zia Serena la licenziò, accusandola di rubare.”*

*”Ma”*

*”Non aveva prove, solo la sua parola. E chi le avrebbe creduto? Aveva il cuore malato, si spezzò per mantenermi. Il giorno dopo lhanno trovata morta per strada. Infarto.”*

Luca si asciugò una lacrima.

*”Se non fosse stato per la vostra famiglia… Invece finii in orfanotrofio. Ora, almeno, ho fatto giustizia.”*

*”Tu finirai in galera,”* disse Michele. *”E Beatrice… non si sarebbe mai prestata a questo.”*

*”Non si è prestata a niente. Labbiamo organizzato insieme,”* rise amaro Luca. *”I soldi li avete persi per sempre.”*

*”Cosa?! Mia figlia non”*

*”Se non vi foste intromessi nella sua vita, non sarei riuscito a coinvolgerla. Ma lei ama Emanuele. E voi… cosa sapete dellamore?”*

*”Verme!”* Michele si scagliò di nuovo, ma Luca era già in sella a una moto nascosta tra i detriti.

*”Chiedete al vostro amico, invece, cosa sa dellamore!”* gridò, accendendo il motore. *”È con lui che vostra moglie vi tradiva!”*

E sparì.

Naturalmente, Michele picchiò Enrico. Per il tradimento, per tutto. Lui non si difese.

Divorziò da Serena, lasciandole solo un monolocale. Lazienda era sua

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