Vira stava friggendo le polpette quando l’uomo entrò in cucina. – Vira, dobbiamo parlare – dichiarò risolutamente Igor. – Parla – rispose la donna.

**Diario di un uomo sconfitto**

Mentre Sofia friggeva le polpette in cucina, io entrai con passo deciso. Sofia, dobbiamo parlare, dissi, cercando di nascondere il groppo in gola. Lei non si voltò, continuando a girare le polpette nella padella. Parla pure.

Magari siediti e mi ascolti con calma? La mia voce tradisce impazienza.

Non ho tempo, Lorenzo. Le polpette si bruciano.

Io ho incontrato unaltra donna. Me ne vado.

Sofia sorrise, calma come lolio. Ti faccio le mie congratulazioni. Sono felice per te.

Cosa? Rimasi senza fiato. Felice? Ma sei seria? Non potevo immaginare ciò che Sofia stava già architettando.

***

Davvero, non capisco come tu abbia potuto! esclamò la sua amica Giulia, scuotendo la testa. È fuori da ogni logica!

Fuori da quale logica? Quella del bene o del male? Sofia rise. Limportante è il risultato. E il mio è perfetto.

Ma le conseguenze

Basta con i presagi! Sofia la interruppe. Se arriveranno, le affronteremo. Ora è il momento di festeggiare.

Giulia si irrigidì, fingendo interesse per il panorama fuori dalla finestra.

***

Tutto iniziò quella sera, quando tornai a casa e annunciai con voce incerta: Dobbiamo parlare.

Sofia non batté ciglio. Dimmi pure, disse, girando le polpette.

Siediti, almeno!

Non posso, caro. Matteo mi chiamerà tra poco: Mamma, mamma Sai comè. Dunque, sbrigati.

Io ho conosciuto unaltra.

E quindi?

Spegni quella dannata padella! sbottai. Hai capito cosa ti ho detto? Io amo unaltra!

Sì, ho capito. Congratulazioni.

Cosa?!

Parla piano, sennò svegli i bambini. Sofia era impassibile.

Lo sapevi?

No, ma lavevo intuito.

Intuito?!

Certo. Se fossi tornata tardi dal lavoro, se avessi nascosto il telefono, se avessi dormito in unaltra stanza Lorenzo, si sente quando non si è più amati.

E perché non hai detto nulla?

Perché sei stato tu a proporre il matrimonio, e tocca a te distruggerlo.

Le cose si misero male. Proposi di tenermi il trilocale con lipoteca, mentre Sofia e i bambini sarebbero andati nel suo monolocale.

Così io e mia figlia vivremo in 18 metri quadri, mentre tu e la tua nuova fiamma starete comodi? ridacchiò Sofia.

Non puoi permetterti lipoteca. È ovvio.

Lei uscì in balcone a riflettere. Io intanto divorai due polpette.

Al suo ritorno, Sofia propose la sua condizione: io sarei rimasto con nostro figlio Matteo, lei avrebbe preso la bambina.

Dividere i bambini? Ma sei pazza?

Non sono mobili, è vero. Ma neanche io sono una schiava.

Dopo giorni di esitazione, accettai. La mia nuova compagna, Claudia, era entusiasta: un trilocale in centro! Peccato che con esso arrivasse anche un bambino di quattro anni.

***

Il mio inferno cominciò subito. Matteo piangeva per la mamma, rifiutava il cibo di Claudia, e io ero sempre in ritardo al lavoro. Poi si ammalò. Claudia scappò con un sms: Non sono pronta a sacrificarmi per tuo figlio. Mia madre si rifiutò di aiutare.

Sofia veniva una volta a settimana, e dopo ogni visita Matteo era ancora più irrequieto. Ero allo stremo.

Dopo tre mesi, la chiamai. Sofia, ti prego, riprenditelo.

Lei sorrise. Così difficile gestire un bambino?

Finitela. Tornate qui. Io me ne vado. La casa sarà tua.

Davvero? E le mie condizioni?

Quali?

Tutto per iscritto.

Non ti credevo così calcolatrice.

Ho avuto ottimi maestri.

***

Mantenni la parola. Ora pago lipoteca e gli alimenti per entrambi i figli. La visito ogni weekend, portando fiori per ringraziarla.

Tutti compatiscono me e condannano Sofia: Che madre crudele! Ma lei ride, sicura di aver vinto.

E forse è vero.

**Lezione appresa:** mai sottovalutare una donna italiana. Sa sempre come ribaltare la situazione.

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Vira stava friggendo le polpette quando l’uomo entrò in cucina. – Vira, dobbiamo parlare – dichiarò risolutamente Igor. – Parla – rispose la donna.