Vira stava friggendo le polpette quando l’uomo entrò in cucina. “Vira, dobbiamo parlare,” disse Igor con decisione. “Parla,” rispose la donna.

Giorgia friggeva le polpette quando luomo entrò in cucina. Giorgia, dobbiamo parlare, disse risolutamente Luca. Parla, rispose lei senza voltarsi.

Magari potresti sederti e ascoltarmi con calma? la voce di Luca tradisce impazienza. Non ho tempo, devo badare alle polpette, replicò la moglie. Cosa volevi dirmi?

Io Luca esitò, cercando le parole. Ho incontrato unaltra donna Me ne vado!

Ti faccio le mie congratulazioni. Sono davvero contenta per te! disse Giorgia con calma.

Congratulazioni? Contentissima? Luca la fissò sbalordito. Ma non poteva immaginare cosa stesse architettando Giorgia in quel momento.

* * *

A dire il vero lamica tacque per un attimo, come se temesse di dire troppo. Ancora non capisco: come hai fatto a osare? Questo va oltre ogni limite, Giorgia!

Oltre quale limite? Quello del bene o del male?

Beh, sai, dipende dai punti di vista.

Qualunque sia il punto di vista, sorrise Giorgia, ciò che conta è il risultato. E il mio risultato è perfetto. Ho ottenuto ciò che volevo!

Comunque sia, borbottò lamica, le conseguenze negative arriveranno

Non essere di cattivo augurio! sbottò Giorgia. Quando arriveranno, affronteremo il problema. Adesso, invece, è il momento della gioia e della vittoria! Quindi non rovinarmi la festa!

Lamica scrollò le spalle offesa e si voltò, fingendo di interessarsi al panorama fuori dalla finestra.

* * *

Tutto era iniziato quella sera, quando Luca, tornato dal lavoro, aveva detto, nascondendo a stento il disagio:

Dobbiamo parlare

Giorgia si irrigidì. Aveva aspettato quel momento, e finalmente era arrivato.

Parla, rispose, rigirando le polpette per la cena.

Potresti sederti e ascoltarmi con attenzione? la voce di Luca era carica di irritazione. O devo parlare con la tua schiena?

Non ho tempo di sedermi, caro, rispose Giorgia con calma. Tra poco Matteo si ricorderà di me e inizierà: mamma, questo, mamma, quello. Quindi non perdiamo tempo. Cosa volevi dirmi?

Io Luca esitò, ho conosciuto unaltra donna

E? Giorgia non si voltò nemmeno, quindi?

Spegni quella padella! esplose Luca. Mi stai ascoltando? Io amo unaltra donna!

Ti sento, finalmente Giorgia si voltò. Ti faccio le congratulazioni.

Cosa?! Luca era sbalordito. Si aspettava qualsiasi reazione, tranne indifferenza e felicitazioni.

Più piano, per favore, spaventi i bambini, disse Giorgia, impassibile.

Lo sapevi? sussurrò Luca.

No, non lo sapevo. Ma lavevo intuito.

Intuito?

Certo. E tu non avresti sospettato se fossi stata io a tornare tardi dal lavoro? Se avessi passato il tempo al telefono per poi nasconderlo in fretta? Se avessi trovato una scusa per dormire in unaltra stanza? E poi Luca, si sente quando non si è più amati.

E perché non hai parlato?

Perché sei stato tu a proporre il matrimonio, e a doverlo rompere, rispose Giorgia, strizzando gli occhi.

Ma perché così?

E come? Se avessi voluto solo divertirti, avresti continuato a nascondere tutto. Se hai iniziato questa conversazione, significa che hai già deciso. Quindi esprimiti pure

Luca la fissò senza riconoscerla. Tanta fermezza, dignità. Si aspettava lacrime isteriche.

Insomma, ho una proposta

Interessante Giorgia si sedette e lo fissò.

Ho pensato Abbiamo un mutuo Tu difficilmente potresti pagarlo, anche con gli alimenti

E il divorzio non lo discutiamo? la voce di Giorgia si fece tagliente.

Cosa cè da discutere? rispose lui con nonchalance. È ovvio che non mi perdonerai.

Già sorrise Giorgia, mi conosci come le tue tasche

Ecco, Luca non colse lironia. Sarebbe meglio se tu tornassi nel tuo monolocale, io resterò qui.

E i bambini?

Cosa? Verranno con te, ovvio.

Quindi io con due bambini in diciotto metri quadri, e tu con la tua nuova fiamma nella nostra trilocale?

Esatto. Tu non puoi pagare il mutuo. Lho sempre pagato io.

Capisco. Giorgia si alzò. Devo pensarci.

Uscì sul balcone.

Prenditi pure il tuo tempo, rise Luca tra sé.

Mentre Giorgia era fuori, Luca si servì due polpette, purè di patate e si mise a mangiare.

Non fece in tempo a finire.

Accetto, annunciò Giorgia rientrando. Ma a una condizione.

Quale? sorrise sufficente.

Tu resterai qui con la tua passione e nostro figlio. Io e nostra figlia ci trasferiremo.

Cosa?! Luca era allibito. Vuoi separare i bambini?!

Sì. Perché no? rispose Giorgia. Sono figli di entrambi, la responsabilità è uguale. Tu hai sempre voluto un figlio maschio, tienilo. Io avrò nostra figlia. Mi sembra giusto.

Ma sei pazza? I bambini non si dividono!

Certo. Quindi io devo occuparmene per sempre, e tu riposarti? No, non sarà così.

Pagherò gli alimenti!

Certo. Io a te, tu a me. Li abbiamo fatti insieme, li cresceremo insieme. Se non vuoi nostro figlio, prendi nostra figlia. È più grande, sarà più facile. Vedi, sono ragionevole.

Sei peggio di quanto pensassi! Vuoi vendicarti usando i bambini!

Non inventare storie. Non vali la pena di una vendetta. Voglio solo giustizia. Tu avrai la trilocale e nostro figlio. Io il monolocale e nostra figlia. E gli alimenti reciproci. Altrimenti, combatterò. Pensa. E fallo altrove.

Luca se ne andò.

Chiese consiglio allamante, a sua madre, a sua sorella. Tutti lo rassicurarono: Giorgia stava bluffando. Nessuna madre avrebbe separato i bambini per dei metri quadri.

Lamante, Silvia, era entusiasta. Una trilocale in centro! Non poteva chiedere di meglio. Il fatto che sarebbe venuto con un bambino di quattro anni, lo ignorò.

Qualche giorno dopo, Luca accettò.

Ottimo, rispose Giorgia, insistendo che lui avviasse subito il divorzio.

Perché io?

Perché sei luomo. E perché puoi permettertelo.

Luca trovò logica la risposta e firmò.

* * *

Dovettero aspettare tre mesi. Intanto, Luca si trasferì da Silvia.

Giorgia preparò il trasloco e sopportò i giudizi di parenti e amici.

Luca aveva già sparsola voce che Giorgia aveva diviso i bambini per la casa.

Come puoi?

Che madre sei?

Non hai vergogna?

I bambini non si dividono!

Era il meno che si sentì dire.

A volte rispondeva, a volte taceva. A volte se ne andava.

Persino sua figlia dodicenne, Sofia, le disse:

Pensavo ci volessi bene

Giorgia aspettò paziente il divorzio.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

eighteen − 9 =

Vira stava friggendo le polpette quando l’uomo entrò in cucina. “Vira, dobbiamo parlare,” disse Igor con decisione. “Parla,” rispose la donna.