Visita Sconvolgente: Cena dalla Suocera Futura

**Lo choc della cena dalla futura suocera**

Recentemente ho fatto visita ai genitori del mio ragazzo, e non dimenticherò mai quell’esperienza! Immaginate: guardo nella pentola e, sotto uno spesso strato di grasso bianco che galleggia su una sostanza torbida, vedo zampetti di maiale, orecchie e persino un grugno che mi fissa! Mi è venuta la pelle d’oca, che schifo! Non sono riuscita a provare neanche un boccone, anche se non volevo offendere nessuno.

**Il primo incontro: un’accoglienza calorosa**
Il mio ragazzo, chiamiamolo Matteo, mi ha invitato a casa dei suoi genitori in un paesino tranquillo. Sua madre, diciamo Antonella, e suo padre, chiamiamolo Roberto, vivono in una casetta con un piccolo giardino. Ero nervosa all’idea di conoscerli, ma si sono rivelati molto accoglienti. Antonella mi ha abbracciata, mi ha offerto tè con una crostata fatta in casa, e Roberto scherzava e raccontava storie. Mi sono rilassata, pensando che tutto sarebbe andato liscio. Ma era solo l’inizio.

**L’incubo culinario: cosa c’è nella pentola?**
A cena, Antonella ci ha chiamati a tavola. Mi aspettavo qualcosa di semplice ma buono, magari pasta al sugo o una minestra. Invece, sul tavolo c’era un’enorme pentola da cui proveniva un odore strano. Ho dato un’occhiata dentro e sono rimasta sconvolta: uno strato di grasso copriva un brodo scuro, dove galleggiavano zampetti, orecchie e persino un muso intero di maiale! Era la coppa di testa, ma in una versione che mi ha fatto rabbrividire.

Antonella, orgogliosa, ha detto: «È la nostra specialità, una ricetta di famiglia!» Ho cercato di sorridere, ma dentro mi sentivo morire. Matteo mi ha strizzato l’occhio: «Assaggia, è buonissima!» Ma non ce l’ho fatta. Da me la coppa di testa è più pulita, senza pezzi così… espliciti. Sembrava uscita da un film dell’orrore! Ho rifiutato educatamente, dicendo che avevo già mangiato, ma ho capito che Antonella si era offesa.

**La realtà domestica: piatti e tradizioni**
Dopo cena, è iniziata la seconda prova. Ho offerto di aiutare con i piatti, ma mi hanno detto che gli ospiti non lavano. Felice, ho pensato avessero una lavastoviglie. Invece no! Antonella ha solo sciacquato i piatti con acqua fredda e li ha rimessi nello scaffale. Anche i cucchiai usati per la coppa di testa erano stati appena risciacquati. Ero sconvolta. A casa mia i piatti si lavano con il detersivo fino a farli brillare!

Roberto, vedendo la mia espressione, ha commentato: «Non perdiamo tempo con le sciocchezze. L’importante è che il cibo sia buono!» Ho annuito, ma dentro pensavo: come si può mangiare con stoviglie sporche? Poi ho notato un angolo della cucina pieno di rifiuti: bucce, imballaggi, persino ossa. Antonella mi ha spiegato che buttano la spazzatura solo una volta a settimana per «non sprecare tempo». Io svuoto il cestino ogni giorno!

**Le stranezze continuano: la colazione a sorpresa**
Il mattino dopo speravo in un miglioramento, ma a colazione c’era di nuovo la coppa di testa! Antonella l’ha tirata fuori dal frigo, ancora nella stessa pentola, dicendo: «Finiscila, è ancora fresca!» Ho rifiutato di nuovo, limitandomi a pane e burro. Matteo ha cercato di smorzare la tensione, dicendo che era una loro tradizione, ma io sognavo già di tornare a casa mia.

Durante la giornata ho scoperto che in casa mancavano quasi tutti gli elettrodomestici. Niente aspirapolvere, la lavatrice era vecchissima e la lavastoviglie neanche esisteva. Antonella era orgogliosa del suo “minimalismo”, ma per me era troppo. Persino in bagno c’era un solo asciugamano per tutti, cosa che mi ha dato il colpo di grazia.

**La salvezza: le passeggiate**
L’unico momento piacevole sono state le passeggiate per il paese. Giravo per il parco, ammiravo le viuzze, mi fermMi sono rifugiata in un bar per prendere un caffè e dimenticare per un po’ quella strana atmosfera di casa.

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