Voglio che mio figlio divorzia: perché restare con una moglie così sciocca?

Mi sono messa in testa di far lasciare mio figlio. Perché deve stare con una moglie così priva di buon senso?

Esiste lo stereotipo che le suocere siano delle streghe malvagie che tormentano le povere nuore senza motivo. Basta scorrere i forum online e ce ne sono ovunque di queste storie. E io sono quella “suocera perfida” che non solo critica la sua nuora, ma ha deciso fermamente di distruggere il matrimonio di suo figlio. E sapete una cosa? Non me ne vergogno. Sono convinta di avere ragione e ora spiegherò perché penso questo, mentre dentro di me si agita la rabbia e il dolore per il mio ragazzo.

Mio figlio, Paolo, ha conosciuto questa ragazza, Elisa, circa cinque anni fa. Ma me l’ha presentata molto più tardi, solo dopo averle chiesto di sposarlo e aver deciso di convolare a nozze. Fin dal primo sguardo non mi è piaciuta, e come si è scoperto in seguito, la mia intuizione non mi ha ingannata: questa ragazza si è rivelata un vero incubo.

Li ho invitati a casa mia, nel nostro appartamento accogliente nei dintorni di Bologna. Elisa non aveva ancora tolto le scarpe, quando il suo telefono ha iniziato a squillare. Invece di scusarsi e dire che avrebbe richiamato, ha iniziato a chiacchierare con un’amica proprio all’ingresso. Quindici minuti! Io ero lì, serrando i denti, mentre lei ridacchiava e discuteva di qualche sciocchezza. Già allora ho sentito che qualcosa non andava.

A tavola non le ho fatto domande impegnative, ho solo osservato. Ma poi, quando il discorso è caduto su di lei, sulla sua vita e sui suoi progetti, tutto è diventato chiaro. Ha terminato a stento le superiori, sta finendo un corso al college, ma non prende nemmeno in considerazione l’università. Perché mai? Secondo lei, una donna deve essere solo moglie e madre, e basta. Non ha intenzione di lavorare. Attualmente è mantenuta dai genitori, e poi, immagino che questo compito passerà a mio figlio. Vive con la madre e il padre, ma dopo il matrimonio spera di trasferirsi nel nostro appartamento. E il pezzo forte: è incinta. La gravidanza è ancora agli inizi, quindi il matrimonio va celebrato in fretta, prima che la pancia riveli il suo “segreto”. Si comportava come se il mondo le dovesse qualcosa e la sua bellezza fosse il lasciapassare per una vita senza preoccupazioni.

Ma la cosa più grave l’ho vista quando Paolo è uscito a fumare sul balcone. Elisa subito ha tirato fuori un pacchetto di sottili sigarette e l’ha seguito. Incinta e fuma! Ho quasi perso il fiato per l’indignazione. Che ne sarà del bambino? A quanto pare, a lei non importava.

Poco dopo si sono sposati e abbiamo iniziato a vivere insieme nel mio appartamento. Io uscivo per lavorare la mattina presto e tornavo la sera, mentre Elisa dormiva fino a tardi, poi gironzolava per casa senza fare niente e correva costantemente sul balcone con la sigaretta. Al college ha preso un permesso per gravidanza e si è messa in aspettativa. Ogni sera, al ritorno, mi accoglieva il caos: un mucchio di piatti sporchi nel lavandino, cose sparse ovunque, il frigo vuoto. Non cucinava, non puliva, era sempre al telefono, chiacchierando ora con sua madre, ora con le amiche.

Quando le chiedevo di dare una mano in casa, lei trovava scuse: la nausea, la stanchezza. Ma questo non le impediva di andare nei caffè con le amiche o di trascorrere le notti nei locali con Paolo. Serravo i denti e tacevo, per amore di mio figlio. Poi è nato il nipotino. E cosa credete? Elisa non è cambiata di una virgola. Paolo si alzava di notte per il bambino, passeggiava con la carrozzina, lo portava dal medico. Io davo una mano la sera e nei weekend, stanca morta dopo il lavoro. E lei? Se ne stava sdraiata sul divano con il cellulare e fumava come niente fosse. Mi ribolliva il sangue dalla rabbia.

Ho cercato di parlare con lei, prima con calma, poi in modo più deciso. Ignorava le mie parole, guardandomi con un ghigno sfrontato. La cosa peggiore era che Paolo la difendeva sempre. Quando gli facevo notare la sua pigrizia e inutilità, lui prendeva le sue difese: “Mamma, lei si impegna, ma è stanca.” Finivamo per litigare. Urlava contro di me, ma a lei non diceva mai nulla. Mio figlio, il mio unico ragazzo, era accecato dall’amore per questa sciocca.

La tensione in casa era diventata insostenibile. Un giorno non ce l’ho fatta più e, presa dalla rabbia, ho urlato: “Porta via tua moglie e il bambino e andatevene! Vediamo come ve la caverete da soli!” Sono andati via. Paolo si è offeso e ha smesso di parlare con me. Ho cercato di spiegargli le mie ragioni, di fargli aprire gli occhi, ma si è chiuso in un muro di silenzio. Ora chiama raramente e non viene a trovarmi. Sono certa che sia Elisa a metterlo contro di me, a creare una frattura tra noi. Ma io amo mio figlio più della mia stessa vita, e adoro mio nipote con tutto il cuore.

Ho deciso: una moglie del genere non è adatta a Paolo. Lui merita di meglio, una donna intelligente e premurosa, non questa ragazza pigra e irresponsabile. Anche se lui non lo vede ancora, farò di tutto perché il loro matrimonio crolli. Non mi fermerò finché non avrà le catene spezzate. Sono certa che prima o poi si renderà conto che avevo ragione, mi abbraccerà e dirà: “Grazie, mamma”. E noi cresceremo nostro nipote senza la sua inutile ombra, senza la sua indifferenza e il fumo delle sue sigarette. Non mi arrenderò, perché questa è la mia battaglia per la felicità del mio ragazzo.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

15 − 10 =

Voglio che mio figlio divorzia: perché restare con una moglie così sciocca?