Volevo farle una proposta… ma dopo otto anni se n’è andata come se fossi invisibile.

Volevo farle la proposta ma dopo otto anni è sparita come se fossi aria fritta.

Ciao. So che di solito in queste storie a parlare sono le donne, ma oggi tocca a un uomo. Perché io sono uno di quelli che hanno perso non solo lamore, ma un pezzo intero della propria vita. Mi chiamo Matteo, ho ventotto anni, sono di Firenze, e ancora non mi riprendo da quello che è successo.

Io e Sofia stavamo insieme da otto anni. Una vita, se ci pensi. Ci siamo conosciuti alluniversità, quando avevamo ventanni. Abbiamo affrontato traslochi, ci siamo sostenuti nei momenti duri, messo da parte i soldi per le vacanze, discusso su quale divano comprare, pianto insieme alla morte di mia nonna, riso davanti ai film vecchi. Credevo che tra noi non ci fosse solo amore, ma un vero partenariato. Solido, maturo, sicuro. Mi sbagliavo.

Un mese fa abbiamo deciso di prenderci una pausa. *A quanto pare*, per capire se potevamo vivere luno senza laltra. Allora mi sembrava sensato. Niente lasciava presagire il disastro: non litigavamo, non ci facevamo del male. Solo che, a sentir lei, *qualcosa dentro di lei era cambiato*, e *non era più sicura dei suoi sentimenti*.

Ho detto di sì. Idiota. Pensavo: *dai, una settimana, due, e tutto si sistema*. Dal primo giorno è stato un inferno. Non riuscivo a dormire nel nostro letto senza di lei, entrare in cucina dove bevevamo il caffè la mattina, passare davanti alla pasticceria dove comprava i suoi amati bignè. Ho capito: no, senza di lei non posso vivere.

Ho cominciato a scriverle. Chiamarla. Le ho mandato dei fiori con un biglietto: *Scusa se ti ho fatto male. Torna. Senza di te tutto perde senso*. Lho invitata a cena, ha rifiutato. Le scrivevo ogni mattina e sera: *Buongiorno, come stai?*, *Mi manchi* Lei rispondeva con frasi fredde, educatissime. Tutto qui. Sentivo che ogni giorno la perdevo un po di più.

Alla fine le ho chiesto chiaro e tondo: *Non vuoi più stare con me?* Ha risposto: *Ho bisogno di spazio*. Lho rispettato. Non puoi obbligare nessuno ad amarti. Mi sono tirato indietro, ma il cuore no. Continuavo a sperare. Perché avevo dei piani Volevo farle la proposta questestate. Avevo comprato lanello. Scelto il postoquel ponte dove ci eravamo baciati la prima volta. Sognavo di inginocchiarmi e chiederle: *Mi vuoi sposare?* E immaginavo le sue lacrime di gioia e un *Sì* emozionato.

Invece ho ricevuto un messaggio. Un SMS freddo, distaccato: *Scusa, ma tra noi non cè futuro. Per favore, non scrivermi più*.

In quel momento ho sentito il terreno mancarmi sotto i piedi. Tutto dentro di me si è stretto. Sono rimasto in cucina, a fissare la tazza vuota, senza riuscire a respirare. Otto anni insieme. Conoscevo le sue abitudini, il suo profumo, il suono della sua voce nel sonno. Lamavo fino al tremore, alla stupidità, alla fedeltà. E allimprovvisocome se mi avessero cancellato. Senza spiegazioni. Senza motivo.

Non so se cè qualcun altro. Per quanto ne so, no. Non litigavamo, non ci facevamo del male. Eravamo una squadra. Credevo che andassimo nella stessa direzione. Inveceio correvo avanti da solo, lei aveva già voltato le spalle.

Ora sono qui, in un appartamento vuoto dove tutto mi ricorda di lei: la sua tazza con la crepa, il suo libro sul comodino, la sua molletta sul bordo della vasca. Cerco di andare avanti, ma per ora niente. Leggo articoli sui distacchi, consigli di psicologi, storie di altri uomini Niente serve.

Tutto quello che voglio capire è: perché? Come si buttano via otto anni così? Si smette di amare? Di sentire? O ero solo comodo, come una maglietta vecchiamorbida, familiare, ma ormai noiosa?

Fa male. Non so come andare avanti. Tutti dicono: *il tempo guarisce*, ma per ora solo scorticE forse, un giorno, quando avrò smesso di contare i minuti senza di lei, capirò che non è stata la fine del mondo, ma solo linizio di una storia diversa.

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