– Vuoi aiutare tua sorella? Sta passando un momento difficile dopo il divorzio, – esclamò la madre con tono di rimprovero.
Le due sorelle erano sedute intorno al tavolo rotondo a casa della madre, ascoltando le sue lamentele.
– Il tuo Marco è un vero scapestrato! – dichiarò senza mezzi termini Eleonora Conte. – Lavora fuori città e porta a casa una miseria!
– Mamma, per te duemila euro non sono niente? – chiese Valentina, la figlia minore, con rabbia.
– A me non importa, l’importante è che possa mantenerti dignitosamente, – rispose la madre con un’espressione infastidita.
– E infatti si occupa di me, – rispose la ragazza, corrugando la fronte.
– Non sembra proprio! Ieri hai preso in prestito cinquanta euro da me, – ricordò Eleonora. – Non riesce a mantenerti? Allora divorzia! Trova qualcuno che possa farlo meglio! E poi, guarda, capisci subito che non è completamente sano di mente.
– Mamma, mi sembra che stai esagerando, – intervenne Giulia, finora silenziosa, in difesa della sorella.
– Non sto dicendo la verità? È uno qualunque, rossiccio e parla in modo strano, – la donna sorrise sarcastica, alzando gli occhi al cielo. – Valentina, tu meriti di meglio. Finché sei in tempo, devi lasciare Marco, – disse rivolta alla figlia più giovane.
– Mamma, Marco è un bravo ragazzo, e poi non si giudica un libro dalla copertina, – disse Giulia vedendo come la madre insisteva con la sorella. – Se misuri tutto con il denaro, ha pure una casa e una macchina, oltre ad amare Valentina, si vede.
Eleonora guardò con disprezzo la figlia maggiore, che, secondo lei, stava mettendo il naso dove non era richiesta.
– Vivi ancora sola, nonostante tu abbia trent’anni, quindi non venire a dare consigli, – la madre liquidò Giulia. – A quaranta ti aggrapperai a chiunque…
Valentina ascoltava in silenzio, osservando con un’espressione neutra la madre e la sorella.
– Continui a lodarlo… Appartamentino in un palazzone vecchio, macchina italiana, da vergognarsi a dirlo a qualcuno, – annunciò Eleonora con aria di sufficienza.
– Vale, tu cosa ne pensi? – Giulia si rivolse alla sorella silenziosa. – Hai un’opinione?
– Non so, mamma forse ha ragione in alcune cose, – mormorò Valentina, che inizialmente aveva difeso il marito ma adesso sembrava cedere all’opinione della madre. – Di recente ha detto che dovrei cercare un lavoro…
– Hai visto! – Eleonora incrociò le braccia sul petto. – È già arrivato a questo punto. Chissà cosa verrà dopo!
– E perché Vale dovrebbe non lavorare e stare a casa? Pochissimi possono permetterselo. Mi sorprende come Marco non l’abbia mandata a lavorare prima, – commentò Giulia.
– Non capisco perché lo difendi così tanto? Hai messo gli occhi su di lui? – chiese la madre fissando la figlia.
– Perché temo che con la tua pressione rovinerai la vita di mia sorella, – spiegò Giulia con calma.
– Non è affar tuo, – ruggì Eleonora contro la figlia maggiore. – Ti intrometti con i tuoi consigli. Vale merita di più. Se lui la amasse veramente, farebbe di tutto perché non conoscesse il dolore. Se almeno Marco fosse bello, ma non lo è, e non ha nemmeno soldi…
Valentina ascoltava a bocca aperta, assorbendo ogni parola della madre.
Le prediche di Eleonora raggiunsero il loro scopo. La ragazza cominciò presto a criticare Marco.
– Pensi di guadagnare abbastanza? – chiese al marito.
– Beh, non è male, perché?
– Non credo, – scosse la testa Valentina. – Dovresti cercare un altro lavoro.
– Un altro? A me va bene così, – rispose l’uomo leggermente allarmato ma indifferente.
– A me no! – dichiarò Valentina. – Casa piccola, macchina italiana… Nemmeno coi vicini possiamo vantarcene…
– Strano, prima ti andava tutto bene, – disse pensieroso Marco. – Cosa è cambiato?
– Niente è cambiato, semplicemente ora ti vedo in modo diverso. Prima le emozioni mi accecavano, ma ora vedo chiaramente, – si giustificò Valentina.
– Ottimo, – rispose freddamente lui, pensando che si sarebbe calmata.
Ma Valentina, influenzata da Eleonora, continuò a premere su Marco.
– Guarda, il tuo malumore inizia a infastidirmi, – rispose lui a denti stretti. – Ho capito, ma non posso aiutarti in alcun modo.
– Ho bisogno di un marito che cresca, non che resti fermo, – disse Valentina imbronciata.
– Mi dispiace non essere così! – replicò Marco freddamente, andando in camera e aprendo l’armadio con le cose della moglie. – Prepara le tue cose!
– Dove dovrei andare? – chiese Valentina sorpresa alzando le sopracciglia.
– Da qualche parte con un appartamento nuovo e un’auto straniera, – affermò Marco con tono secco. – Non posso vivere sapendo che resterai con un fallito come me. Sono certo che un giorno troverai qualcuno che ti riempirà di oro e diamanti. Io non posso farlo…
La prima ad apprendere che Marco aveva mandato via Valentina fu Eleonora.
– Che sciagurato! Chi avrebbe mai pensato che potesse fare una cosa simile?! Non dovevi sposarlo affatto, – Eleonora si lamentava, lanciando maledizioni verso il genero per il suo comportamento infame.
– Gli chiedevo solo di crescere e guadagnare di più, – Valentina diceva tra le lacrime.
– Non parlarne più! È un pezzente, non importa dove, lo sarà sempre. Troverai di meglio, e Marco si renderà conto di quanto ha perso, – incoraggiò Eleonora.
Rimasta senza casa e marito, Valentina tornò a vivere con la madre nella sua vecchia stanza.
– Cosa farai adesso? – le chiese Giulia, arrivata su richiesta della madre.
– Niente, – rispose Valentina piantata sul telefono.
– Hai pensato a trovare un lavoro? – alluse Giulia.
– Non ci ho pensato. Troverò qualcuno più ricco di Marco, – rispose Valentina.
– Lasciala in pace, ha subito uno stress, deve riposare, – Eleonora difese la figlia più giovane.
Per due mesi Eleonora mantenne la figlia che vegetava sul divano.
Ma presto si rese conto di non farcela da sola e chiamò Giulia.
Dopo il lavoro, Giulia visitò la madre, pensando ci fosse un’urgenza.
– Non vuoi aiutare tua sorella? – chiese Eleonora in tono accusatorio.
– In che senso?
– Non “in che”, ma economicamente. Siamo in difficoltà.
– Chi ti ha detto di insistere con Vale a divorziare? – Giulia sorprese sua madre.
– Come osi parlarmi così? Marco è un idiota e un vigliacco! Non poteva tener testa a Valentina! Sai cosa? Vattene! Non voglio più vederti! Invece di aiutare, ci insulti!
Dal rumore emerse Valentina, che vide la sorella.
– Difendi chi mi ha tradito?
– È colpa tua! Non ascoltare mamma…
– Vuoi insegnarmi? Pensi di essere intelligente? E allora perché sei sola? – Valentina urlò.
Giulia scosse la testa e uscì.
Non aveva desiderio di continuare a parlare con loro. Né Valentina né Eleonora, del resto.