Una storia incredibile ispirata a eventi reali!

La storia è basata su eventi reali, nonostante sia sorprendente!

— Io ho studiato al liceo Manzoni, e tu?
— Anch’io, — Michele alzò le sopracciglia, guardando la ragazza. Una coincidenza piuttosto strana, ma nella vita tutto è possibile.

Incredibilmente, avevano anche gli stessi nomi. Michele e Michela, come se non esistessero altri nomi al mondo. Ma questo non impedirà certo agli innamorati di stare insieme!

Michela e Michele si erano conosciuti non molto tempo prima in un negozio. La storia era un po’ sciocca, ma il destino non aveva trovato di meglio che farli incontrare lì. Lui non sapeva quali olive scegliere, e la ragazza, passando, gli suggerì la marca giusta. Così iniziarono a chiacchierare e si scambiarono i contatti. Chissà come andranno a finire i loro incontri, e così, quando Michele la invitò a uscire, Michela accettò.

Michele era già stato sposato, aveva sperimentato la vita di coppia e il tradimento, mentre Michela non aveva ancora attraversato quella fase e si prendeva il suo tempo, convinta che la felicità l’avrebbe trovata comunque. Ed eccoli al loro quinto appuntamento.
Michele sembrava i suoi 35 anni, ormai con un accenno di pancetta e un principio di calvizie. Grazie ai geni paterni, dove gli uomini iniziavano a perdere i capelli già a 30 anni. Bruna nei capelli rimasti, alto circa 180 cm, e come diceva la sua ex moglie: piuttosto affascinante, ma ciò non le aveva impedito di avere un’altra relazione. A questo unite un po’ di cultura, senso dell’umorismo e buone maniere, e ne viene fuori una combinazione niente male.

Michela era più giovane di dieci anni. Una bella ragazza dai capelli castani e folti fino alle spalle, una figura snella e occhi marroni espressivi. Il sorriso, come diceva lei stessa, era il suo biglietto da visita, e Michele lo notava. Poteva davvero conquistare chiunque. A lui piaceva la sua ingenuità, ma Michela non era affatto sciocca. Il suo altro biglietto da visita era l’eleganza del discorso, lui sprofondava in quella voce, si scioglieva e ne voleva ancora di più.
— Ti ricordi della professoressa Bianchi? — Michele iniziò a rievocare i ricordi.
— Sì, sì, — sorrise Michela, — aveva quel buffo parrucchino, — imitò con la mano la forma sulla testa e risero.

— Michele Ricci?
— Eco? — non capì Michela.
— Mastroianni.
— L’insegnante di tecnologia, — annuì la ragazza. — Sì, era per i ragazzi.

Camminavano nel parco, mano nella mano, discutendo dei loro piani futuri. A Michele piaceva come Michela parlava della vita, dei sogni e degli obiettivi, e anche della sua passione per la letteratura. Scoprì che Michela non solo leggeva, ma aveva anche scritto dei libri, piuttosto apprezzati, a giudicare dai lettori online.

Era una ragazza sorprendente: solare, delicata, determinata. E Michele capì che la paura di un secondo matrimonio svaniva, tornando la fiducia che non tutte le donne sono uguali.
Un giorno, mentre era ospite da Michela, decisero di sfogliare i vecchi album fotografici.
— Eri così adorabile, — la elogiò Michele.
— E adesso? — lo sfidò Michela.
— Ora sei semplicemente incantevole!

Michela abbassò lo sguardo, il cuore le si scaldò con quei complimenti. L’uomo le piaceva. Non sentiva affatto la differenza di età, perché con Michele si sentiva a casa. Non c’era bisogno di fingere di essere migliore, poteva semplicemente essere se stessa.

— Non ci credo! — Michele era così sorpreso che non credeva ai suoi occhi. Davanti a lui c’era la sua foto del primo giorno di scuola superiore. Anzi, quasi identica, scattata da un’altra angolazione, ma non c’erano dubbi, sulla foto c’era lui con una ragazza sconosciuta. L’immagine un po’ sbiadita evocava ricordi di un passato lontano, quando aveva 17 anni. La docente aveva annunciato che Michele avrebbe avuto l’onore di accompagnare una nuova alunna. Tra le cinque classi di diplomandi, avevano scelto solo lui: il primo della classe dalle grandi promesse. C’era anche Marco Rossi, il suo eterno rivale, ma alla fine scelsero lui. Guardando quella foto dimenticata, l’uomo evocò inconsciamente i ricordi.

Era stata una bella giornata, calda. Camicia bianca stirata, pantaloni neri con la piega, scarpe nere lucide e un po’ di brillantina sui capelli. gli avevano affidato una bambina, ovviamente non la ricordava affatto, era piccina, magra e un po’ spaventata. Lo guardava dal basso verso l’alto, mentre lui non prestava attenzione, cercando nella folla Sara Bianchi. La compagna di classe gli piaceva da tempo, e quel Primo giorno di scuola decise di farsi avanti. Lei rise e lo rifiutò, ma valeva la pena provarci, ecco perché ricordava bene quel giorno.

Ed ecco davanti a lui la foto, con una bambina sulla sua sinistra in blusa bianca e collant, gonna nera, scarpette lucide, e sulla testa due enormi fiocchi.
— Chi è questa? — Michele non riusciva a staccare gli occhi dalla foto, senza capire come fosse possibile.
— Sono io, — rispose Michela, senza capire cosa avesse sorpreso l’uomo.

Michele fissò il viso della bambina, poi alzò lo sguardo sulla donna adulta.
— E quello sono io, — il suo dito si fermò sul ragazzo diciassettenne, e sul volto si distese un sorriso strano.
— Com’è possibile? — chiese Michela incredula, avvicinandosi all’album per vedere meglio.

Studiò attentamente il ragazzo, riconoscendo i tratti di Michele.
— Non ci posso credere! — esclamò a sua volta, guardando l’uomo scioccata. — Allora…
— È destino, — scrollò le spalle lui, ancora incredulo per l’accaduto.
E chi l’avrebbe mai detto che Michele aveva segnato quel Primo giorno di scuola come importante nella sua vita. E nonostante Sara Bianchi l’avesse rifiutato, e il destino l’avesse tormentato per anni, solo ora capiva che quel giorno aveva portato sulle spalle la sua futura moglie. E Michela scuoteva un campanellino che risuonava dappertutto.

Si sposarono. Fu un matrimonio piuttosto semplice, ma così felice. Come da tradizione, la sposa piangeva, e lo sposo la abbracciava, sentendo che quella era la donna che il destino gli aveva assegnato. Per la seconda volta nella sua vita, Michele teneva la sposa tra le braccia, con una differenza: ora si conoscevano.

Oggi Michela e Michele hanno due figli, di 14 e 13 anni. Michela è rimasta nel mondo della letteratura, regalando ai lettori nuovi mondi romantici, perché ciò che le è successo non si potrebbe inventare intenzionalmente.

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