«Matrimonio del Figlio, ma il Cuore della Madre è Inquieto…»

Alessandro e Giulia celebravano il loro matrimonio. Gli invitati erano arrivati fin dal mattino, abiti eleganti, spumante, musica. Tutto come da tradizione. La madre di Alessandro, Tamara Rossi, era arrivata due giorni prima della cerimonia per conoscere i genitori della sposa e dare una mano con i preparativi.

«Mamma, sei splendida», le disse Alessandro sorridendo, accogliéndola all’ingresso. «Sembri quasi innamorata», scherzò.

E all’improvviso notò come le sue guance si tingessero di rosa e il suo sguardo si abbassasse. Rimase sorpreso, ma non fece domande.

Il giorno delle nozze arrivò un vecchio amico del padre defunto, Nicola Bianchi. Con lui c’era un uomo sconosciuto, sui quarantacinque anni, elegante, curato, in un abito costoso.

«Alessandro, questo è mio cugino Antonio», lo presentò Nicola. «Lavora con me e se ne intende di tecnologia come nessun altro.»

Alessandro gli strinse la mano e in quel momento notò lo sguardo intenso della madre. Lo fissava con un’espressione che sembrava attendere da tempo quell’incontro. Nei suoi occhi c’era una dolcezza inconfondibile. E tutto gli divenne chiaro.

Sua madre era innamorata. E di quell’Antonio.

Si allontanò, turbato. Era il giorno del suo matrimonio, e sua madre aveva una storia? Per di più con un uomo più giovane di lei di quasi dieci anni?

«Mamma», le chiese più tardi. «Lo hai invitato tu?»

«Sì. Scusami se è inopportuno, ma volevo che lui fosse qui con me.»

«Hai idea di come sembri? È passato meno di un anno dalla morte di papà, e tu già…»

«Non ho chiesto il tuo permesso, Alessandro. Voglio solo essere felice. Ho taciuto per anni. Tuo padre… era una brava persona, ma non sempre fedele. Ho sopportato perché tu crescessi con lui. Ora, lasciami vivere.»

Mentre cercava di digerire quelle parole, Nicola Bianchi si avvicinò.

«Non essere arrabbiato con tua madre. So da anni quanto abbia sofferto. Ha taciuto per te. Ora ha una possibilità. E credimi, Antonio è un uomo perbene. La rispetta.»

Alessandro tacque. Era amaro, ma aveva ventinove anni e aveva scelto con chi vivere la sua vita. Perché doveva impedirlo a sua madre?

Poco dopo, Antonio si avvicinò direttamente a lui.

«Capisco il tuo turbamento. Ma io amo tua madre. Davvero. Non è una questione di età. Non voglio la sua eredità, né i suoi beni. Ho sempre lavorato sodo. Ma con lei mi sento bene come mai prima.»

Alessandro lo osservò. Sguardo serio, volto aperto, voce calma. Un uomo, non un ragazzo.

«Va bene. Ma se le farai del male, non te lo perdonerò», gli disse stringendogli la mano.

Il matrimonio fu magnifico. Gli ospiti festeggiarono fino a notte fonda. Tamara Rossi brillava di felicità, ballava e rideva come rinata. Due mesi dopo, Antonio le chiese di sposarlo, e Alessandro non si stupì affatto.

Anzi, gli disse:
«Se la mamma è felice, allora ho fatto la scelta giusta quel giorno.»

E così fu. Alessandro e Giulia ebbero un figlio, e la nonna con il «nuovo nonno» lo accolsero come fosse sangue del loro sangue.

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