«In cerca di cibo, ha trovato l’amore»

Il vecchio alimentari alla periferia di Parma era molto amato dalla gente del posto: cibo gustoso, porzioni generose e commesse affabili. Grazia Lombardi lavorava lì da quindici anni, prima alla bilancia e poi come responsabile del reparto. Conosceva tutto e tutti: chi preferiva i peperoni ripieni, chi non poteva fare a meno della polenta, e a chi serviva un po’ di più, “con il cuore”.

Quel giorno, tornando dal magazzino con un vassoio di gelatina di carne, il suo sguardo si posò su una figura familiare: un uomo alto, con un cappotto consumato e occhi malinconici, che sembrava cercare qualcuno al bancone.

Grazia si avvicinò in fretta:

“Se sta cercando Luisa, è malata. Tornerà la prossima settimana. Vuole il solito? Cotoletta e costolette?”

L’uomo si stupì:

“Ricorda persino cosa prendo di solito?”

“Certo. Lei è un cliente affezionato,” rispose Grazia, arrossendo.

Lui si fece timido, ma poi aggiunse a bassa voce:

“Da tempo volevo avvicinarmi a lei, Grazia, ma finivo sempre da Luisa. Fa quasi rabbia.”

“E come sa il mio nome?”

“Beh… è scritto sul badge.”

Da dietro, la voce seccata di Anna Maria si levò:

“Signore! Non blocchi la coda! Ci sono dieci persone dietro di lei!”

Lui trasalì:

“Scusi. Le cotolette, per favore…”

Poi, più piano, guardandola negli occhi:

“Chissà se un giorno una donna gentile mi preparerà cotolette fatte in casa. Ah, Grazia… vede che non porta anello… se non è sposata, posso accompagnarla dopo il turno? Abito proprio di fronte.”

Grazia annuì appena e gli passò il sacchetto. Il cuore le batteva forte, come quando era giovane.

“Allora, a stasera,” sorrise lui. “A proposito, io sono Aldo.”

Per tutto il giorno, Grazia camminò come sulle nuvole. Persino Anna Maria notò:

“Grazia, ti senti bene? Hai le guance rosse come una ragazzina che va al primo appuntamento!”

“Tutto bene, Anna, sono solo di buon umore.”

Alla fine del turno, Grazia si mise un po’ di rossetto, si avvolse nella sciarpa e uscì dal negozio. Aldo l’aspettava già.

“Facciamo due passi? O magari andiamo al cinema?”

Fuori era freddo e umido, la nevischio si attaccava alle ciglia. Camminarono lungo il viale, chiacchierando come se si conoscessero da una vita. A un certo punto, lui propose:

“Grazia, veniamo da me? Un tè per scaldarci. Abito proprio qui vicino.”

“Mah… non ci conosciamo neanche…”

“Come no? Ti osservo da un anno. Ammiro come lavori, sei gentile, onesta. Con gli anziani sei paziente, con i bambini dolce. Mi sembra di conoscerti da sempre. E tu… non ti sembra?”

Lei sorrise:

“Va bene, Aldo. Andiamo, o finisco bagnata fino alle ossa.”

Nella sua casa, semplice ma accogliente, lui le prese il cappotto, mise le scarpe ad asciugare e preparò il tè al limone con qualche biscotto.

Quando fuori iniziò a nevicare davvero, lui disse:

“Resta. Io dormo in cucina. Dove vai a quest’ora?”

Grazia si guardò intorno: caldo, tranquillità, e il cuore le diceva di non fuggire.

“D’accordo, resto…”

Lei si sdraiò sul divano, lui in cucina. Ma al mattino si ritrovarono insieme: dormire separati era stato impossibile.

Quando Luisa tornò, vide subito Aldo che aspettava Grazia all’uscita dal lavoro.

“Guardati questa! Io via una settimana e lei si è già trovata un uomo!” rise Luisa.

In realtà, ne era felice. Perché Grazia, quando era contenta, splendeva come il sole, e quel calore raggiungeva tutti. La felicità vera, quando arriva, si vede da lontano. E persino le cotolette quella settimana andarono a ruba.

*Talvolta, l’amore arriva nel modo più semplice: mentre cerchi qualcosa di piccolo, trovi tutto.*

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