In viaggio verso la felicità: l’amore si avvicina!

Giovanna viaggiava verso l’uomo che amava, o meglio, volava sulle ali della felicità. Finalmente suo figlio aveva terminato le scuole superiori e si era iscritto all’università. Ora lei e suo marito avrebbero potuto vivere insieme.

Appena il ragazzo partì per gli studi, prese subito un biglietto per l’autobus e partì alla volta di Stefano. Erano sposati da soli due anni, ma si conoscevano da una vita, o così sembrava.

Nella loro relazione c’era stato di tutto: un inizio difficile, momenti duri, ma presto il destino aveva promesso loro un futuro insieme. Almeno, Giovanna ne era certa.

Si erano conosciuti otto anni prima. Lei allora era appena uscita da un divorzio dal primo marito e per molto tempo non aveva voluto nessuno vicino. Fino a Stefano. Anche con lui, all’inizio, aveva esitato. Lui aveva dovuto impegnarsi per convincerla che non era come l’ex, quel Daniele.

Dopo sei mesi di frequentazione, iniziarono a vivere insieme. Stefano si trasferì da lei, poiché nel suo monolocale sarebbero stati stretti in tre. Giovanna aveva un figlio di dieci anni, un ragazzino intelligente, ma che non trovò subito un’intesa con il patrigno.

Dopo tre anni insieme, Stefano iniziò a pensare di mettere un sigillo alla loro relazione, ma la sua amata Giovanna non aveva alcuna intenzione di risposarsi.

Le sembrava che quei pezzi di carta fossero ormai superati. Inoltre, non proteggevano dall’infedeltà, né dell’uomo né della donna. Stava bene così e non voleva cambiare nulla.

Stefino inizialmente accettò le sue convinzioni, ma poi capì che non era abbastanza. Voleva chiamare Giovanna sua moglie in ogni senso. Arrivò al punto di darle un ultimatum: o si sposavano, o si separavano.

A Giovanna non piacque la sua insistenza e decise che era meglio lasciarsi. Così restarono separati per sei lunghi mesi.

In quel periodo, Stefano si trasferì in un’altra città, dove un amico gli offrì un lavoro ben pagato. Tornava raramente a casa, giusto per visitare i genitori ogni due mesi. E durante uno di questi viaggi, incontrò di nuovo Giovanna.

Stava passeggiando al parco e sembrava felice, spensierata, fino a quando i loro sguardi si incrociarono.

Nei suoi occhi, lesse ciò che anche lui sentiva: lo amava ancora e non poteva nasconderlo.

Ricominciairono a vedersi, ma a distanza. A volte lei andava da lui, altre volte lui da lei. Ogni incontro era pianificato con cura, ma sempre pieno di passione e calore.

Si vedevano una volta al mese, a volte due. Stefano più volte le propose di trasferirsi con lui. Aveva comprato un bilocale in quella città, anche se ancora lo stava pagando con un mutuo.

Giovanna desiderava quel cambiamento con tutto il cuore, ma in quel momento non poteva stravolgere la sua vita. Suo figlio era un adolescente e aveva bisogno di attenzioni. In più, sua madre si era ammalata e richiedeva cure. Per più di due anni Giovanna si prese cura di lei, finché le condizioni migliorarono.

“Avete ancora tanto tempo insieme!”, le dissero alla visita di controllo quando la dimisero.

Elena Matteotti non tratteneva più la figlia, ma per Alessandro iniziarono gli anni più impegnativi del liceo. Non voleva cambiare scuola e chiese alla madre di aspettare che finisse. Dovette cedere.

Quell’estate, prima che il ragazzo iniziasse la quarta liceo, Giovanna e Stefano finalmente si sposarono. Vedendo quanta gioia portò a suo marito, lei quasi si pentì di non averlo fatto prima. Ma a cosa servivano i rimpianti?

Ora non erano più solo fidanzati. La loro relazione poteva definirsi un matrimonio a distanza, se non fossero stati divisi da centinaia di chilometri.

E finalmente, Alessandro si iscrisse all’università. Giovanna era fiera di lui e capiva che era il momento di sistemare la sua vita. Non disse a Stefano che presto sarebbe andata da lui, voleva fargli una sorpresa.

O meglio, lui intuiva che sarebbe successo, ma non conosceva la data.

Preparò la valigia, salì sull’autobus e partì. Voleva che quel giorno rimanesse nel suo cuore per sempre. Si immaginava già indossare la lingerie di pizzo comprata giorni prima, spargere petali di rosa sul letto nuovo, preparare una cena deliziosa e aspettare l’amato al suo ritorno dal lavoro.

Giovanna sognava tutto nei minimi dettagli, mentre l’autobus procedeva. Era sicura che Stefano sarebbe stato felicissimo della sorpresa, ma invece toccò a lei riceverne una.

Aprì la porta del suo appartamento con le sue chiavi e si bloccò per lo shock. Davanti a lei c’era una ragazza con gli occhi azzurri, biondo-ramata, molto carina e giovanissima.

“Tu chi sei?”, chiese alla sconosciuta.

“Sono Vera. Oh, tu devi essere Giovanna. Scusa, me ne vado subito!”

“Che vuoi dire, te ne vai? Chi sei?”

“Per favore, non agitarti. Sono la ragazza di tuo marito!”

“Cosa? La ragazza di mio marito? Ma sei fuori di testa?”

A Giovanna sembrò che il mondo le crollasse addosso in quell’istante, come se la Terra avesse smesso di girare.

“Non ti preoccupare, Stefano è una brava persona e ti ama moltissimo.”

“Mi ama? E per questo vive con un’altra in mia assenza? Quanti anni hai? Ne avrai venti?”

“Sì, li ho compiuti quest’anno! Ci siamo conosciuti per caso. Non avevo dove stare e lui mi ha ospitata. All’inizio eravamo solo amici, ma io mi sono innamorata. So che lui non mi amerà mai, perché ha te. Ma capiscilo, era solo. Soffriva. Io volevo solo alleviare la sua solitudine, anche solo per un po’!”

A Giovanna sembrava che quella ragazza stesse dicendo assurdità. Cercò di ricordare se ci fosse mai stato un motivo per dubitare della fedeltà di suo marito. Non aveva mai trovato oggetti di un’altra donna quando lo andava a trovare. Mai. Come poteva essere possibile?

“Prendo le mie cose e vado. Non avvisavi Stefano del tuo arrivo, quindi non mi ha detto di andarmene. Scusami!”

“Cosa? Vuoi dire che non è la prima volta che sei qui?”

“No, stiamo insieme da un anno e mezzo. Ogni volta che vieni, prendo tutte le mie cose, pulisco tutto perché non resti un segno, e vado da un’amica per qualche giorno. Siamo sempre stati attenti. Stefano non voleva ferirti! Non mi permetteva neanche di toccare le tue cose. Nemmeno lo shampoo o lo spazzolino, figurati i vestiti. Voleva che non ti accorgessi di nulla. Sono sempre stata molto cauta, ma ora…”

“E pensi che il fatto che tu viva qui non mi turbi affatto?”

Giovanna non capiva perché continuasse a parlare con quella ragazza, ma Vera non riusciva a smettere. Forse per la tensione.

“Non c’è motivo di essere turbata. Ti ripeto, Stefano ama solo te!”

“Ma dorme con te quando io non ci sono?”

“Non pensarci. Non prova niente per me. Ne sono sicura!”

In quel momento, la porta si aprì e entrò Stefano. Probabilmente Vera gli aveva mandato un messaggio mentre Giovanna era distratta.

Lui sembrava angosciato.

“Giovanna, ti prego, questo non significa niente. Io amo solo te!”, le disse, tendendole le mani, ma lei le respinse.

“Un anno e mezzo di bugie! Ecco il tuo amore!”

“Che cosa le hai detto di un anno e mezzo?”, urlGiovanna gli voltò le spalle e uscì di casa, lasciandosi alle spalle un amore che credeva eterno, ma che si era rivelato fragile come vetro.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

fifteen − fifteen =

In viaggio verso la felicità: l’amore si avvicina!