Viaggio al mare

**Vacanza al mare**

– **Bianca, no, non permetterò che tu vada. Hai solo diciotto anni, non capisci…** – **Giulia** alzava la voce sempre più. Erano ore che discutevano.

– **Sei tu che non capisci. Tutti partono, e a me, come al solito, è vietato**, ribatteva ostinata Bianca.

– **Tutti chi? La tua amica Ginevra? Sua madre le permette di fare chissà cosa…** – Giulia si bloccò, sentendo di aver esagerato. – **Ascolta, piccola…**

– **E tu mi hai ascoltata quando ti ho detto che non volevo saperne di Raffaele? Ah già, l’opinione di una bambina non conta niente. Hai fatto come volevi tu, dicendo che volevi essere felice. E allora? Sei felice, mamma? Non sono più una bambina, sono maggiorenne. Anch’io voglio essere felice. Partirò, che ti piaccia o no. Non ti chiederò neanche un euro.** – Gli occhi di Bianca luccicavano di lacrime.

– **È proprio perché voglio che tu sia felice che ti dico di no! Potresti commettere un errore di cui ti pentirai per tutta la vita. Pensa, Bianca. Laggiù dipenderesti completamente da quel tuo Riccardo. E sei sicura di lui? Vi conoscete da due mesi. Non avresti nessuno accanto…**

– **Tranquilla, non tornerò incinta**, rise amara Bianca.

– **Non ci capiamo più.** – Giulia si lasciò cadere sul divano, esausta.

Era stanca di giustificarsi. Suo marito l’aveva lasciata con Bianca di tre anni, qualche assegno di mantenimento e poi sparito. Quando aveva conosciuto Raffaele, non si aspettava di poter amare e fidarsi di nuovo di un uomo. Lui aveva fatto di tutto per essere un padre e un amico per Bianca. Ma lei non lo aveva mai accettato.

Giulia ricordava quando, a dodici anni, Bianca aveva accolto Raffaele con il broncio la prima volta che era venuto a cena, e poi le aveva chiesto:

– **Abiterà con noi?**

– **Sì. Non sei d’accordo?**

– **E se non lo fossi? Tanto fai sempre come ti pare**, sbuffò la ragazzina.

Giulia aveva provato a spiegarle che Raffaele era una brava persona, che l’avrebbe capito presto.

– **Non lo conosci ancora. Vedrai, ti piacerà.**

– **Tua figlia è solo gelosa**, le aveva detto l’amica psicologa. **Non farti condizionare. Un giorno crescerà, si sposerà, e tu rimarrai sola. Un uomo come Raffaele non capita due volte. Non devi scegliere tra lui e Bianca. Dagli tempo, si sistemerà tutto.**

Giulia aveva cercato di non trascurare la figlia, ma non ci riusciva sempre. Lei desiderava stare con Raffaele, mentre Bianca cercava continuamente di attirare l’attenzione. Si sentiva lacerata. Quando Bianca capì che la madre non era più solo sua, iniziò a allontanarsi. Ed ecco il risultato: non si capivano più.

Adesso era una specie di vendetta. Riccardo sembrava un bravo ragazzo, educato, di buona famiglia. Non aveva nulla contro di lui, ma permettere alla figlia di partire con lui per la Puglia…

Quando un ragazzo viene a conoscere i genitori della fidanzata, fa di tutto per fare bella figura. Ma com’è davvero? Si vede solo la superficie, il ghiacciaio dell’iceberg.

Forse per i genitori di lui era più semplice. Giulia aveva solo Bianca. Non si erano mai separate davvero. E ora lei voleva partire con quel ragazzo. Ovviamente ci sarebbero stato vino, sesso… Giulia l’aveva cresciuta da sola, proteggendola. Era difficile accettare che fosse cresciuta, che avesse una vita sua.

Ma non poteva tenerla legata. Anche Raffaele pensava che bisognasse darle libertà. **Non è stupida, capirà da sola.** Quando Giulia gli disse che, se Bianca fosse stata sua figlia, difficilmente l’avrebbe lasciata partire, Raffaele arrossì ma tacque. Era ovvio che non l’avrebbe permesso. Giulia fu grata per il suo silenzio, che evitò un litigio. Lui si tirò indietro. Lasciò che madre e figlia risolvessero da sole.

E così, non restava che rassegnarsi e sperare.

Forse avrebbe dovuto lasciare Raffaele, dimenticarsi di sé e dedicarsi solo a Bianca? Ma come farlo, se aveva appena trent’anni e desiderava ancora amore e felicità?

Ora era sua figlia che voleva essere felice, che non ascoltava più i suoi consigli. Cosa fare? È facile dare opinioni sugli altri, ma quando si tratta della propria unica figlia, l’amore e la paura fanno tacere ogni razionalità. Ogni madre vuole proteggere la figlia dagli errori. Ma forse, il vero errore è proprio questo?

Giulia sospirò, stanca di pensare, e entrò nella stanza di Bianca. La ragazza era piegata sul letto, con le gambe incrociate, fissando il telefono. **”Sta lamentandosi con Riccardo”,** intuì.

– **Sono stanca di litigare. È normale che abbia paura per te, che voglia proteggerti. Hai solo diciotto anni… Va bene, parti. Ma promettimi che chiamerai e terrai il telefono acceso.**

Bianca alzò gli occhi sorpresa, non si aspettava che cedesse.

– **Okay.**

**”Prima mi sarebbe saltata addosso, abbracciandomi e chiamandomi ‘mamma’. Ora sembra quasi che mi stia facendo un favore.”** Giulia avrebbe voluto aggiungere altro, ma tacque, sospirando. **”Che parta. Almeno non ci lasceremo nemiche.”**

In cucina, cercava di calmarsi quando Bianca fece capolino.

– **Posso prendere la valigia blu?**

– **Certo… Ma quando partite?**

– **Stasera, l’ho già detto.**

Già, probabilmente non ricordava. **Stasera?!** Così presto. Non si era ancora abituata all’idea di lasciarla andare. **”Dio, cosa sto facendo…”** Prese dei soldi dal nascondiglio e glieli portò.

– **Tieni, potrebbero servirti. Non dirlo a Riccardo. Se vorrai tornare, potrai comprare un biglietto quando vuoi.**

– **Grazie.** – Bianca abbozzò un sorriso. – **Riccardo verrà a prendermi. Non accompagnarmi, okay?** – disse in tono più conciliante.

Giulia annuì e uscì. **”Grazie a Dio, abbiamo fatto pace. Almeno non è andata peggio.”**

– **Pensavo ci fossero fuochi d’artificio, invece è tutto tranquillo. Allora l’hai lasciata partire?** – Raffaele entrò e lei lo abbracciò.

– **Che bello che ci sei… Non so se sto facendo la cosa giusta. Ho paura.**

– **Tranquilla. Non è stupida, saprà cavarsela.**

Riccardo arrivò alle dieci e mezza.

– **Sei responsabile di lei. Chiamate, capito?** – Giulia tratteneva a stento le lacrime. Per un attimo, vide un barlume di dubbio negli occhi di Bianca, ma svanì subito.

– **Sono pronta**, disse la ragazza, per tagliare corto. Riccardo prese la valigia.

– **Non si preoccupi, la riporterò sana e salva.**

Quando la porta si chiuse, Giulia corse alla finestra. Raffaele le mise una mano sulla spalla.

– **Sono saliti sul taxi. Dio, proteggila…**

– **Facciamo una tazza di tè?Mentre il taxi si allontanava nel traffico romano, Bianca sentì un groppo in gola, ma poi Riccardo le strinse la mano e sorrise, e per la prima volta capì che a volte tornare a casa è la vera avventura.

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