La Sorpresa Nascosta Sotto l’Abito da Sposa

Mentre la Sposa Firmava l’Atto di Matrimonio, Qualcosa si Mosse Sotto il Veste…

La sala nuziale era avvolta in un brusio di attesa.

Una luce dorata filtrava dalle alte finestre, illuminando le sedie dorate occupate da parenti e amici in abiti eleganti. Alcuni ospiti alzavano i telefoni per immortalare il momento, mentre l’aria vibrava di gioia e trepidazione.

La sposa, Beatrice, stava accanto allo sposo, Matteo, stringendogli la mano con dolcezza. Era radiosa: il suo abito bianco, aderente come una sirena, le avvolgeva il corpo snello, e il lungo velo scivolava delicatamente sul pavimento.

Un sorriso felice le illuminava il volto, ma negli occhi si coglieva un’ombra di preoccupazione.

“Andrà tutto bene,” sussurrò Matteo, accarezzandole le dita.

Beatrice annuì, ma prima che potesse rispondere…

…qualcosa si mosse.

Non dietro di lei. Non accanto. Proprio sotto.

Un movimento lieve, quasi impercettibile, come se qualcosa—o qualcuno—si nascondesse tra le pieghe del tessuto.

Beatrice trasalì, facendo un piccolo passo indietro. Matteo avvertì la tensione nel suo braccio e aggrottò la fronte.

“Che succede?”

Prima che potesse rispondere, il movimento si ripeté—più deciso, questa volta.

L’orlo del vestito si sollevò leggermente, come se qualcosa cercasse di liberarsi.

Tra gli ospiti, un silenzio improvviso. Una damigella, Sofia, portò una mano alla bocca. Una zia anziana, Rosaria, si fece il segno della croce mormorando una preghiera.

L’aria si fece pesante, carica di suspense.

Matteo impallidì.

Beatrice rimase immobile, un brivido lungo la schiena.

E poi…

…un sussurro.

Un suono piccolo ma chiaro: senza dubbio, qualcosa era lì, sotto il vestito.

“Ma scherziamo?” borbottò uno dei testimoni, Enrico, guardandosi intorno.

Nessuno rise.

Tutti trattennero il fiato, come in una scena da film.

E poi…

Il vestito si mosse di colpo, con decisione!

Beatrice gridò, sollevando la gonna.

La sala esplose in un sibilo collettivo. Matteo serrò i pugni, mentre l’ufficiale di stato civile, una donna elegante di nome Giulia, rimase immobile, il timbro sospeso in aria.

Da sotto il vestito, come da un passaggio segreto, emerse prima un’ombra nera, poi…

…un miagolio.

Un batuffolo nero saltò fuori.

Qualcuno urlò, un altro ospite rovesciò il bicchiere di prosecco, macchiando la tovaglia di damasco.

Beatrice si aggrappò a Matteo.

“Santo cielo! Cos’è?!”

Il batuffolino, goffo, fece qualche salto e si fermò al centro della sala.

Scodinzolò, poi…

…miagolò di nuovo.

Silenzio.

Matteo batté le palpebre. Beatrice, ancora terrorizzata, fissò l’ospite che aveva parlato.

Lì, sul pavimento, davanti a tutti…

…un gattino nero li osservava incuriosito.

“Ma è un gatto?” esclamò qualcuno, ancora sbalordito.

Matteo guardò Beatrice:

“Perché c’era un gatto sotto il tuo vestito?”

Lei aprì la bocca, ma non seppe rispondere.

Poi, una vocina timida si alzò tra gli ospiti:

“Ehm… forse è mio…”

Tutti si voltarono.

Era la sorellina di Beatrice, la piccola Ginevra, con le calze bianche e un coniglio di peluche stretto al petto. Gli occhi erano pieni di rimorso quando mormorò:

“Non volevo lasciarlo solo a casa… si è nascosto nel cesto del velo… credevo fosse scappato.”

Gli ospiti prima la fissarono stupiti, poi scoppiarono in una risata fragorosa. La tensione svanì come neve al sole.

Matteo sospirò. Beatrice, ancora tremante, si chinò e raccolse il gattino.

Il micio nero miagolò ancora, accoccolandosi nella sua mano come se niente fosse.

“Eccoti qui, piccolo testimone peloso,” rise Beatrice, accarezzandolo.

Giulia, l’ufficiale, sorrise scuotendo la testa:

“Speriamo non ci siano altre obiezioni al matrimonio?”

Nuove risate riempirono la sala.

Beatrice e Matteo si scambiarono un’occhiata e finalmente risero insieme.

Mentre il gattino si raggomitolava tra le braccia di Beatrice, Matteo lo accarezzò.

“Sai, se cominciamo così, questo matrimonio non sarà affatto noioso.”

“Direi… sorprendentemente ‘felino’,” rispose lei ridendo.

Gli ospiti si avvicinarono, e Ginevra, timida, si fece avanti.

“Mi dispiace…” disse a occhi bassi. “Non volevo che succedesse niente di male…”

Beatrice si accovacciò accanto a lei, il gattino ancora in grembo.

“Ginevra, va tutto bene. Ma la prossima volta avvisami se vuoi portare un ospite segreto, sì?”

“Sì…” annuì la bambina, poi aggiunse a bassa voce: “Povero Nerino aveva paura di restare solo.”

“Nerino?” chiese Matteo, alzando un sopracciglio.

“È il gatto. È con noi da due settimane. L’ho trovato fuori da scuola.”

“E perché non l’hai detto a nessuno?” domandò Beatrice.

“Perché la mamma ha detto che non possiamo tenerlo… ma io lo nutrivo di nascosto. Oggi si è nascosto nel velo.”

Giulia tossicchiò, sorridendo:

“Allora, se non vi dispiace, possiamo continuare con il rito? O c’è qualcun altro sotto l’abito?”

Nuove risate.

Beatrice consegnò Nerino a Ginevra, poi tornò da Matteo. Prima di prendergli la mano, sussurrò:

“Sei sicuro di volermi sposare dopo questo inizio?”

Lui sorrise:

“Se ho resistito a un gatto sotto il vestito, posso resistere a tutto. Il matrimonio continua.”

La cerimonia riprese. Giulia lesse i voti, gli sposi si guardarono negli occhi, e al fatidico “sì”, la sala esplose in applausi.

Ginevra, col gattino in braccio, agitò felice il suo peluche.

Quando Giulia porse l’atto da firmare, aggiunse con fare scherzoso:

“Speriamo non serva un rappresentante dell’ENPA come testimone.”

Beatrice e Matteo risero e firmarono.

Dopo il rito, gli ospiti si spostarono nel giardino, tra prosecco e dolci. Tutti parlavano del gatto, e il videomaker già immaginava il montaggio per i “matrimoni più divertenti” online.

Una damigella, Sofia, si avvicinò a Beatrice:

“Quel gattino ha portato fortuna. È il matrimonio più memorabile che abbia mai visto!”

“È solo l’inizio,” rispose lei, sorridendo a Matteo.

Più tardi, mentre tutti ballavano, Ginevra si avvicinò a Matteo:

“Zio Matteo… possiamo tenere Nerino?”

Lui si chinò verso di lei:

“Solo se posso giocarci anch’io, ogni tanto.”

“Allora sì!” esclamò la bambina, abbracciandolo.

Così, il micio nero non solo divenne un ospite inatteso, ma

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

five × three =

La Sorpresa Nascosta Sotto l’Abito da Sposa