Hai dimenticato di invitarci alla festa!

**Hai dimenticato di invitarci alla festa**

Francesca amava profondamente suo marito. Si considerava fortunata di averlo trovato. Luca era un uomo premuroso e affettuoso, sempre pronto a fare il possibile per la donna che amava.

Ma con la famiglia di lui, la fortuna sembrava abbandonarla. Si dice spesso che ci sia una pecora nera in ogni famiglia. Ebbene, in quella di Luca era tutto il contrario: lui era lunico normale, mentre gli altri erano tutti eccentrici.

Il suocero, per esempio, ogni volta che vedeva Francesca, commentava che aveva preso qualche chilo e chissà, forse nascondeva qualcuno nella pancia.

Eppure Francesca era in perfetta forma e non aveva messo su un grammo da quando aveva conosciuto i genitori di Luca. Ma questo non fermava Enzo, che ripeteva la frase come unabitudine, anche se lei avesse perso dieci chili.

Aveva anche labitudine di fare battute sgradevoli, mettendola a disagio. La sua presenza la faceva sentire sempre fuori di sé. E poi, la mania di andare in giro a torso nudo in casa non aiutava.

La suocera, Margherita, amava dare lezioni a tutti, anche su cose che non conosceva.

Spiegava a Francesca come vestirsi alla moda, quale acconciatura scegliere, o quale rossetto fosse adatto. E quando Francesca e Luca si trasferirono nel nuovo appartamento, Margherita criticò ogni dettaglio. Frugava in ogni angolo, spiegando come avrebbero dovuto sistemare tutto.

Poi cera la sorella minore di Luca, una ragazza irresponsabile con due figli di padri diversi, con cui Daniela non aveva mai avuto una relazione seria. Si portava sempre i bambini dietro e, in quanto madre, si aspettava che tutti fossero al suo servizio. Voleva il posto sul tram, la precedenza nella fila, e essere servita prima degli altri.

Nonostante percepisse gli alimenti dai padri dei figli e avesse sussidi statali, vivendo ancora con i genitori, Daniela cercava sempre qualcosa di gratis. Prendeva anche ciò di cui non aveva bisogno, riempiendo la casa di pannolini ormai inutili che Francesca sperava di vendere, vestiti senza scopo, giocattoli inutili. Poi diceva di costruirsi un “business”: prendeva roba gratis, fingendosi povera, e poi la rivendeva.

I suoi figli erano maleducati e insolenti, ma con una madre così, non potevano che essere così. Ogni volta che andavano a casa di qualcuno, frugavano nei cassetti, prendevano dolci senza chiedere e si impossessavano delle cose degli altri. Daniela non li rimproverava mai.

Francesca ricordava con terrore la volta in cui Daniela era venuta da loro con i bambini per linaugurazione della casa. Aveva regalato un servizio da tè ovviamente trovato chissà dove, e dopo la loro partenza non era rimasto neanche un dolce, un vaso nuovo era rotto, e cerano macchie di cioccolato sulle tende. O almeno, Francesca sperava fosse cioccolato.

Non cera da stupirsi se, avvicinandosi il suo compleanno, Francesca avesse deciso di non invitare la famiglia di Luca. Altrimenti, la festa sarebbe stata rovinata. Il suocero avrebbe fatto commenti sgradevoli, la suocera le avrebbe spiegato come vivere e Daniela avrebbe chiesto oggetti inutili per i bambini, che intanto avrebbero devastato lappartamento.

Francesca si sentiva un po in colpa verso Luca per la decisione, ma sperava che avrebbe capito.

“Luca, vorrei festeggiare il mio compleanno a casa. Inviterò i miei genitori e qualche amica.”

“Va bene, sono daccordo. Dopotutto, abbiamo arredato lappartamento con cura, no?” sorrise lui.

“Sì, esatto. Sembra uno studio per servizi fotografici. Ma”

“Ma cosa?” si preoccupò.

“Per favore, non arrabbiarti. Non voglio invitare i tuoi genitori.”

Luca sospirò e annuì.

“Scusami, ma per me è davvero difficile con loro. E per il mio compleanno voglio rilassarmi, non essere sempre in guardia,” disse con aria dispiaciuta.

“Capisco, non cè bisogno che ti giustifichi. Non sono facili da gestire.”

“Non sei arrabbiato?”

“No, affatto. È la tua festa, deve essere come la vuoi tu.”

Francesca si convinse ancora una volta che suo marito era luomo più meraviglioso del mondo. A volte pensava che fosse adottato, e tutto avrebbe avuto senso.

Francesca non aveva parlato della festa ai suoceri, dicendo che sarebbe stata una cosa intima. Aveva persino chiesto a Luca di non dirgli nulla.

Ma alla fine lo scoprirono. Margherita chiamò la madre di Francesca per discutere di lavoro, e senza volerlo, si lasciò scappare tutto.

“Ecco come ci tratta tua figlia!” urlò Margherita. “Non siamo abbastanza per lei, vero?!”

“Mamma,” cercò di calmarla Luca, “Francesca voleva solo festeggiare con i suoi genitori e alcune amiche. È il suo compleanno, decide lei. Se fosse stata una grande festa, vi avrebbe invitati.”

“Bene, ho capito. E di a tua moglie che siamo profondamente offesi!”

La madre riattaccò e Luca scosse la capo. Capiva perfettamente Francesca. Forse non era bello dirlo, ma si vergognava sempre dei suoi parenti. E non voleva che anche Francesca si sentisse così.

Decise dunque di non dirle niente per non rovinare la festa. Le avrebbe raccontato dopo.

La mattina del suo ventiseiesimo compleanno, Luca regalò a Francesca un mazzo di fiori e un buono per un centro benessere. Sapeva che era stata molto stanca quellanno: prima il matrimonio, poi i lavori in casa e il trasloco. E con tutto ciò, il suo lavoro era aumentato. Aveva bisogno di riposo.

Gli invitati iniziarono ad arrivare nel pomeriggio. Francesca si era impegnata: cibo delizioso, vestito curato, capelli perfetti. Sembrava felice e non vedeva lora di creare bei ricordi.

Ma non immaginava cosa laspettava.

Quando tutti erano seduti, suonarono alla porta.

“Devessere la torta,” esclamò Francesca, “lavevo quasi dimenticata, lho ordinata allultimo momento.”

Aprendo la porta con un sorriso, il suo volto si gelò. Davanti eranoDietro la porta cerano i suoceri, Daniela e i bambini, con un sorriso forzato mentre Margherita esclamava: “Hai dimenticato di invitarci alla festa!” e Francesca capì che lunica vera fortuna era avere al suo fianco un uomo come Luca, pronto a difenderla sempre.

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