Mai Ho Amato Mia Moglie e GlielHo Sempre Detto: La Colpa Non Era Sua Noi Vivevamo Bene
Mai ho amato mia moglie e glielho detto più volte. La colpa non era sua: vivevamo ragionevolmente bene.
Mi chiamo Andrea Rossi, vivo a Verona, dove i ricordi di tempi duri restano vivi nei nostri cuori. Mai ho amato mia moglie, Giulia, e glielho confessato come una verità amara che quasi non reggo. Non se lo meritava: mai un dramma, mai un rimprovero, sempre dolce, premurosa, quasi una santa. Eppure, il mio cuore restava freddo, come il Po dinverno. Non cera amore, e questo mi consumava dentro.
Ogni mattina mi svegliavo con lo stesso pensiero: andarmene. Sognavo una donna che accendesse in me un fuoco, che mi togliesse il fiato. Ma il destino mi ha giocato un tiro crudele e ha sconvolto tutto, lasciandomi smarrito. Giulia era confortevole come una poltrona antica. Teneva la casa impeccabile, era bella da far voltare le teste, e gli amici mi chiedevano: Dove lhai trovata, fortunato? Io stesso non capivo perché meritassi la sua fedeltà. Un uomo comune, senza nulla di speciale, e lei mi amava come fossi il suo intero mondo. Comera possibile?
Il suo amore mi soffocava. Peggio ancora era pensare che, se me ne fossi andato, qualcun altro lavrebbe conquistata. Uno più affermato, più bello, più ricco uno che avrebbe saputo apprezzarla. Immaginarla tra le braccia di un altro mi scatenava una rabbia cieca. Era mia, anche se non lavevo mai amata. Quel senso di possesso era più forte di me, più forte della ragione. Ma si può vivere una vita intera accanto a qualcuno per cui il cuore non batte? Credevo di sì, ma mi sbagliavo: dentro di me cresceva una tempesta che non potevo fermare.
Glielo dirò domani, decisi prima di dormire. A colazione, raccolsi quel poco di coraggio che avevo. Giulia, siediti, dobbiamo parlare, dissi, guardandola negli occhi sereni. Certo, amore, che cè? rispose con la solita dolcezza. Immagina se ci lasciassimo. Io me ne vado, viviamo separati Lei rise, come se avessi scherzato: Che idee strane! È qualche gioco? Ascolta, sono serio, la interruppi. E allora? Che succede? chiese, ancora sorridendo. Dimmi la verità: troverai un altro se me ne vado? Rimase immobile. Andrea, cosa ti prende? Perché pensi queste cose? nella sua voce cera preoccupazione. Perché non ti amo e non ti ho mai amata, sbottai, come un colpo.
Giulia impallidì. Cosa? Scherzi? Non capisco. Voglio andarmene, ma pensarti con un altro mi fa perdere la testa, dissi, la voce tremante. Rimase in silenzio, poi rispose con un tono triste e saggio: Non troverò nessuno migliore di te, non ti preoccupare. Vattene, resterò sola. Me lo prometti? sfuggì senza volerlo. Certo, annuì, fissandomi. Aspetta, ma dove vado? esitai. Non hai dove stare? chiese stupita. No, siamo sempre stati insieme. Sembra che dovrò restare qui vicino, mormorai, sentendo il terreno mancarmi sotto. Non preoccuparti, rispose Giulia. Dopo il divorzio, divideremo questa casa per due più piccole. Davvero? Non mi aspettavo che mi aiutassi così. Perché? chiesi, stordito. Perché ti amo. Quando si ama, non si trattiene con la forza, le sue parole suonarono come una condanna.
Passarono mesi. Ci siamo lasciati. Poi, voce correva: Giulia aveva mentito. Aveva trovato un altro alto, sicuro di sé, con un sorriso affascinante. Lappartamento ereditato dalla nonna non aveva pensato di dividerlo. Rimasi senza niente: senza casa, senza famiglia, senza fiducia negli altri. Il tradimento si rivelò come una pugnalata, e ancora oggi sento le sue parole: Resterò sola. Una bugia. Fredda, calcolatrice, e io, da stupido, ci ho creduto.
Come fidarmi ancora delle donne? Non lo so. La mia vita con lei era comoda, ma vuota, e ora non ho neanche quello. Sono in una stanza in affitto, a fissare il muro, ripensando a quella conversazione. La sua calma, le sue parole tutto era una maschera. Gli amici dicono: È colpa tua, Andrea, cosa ti aspettavi? E hanno ragione. Non lamavo, ma volevo trattenerla come un oggetto. E lei se nè andata, lasciandomi nella solitudine che tanto temevo. Forse questa è la mia pena: per il freddo, per legoismo, per non aver saputo apprezzare il suo cuore. Ora sono solo, e il silenzio intorno a me fa più male della sua partenza. Cosa pensano del mio gesto? Nemmeno io so chi sia il più grande sciocco io o lei.




