Tuo figlio è così noioso e privo di entusiasmo

Tuo figlio è così noioso non diventerà mai niente di buono!

Alessia si bloccò sulla porta, quasi lasciando cadere la torta dalle mani. Sua madre la fissava con disapprovazione, come se avesse commesso chissà quale errore.

Mamma, di cosa stai parlando? Alessia posò la torta sul tavolo. Cosa centra Mattia?
Centra che è già in terza media e frequenta ancora una scuola normale! la madre alzò la voce. Niente indirizzi speciali, niente programmi avanzati. Come farà a entrare in ununiversità decente? Come farà a ottenere qualcosa nella vita?

Alessia si morse il labbro. La conversazione stava seguendo il solito copione, e un bruciante senso di ingiustizia le serrò il petto.

Mamma, Mattia va bene a scuola. Ha ottimi voti in quasi tutte le materie. Prende ripetizioni di matematica e vuole fare il programmatore, come suo padre.
Appunto! la madre batté le mani. Programmazione! Stare tutto il giorno davanti al computer, come tuo marito Andrea. Un lavoro comune, uno stipendio normale. E tu? Insegnante! Dài ripetizioni! Guadagni due soldi. Almeno vostro figlio mangia decentemente?

Alessia strinse i pugni. Le parole della madre colpirono i punti più sensibili. Sì, lei e Andrea non erano ricchi, dovevano stare attenti alle spese. Ma Mattia era felice.

Stiamo benissimo. E Mattia è felice.
Felice! la madre sbuffò ironicamente e si avvicinò alla finestra. Invece il figlio di Roberto… quello sì che è un tesoro. Leonardo frequenta una scuola con inglese potenziato. Immagina? Inglese dalla prima elementare! Lo parla già fluentemente. Roberto e Lisa sono fantastici investono nel figlio, non badano a spese.

Alessia ascoltò in silenzio. Suo fratello era sempre stato il preferito. Aveva avviato una piccola attività, comprato un appartamento più grande, sua moglie Lisa non lavorava e si occupava della casa e del figlio. E ogni volta sua madre non perdeva occasione per metterli a confronto.

Leonardo è un ragazzo così dotato! continuò la madre con tono più caldo. Di lui sì che si può dire che avrà successo. Roberto dice che stanno pensando di mandarlo allestero per un corso di lingua. A tredici anni! Ecco cosa significa pensare al futuro, ecco cosa si chiama prospettiva. Non come la vostra scuola normale.

Alessia si avvicinò. Le spalle della madre erano tese, il volto severo.

Mamma, capisco che vuoi vedere i nipoti realizzati. Ma Mattia non è da meno di Leonardo. Hanno solo strade diverse.
Strade diverse! la madre si voltò di scatto. Una strada porta in alto, al successo. Laltra alla mediocrità e alla povertà. È questo che vuoi per tuo figlio? Che viva nellindigenza?

Qualcosa dentro Alessia si contorse.

Mamma, non siamo poveri. Viviamo secondo i nostri mezzi. E Mattia diventerà un uomo perbene. Intelligente, buono, laborioso.
Laborioso! la madre sbottò. Non basta, Alessia. Al mondo servono contatti, soldi, unistruzione prestigiosa. E Mattia cosa ha? Una scuola normale e una madre insegnante che tira a campare.

Alessia distolse lo sguardo. Davanti a lei cera la torta decorata con frutti di bosco, preparata con amore. Ora sembrava inutile…

Mamma, non voglio discutere. Cresciamo nostro figlio come crediamo giusto. Ed è felice.
Il futuro è ciò che conta! la madre si fece più vicina. Lo stai rovinando con la tua indifferenza. Roberto invece capisce. Fa di tutto perché Leonardo diventi qualcuno di importante. Tu invece ti lasci trasportare dalla corrente.

Alessia scosse la testa. Discutere era inutile. Sua madre restava ferma nelle sue idee, e nulla avrebbe cambiato la sua opinione.

Va bene, mamma. Mangiamo, Andrea e Mattia arriveranno presto.

Come previsto, il pranzo fu teso. La madre parlò di quanto Leonardo fosse brillante a scuola, di quanto Roberto fosse orgoglioso. Mattia mangiava in silenzio, osservando sua madre di sottecchi. Alessia gli sorrise, cercando di rassicurarlo.

Dopo quel pranzo, Alessia capì: avrebbe ridotto al minimo i contatti con sua madre. Era troppo doloroso sopportare quei continui paragoni.
Chiamava ancora per le feste, ma evitò altri incontri. La madre si offese, ma Alessia tenne duro. Doveva proteggere suo figlio da quella negatività.

Gli anni passarono. Mattia crebbe, studiò, si appassionò alla programmazione. Alessia seppe da sua madre che Leonardo aveva finito il liceo con il massimo dei voti. Era entrato in ununiversità prestigiosa, anche se con qualche raccomandazione del padre.

Mattia si diplomò e si iscrisse a un politecnico statale, senza aiuti. Superò gli esami e al terzo anno già lavorava in una piccola azienda informatica. Alessia era fiera di lui. Andrea anche. Ma sua madre parlava ancora solo di Leonardo.

Passò altro tempo. I nipoti avevano quasi trentanni. Al compleanno della madre, la famiglia si riunì. Roberto e Lisa arrivarono con Leonardo alto, bello, con una trasandata acconciatura da artista. Dopo luniversità, però, aveva lavorato poco. Aveva mollato tutto per la musica, formando una band. Roberto aveva finanziato lattrezzatura. Due anni dopo, la band non decollava. Leonardo viveva ancora con i genitori, senza lavorare.

Alessia osservò sua madre che lo adorava, accarezzandogli i capelli e chiedendogli dei progetti musicali. Lui rispondeva svogliato, distratto dal telefono. Ma per lei rimaneva il nipote doro.

Mattia sedeva accanto alla moglie Anna. Si erano sposati da poco e aspettavano un bambino. Lavorava in unazienda informatica importante, guadagnava bene e stava risparmiando per una casa. Ma la nonna sembrava non vederlo.

Andrea serrava la mascella. Anna guardava Mattia con preoccupazione, ma lui sorrideva, stringendole la mano.

La serata si trascinò. La madre raccontava agli ospiti del talento di Leonardo, della sua prossima fama. Lui annuiva con sufficienza. Alessia taceva.

Alla fine, Andrea, Mattia e Anna uscirono per primi. Mentre Alessia si preparava, la madre la fermò.

Alessia, aspetta. Voglio dirti una cosa.

Alessia si bloccò. La madre parlò a bassa voce, ma con fermezza.

Tuo figlio è così noioso, Alessia. Gr

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