Era Tanto Tempo Fa: Avevo un Gatto Rosso.

C’era una volta. Avevo un gatto rosso. Un bel micione, epicureo e burlone. Un incredibile piccolo affettuoso e gentile. Il suo nome non lo svelerò. Perché io lo chiamavo – Sole. Era il suo nome, rispecchiava il suo carattere ed era la luce della mia casa.

Veniva sempre da me spontaneamente, chiedendomi di accarezzarlo e parlarci. E nelle rare ore in cui rincasavo, era la mia unica gioia. All’epoca lavoravo in due lavori, e mi si vedeva raramente, cosa che comunque non disturbava e non interessava a nessuno. La mia vita familiare non era molto felice allora.

E quindi lui mi sostituiva qualsiasi cosa potesse essere sostituita. E le coccole, il calore e l’attenzione le ricevevo proprio dal mio Sole. Rispondeva a quel nome.

E un autunno piovoso si ammalò. Cominciò a tossire. E io non lo portai dal veterinario. Mi sembrava sempre che sarebbe passato da solo. Mi dicevo sempre, “domani”. Appena mi riposo un po’ troverò subito il tempo. Ero convinto di avere ancora tempo e che tutto sarebbe andato bene.

E Sole si accucciava tra le mie braccia nei miei rari rientri a casa, fissandomi negli occhi.

E dopo un paio di mesi morì. Se ne andò in silenzio, verso il prato luminoso. In uno dei miei ritorni a casa, si addormentò tra le mie braccia e non si svegliò più…

Sono passati quindici anni da allora. Quindici lunghi anni. E altri gatti sono stati e sono con me. Li ho amati e li amo tutti.

Ma a volte. Anzi, molto spesso, nei sogni viene da me il mio Sole e si siede sulle mie ginocchia, guardandomi negli occhi. E io cerco di spiegargli e chiedo perdono. E non riesco mai a trovare le parole. E tutte le parole mi sembrano sbagliate.

Ogni volta che ci ripenso, mi fa così male, e mi sento così addolorato, e mi stringe dentro come se fosse successo solo ieri.

Darei tutto per poter tornare indietro nel tempo e portare il mio Sole dal dottore. Per salvarlo.

E non riesco a perdonarmi. Non c’è nessuno che possa accusarmi più forte di me stesso. E continuo a pensare che sarebbe sicuramente sopravvissuto.

So che mi porterò questo peso fino alla fine, e nel mio ultimo giorno mi dispiacerà di nuovo di non aver salvato il mio unico Sole.

Non lesinate…

Non lesinate, per amor del cielo, su nulla per i vostri piccoli soli a quattro zampe. Né amore, né tempo, né denaro, né attenzione. E se per questo bisogna mettere da parte tutte le proprie incombenze. Tutti i propri impegni importanti.

Fate così! Fatelo immediatamente!

In modo da non dovervi poi tormentare per il resto della vita. E non dover chiedere perdono nelle notti scure a quegli occhi…

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