Sono nato in un piccolo paese della Campania. Ora ho ventidue anni. I miei genitori sono venuti a mancare di recente, e per questo non ho avuto difficoltà a lasciare la mia terra natale. I funerali di mio padre e di mia madre sono stati molto semplici, perché quasi nessuno della famiglia si è presentato, nonostante mio padre e mia madre avessero numerosi fratelli e sorelle.
Quando i funerali si sono conclusi, tutti i parenti avevano improvvisamente impegni urgenti. Beh, che Dio li accompagni! Dopo il funerale, ho deciso che sarebbe stato meglio partire, perché i ricordi erano troppo dolorosi per me.
Nel mio paese non si viveva bene. Già durante le scuole superiori subivo continuamente prese in giro dai compagni di classe. Una volta finiti gli studi e trovato lavoro, ero sempre il capro espiatorio dei miei superiori. Dopo molte riflessioni, ho deciso di tentare la fortuna altrove. Ho venduto la casa dei miei genitori e mi sono trasferito al mare, dove ho acquistato un piccolo terreno per costruire una casa di circa 150 metri quadrati.
Una volta terminata la costruzione, ho scattato delle foto della mia casa e le ho pubblicate su vari social network. Durante la costruzione, ho contattato molti parenti per chiedere consigli, ma mi hanno sempre detto che non ne sapevano nulla. Nessuno mi ha aiutato, neanche con una parola di incoraggiamento.
Con l’arrivo dell’estate, tutti i miei parenti hanno iniziato a chiamarmi, dicendomi che avevano deciso di trascorrere le vacanze al mare e chiedendomi di ospitarli nella mia casa. Avrei potuto accettare, ma perché avrei dovuto?
Quando ho seppellito i miei genitori, nessun parente ha trovato il tempo di venire, e nessuno mi ha aiutato economicamente, dicendo che erano in difficoltà. Ora, però, avevano trovato il modo di venire in vacanza da me, cosa che, mi dispiace dirlo, non è certo economica.
Quell’estate ho scoperto di avere una famiglia molto numerosa, che mi voleva bene e sentiva tanto la mia mancanza. Anche alcuni vecchi compagni di classe hanno iniziato a scrivermi, facendomi i complimenti, cercando di ingraziarsi la mia amicizia, e persino chiedendomi di far loro visita.
Ero stufo della loro ipocrisia. Ho scritto sui social che la mia era stata solo una piccola bugia o un sogno, come preferivano interpretarla. Ho poi pubblicato la foto di una vecchia casa fatiscente, dicendo che avevo speso tutti i soldi della casa dei miei genitori e che avevo potuto permettermi solo quella rovina. Ho aggiunto che non vedevo l’ora di riceverli per una visita e magari per darmi una mano con le riparazioni. Dopo averlo fatto, i miei parenti e amici sono di nuovo spariti. Avevano tutti, ancora una volta, impegni urgenti, e si sono rivelati di nuovo poveri come topi di campagna.
Ora mi chiedo: perché le persone sono così ipocrite e il mondo così crudele? In questo momento, sto prendendo il sole sulla spiaggia e penso di pubblicare queste foto sulla mia pagina. Ma poi ho deciso di non “agitare il drappo rosso davanti al toro” per suscitare invidia. Forse l’anno prossimo pubblicherò una foto della mia vera casa, per vedere che fine ha fatto la mia famiglia.