Mi sono innamorata di un uomo di 25 anni più grande e non me ne pento affatto.

Mi sono innamorata di un uomo più grande di me di 25 anni. E non me ne pento affatto.

Quando ho incontrato Marco per la prima volta, mi è sembrato un incontro fortuito, uno di quelli che cambiano la vita per sempre. È entrato in un piccolo negozio di fiori nel centro di Firenze, dove, persa nei miei pensieri, sceglievo un bouquet per mia sorella. Il suo sguardo – caldo, profondo, con una saggezza inspiegabile – mi colse di sorpresa. Non c’era quella frenesia vuota a cui ero abituata nei miei coetanei. Sorrise e, strizzando leggermente gli occhi, disse: “Scegli i fiori come se da questo dipendesse il destino del mondo”. Sorrisi, sorpresa da quel tono leggero e caloroso. Così iniziò la nostra storia – con una battuta, uno sguardo, una scintilla.

Non avrei mai pensato di potermi innamorare di un uomo più grande di me di un quarto di secolo. Dentro di me gridava: “È sbagliato! Non fa per te!” La società, le amiche, persino il mio buon senso, tutti mi dicevano che stavo impazzendo. Ma il cuore segue sempre le sue regole, e io mi arresi. Marco non era solo un uomo, era un mondo intero per me. Attento, paziente, con un sottile senso dell’umorismo capace di sciogliere anche la mia sfiducia più ostinata. Accanto a lui, per la prima volta, mi sentivo vera – viva, libera, amata.

La differenza d’età? Oh, era evidente. Le mie amiche a Milano, dove vivevo prima di trasferirmi, non smettevano di ricordarmelo. “Giulia, perché? Perché stai con un uomo così grande? Sei giovane, bella, e lui ha già un piede nel passato! Pensa che tra dieci anni sarai la sua badante!” Ero stanca di giustificarmi, di spiegare che con lui non fingevo, non indossavo maschere. Lui mi accetta così come sono – con le mie paure, sogni, debolezze. Non giudica, non mi smonta pezzo per pezzo. Con lui sono felice – e basta.

Anche Marco aveva delle preoccupazioni. Una sera, mentre eravamo seduti sulla sua vecchia terrazza, disse guardando il cielo: “Giulia, ho paura. Temo che un giorno ti sveglierai e capirai che sono troppo vecchio per te. Che ti ho rubato la giovinezza, le opportunità che avresti avuto con qualcun altro”. Presi la sua mano, guardai i suoi occhi stanchi ma tanto cari e risposi: “Mi hai dato ciò che nessun altro avrebbe potuto – sicurezza, calore, amore che mi ha fatto fiorire. Questo vale più di qualsiasi opportunità.”

Ma, a essere onesta, non era tutto così semplice. Ogni giorno affrontavo il giudizio delle persone. Per strada, i passanti ci guardavano, bisbigliavano, lanciavano occhiate storte, come se infrangessimo qualche legge sacra. Un giorno in un negozio, mentre eravamo alla cassa, una giovane commessa chiese insolentemente: “È suo padre?” Sentii il sangue ribollire, ma Marco, senza perdere la calma, sorrise e rispose: “No, sono solo l’uomo più felice del mondo”. In quel momento capii che non avrei mai scambiato quella sensazione – stare con lui – per nient’altro, anche se il mondo intero ci guardava con disprezzo.

Sì, nella nostra relazione ci sono difficoltà. Non chiudo gli occhi di fronte alla verità: Marco è più grande e la nostra strada insieme non sarà né lunga né facile. So che il tempo è inesorabile e un giorno lui potrebbe non esserci più. Ma ogni mattina, quando mi sorride assonnato con una tazza di tè nero in mano, capisco: ne vale la pena. Non ho bisogno del sostegno di nessuno, non delle amiche che sparlano alle spalle. Ho bisogno solo di lui – l’uomo che mi ha donato una vita che non avrei mai osato sognare.

Mi sono innamorata di un uomo più grande di me di 25 anni, e se il destino mi desse la possibilità di vivere tutto da capo, sceglierei ancora lui – senza esitazioni, senza dubbi. Perché l’età è solo un numero su carta, mentre i sentimenti che ha acceso in me sono un fuoco che brucerà nella mia anima per sempre.

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