Il Risveglio del Cuore

*Risveglio del cuore*

In un paesino incastonato tra colline e boschi di pini, dove il vento d’autunno faceva volteggiare foglie secche per le strade, la vita scorreva lenta ma con una malinconia nascosta. Ai piedi di una vecchia montagna, dove l’aria profumava di resina e legna bruciata, viveva Giulia. La sua vita sembrava perfetta: un marito affettuoso, Marco, una figlia, Beatrice, un appartamento spazioso in centro e una casetta in campagna. Marco chiamava le sue donne “le mie stelle” e le viziava come poteva. Quando Beatrice era piccola, si alzava di notte per permettere a Giulia di dormire. La loro casa era piena di amore, risate e calore.

**Idillio all’ombra**

L’azienda di Marco andava a gonfie vele, i soldi scorrevano a fiumi, e Giulia non mancava di nulla. Lui non voleva che lavorasse, e lei si dedicava volentieri alla figlia e alla casa. Passeggiavano nei parchi, compravano vestiti, arredavano con gusto. Ma a volte, la tranquillità veniva interrotta da telefonate anonime. Voci sussurravano: “Tuo marito non è quello che credi. Ha un’altra, le paga l’appartamento e tutti i suoi capricci.” Giulia scacciava quei pensieri, attribuendoli all’invidia. Marco a volte tornava tardi, partiva per viaggi di lavoro, ma poi li riempiva di attenzioni, e i dubbi svanivano come nebbia al mattino.

**Crollo improvviso**

Passarono gli anni. Beatrice compì sedici anni quando la vita di Giulia crollò come un castello di carte. Marco morì in un incidente. La sua auto sbandò su una strada ghiacciata e si schiantò contro un camion. Ma la cosa peggiore fu scoprire che non tornava da un viaggio di lavoro, ma dall’amante in una città vicina. Entrambi erano morti. La verità che Giulia aveva negato per anni la travolse come un’onda gelida. I “benintenzionati” avevano ragione. Marco aveva una doppia vita, e tutto il loro mondo era una menzogna.

“Come ho potuto non vedere?” sussurrava Giulia, fissando il vuoto. “Mi mentiva, mi tradiva, e io credevo a ogni sua parola.”

Gli sguardi compassionevoli dei colleghi dell’azienda dell’amante bruciavano come carboni ardenti. Tutti sapevano, tranne lei. La sua anima si spezzava dal dolore e dalla vergogna.

Il notaio lesse il testamento. Marco aveva lasciato tutto a Giulia: l’azienda, l’appartamento, la casa in campagna, i risparmi. Un conto separato era per Beatrice, per studiare all’estero. Ma i soldi non portavano gioia. Giulia non voleva l’azienda né il lusso. Il suo mondo era diventato grigio, la vita vuota. Non voleva più vivere.

**La ribellione di Beatrice**

Beatrice, la sua dolce bambina, diventò improvvisamente una straniera. Pretendeva tutto e subito, come se la madre dovesse accontentare ogni suo capriccio.

“Mamma, mi serve un telefono nuovo,” disse Beatrice. “E non dire che quello vecchio va ancora bene.”

“Beatrice, Marco te l’ha regalato da poco prima che…” Giulia esitò, incapace di dire “prima che morisse.”

“Non osare mai dirmi di no!” urlò la figlia. “Papà faceva tutto per me, e tu ti sei presa la sua azienda e sei avara! Lui mi amava, e tu…” Beatrice lanciò il telefono contro il muro e si chiuse in camera.

Giulia cadde sul divano, sentendo le forze abbandonarla. “Perché si comporta così?” pensò. “Dov’è la mia bambina che rideva con noi?”

**Risveglio**

Per un anno, Giulia visse come in una nebbia. Ma una notte sognò Marco. Era in piedi, sorridente, ma in silenzio. Dopo quel sogno, qualcosa in lei cambiò. “Non voglio marcire nel suo tradimento,” decise. “Io e Marco abbiamo studiato insieme, conosco l’azienda quanto lui. È ora di vivere.” Si rimise in sesto, si tagliò i capelli, indossò un tailleur elegante e andò in ufficio.

I dipendenti la accolsero con sguardi curiosi: “Giulia saprà farsi valere… o fallirà?” Ma lei riprese rapidamente le redini. Fornitori e clienti corsero a incontrarla, e l’azienda rifiorì. Giulia si sentiva utile, viva.

Solo Beatrice non credeva in lei. “Mamma, tu e l’azienda?” rise sarcastica. “Hai sempre vissuto in casa, e ora vuoi fare la businesswoman? Vendila, prima che fallisca. Ti sei anche vestita bene, ma più giovane non sei mica. O pensi che qualcuno cada ai tuoi piedi? Magari un cacciatore di soldi,” schernì.

Giulia tratteneva il dolore. “Beatrice, deciderò io come vivere. Tu preparati agli esami,” rispose con calma.

**Nuova vita**

Beatrice partì per studiare all’estero. Giulia si immerse nel lavoro, e l’azienda prosperò. Godeva della sua indipendenza, dei successi, dei profitti. Con la figlia si sentivano, ma Beatrice restava fredda e pungente. Giulia le chiedeva prudenza in un paese straniero, ma riceveva solo risate ironiche.

Decisa a rinnovare la casa in campagna, Giulia chiese al suo vice, Luca, di trovare una squadra di muratori. “Voglio un lavoro di qualità,” disse. Luca le passò il numero del caposquadra, Antonio. “Recensioni eccellenti, ho controllato,” assicurò.

Giulia incontrò Antonio nella casa. “Voglio un camino nuovo, interni chiari, riscaldamento a pavimento,” spiegò. Antonio ascoltò attentamente, prese appunti e ispezionò la casa. “Ti manderò presto i bozzetti,” promise.

**Un incontro inaspettato**

Tornando in città, Giulia entrò in un caffè. Il suo sguardo incrociò un uomo a un tavolino. Un volto familiare, ma il nome le sfuggiva. “Giulia, ciao!” lui si alzò, e lei riconobbe Matteo, un compagno di scuola che un tempo aveva avuto una cotta per lei.

“Ciao! Non ti avevo riconosciuto subito,” sorrise.

“Che donna che sei diventata! Sicura, bellissima,” disse Matteo, spostando una sedia. “Come sta Marco? E la sua azienda?”

“Marco è morto,” rispose piano. “Ora gestisco io l’azienda.”

“Mi dispiace,” si rattristò Matteo. “E io ho divorziato. Con mia moglie non funzionava, ho resistito per i figli. Ora sono tornato in città, ho un’officina mia.”

Parlarono a lungo, si scambiarono i numeri. Quella sera, Matteo chiamò: “Andiamo a cena insieme?” Giulia accettò, sentendo il cuore battere più forte per quella voce e quegli occhi verdi.

Matteo la accolse con un mazzo di bucaneve. “A marzo?” sorprese Giulia. “C’è ancora la neve!”

“Li ho visti da una signora in Piazza, ho pensato subito a te. Ti ricordi quando li raccoglievamo a scuola?” sorrise.

Al ristorante, il tempo volò. Poi lui propose un caffè a casa sua. E poi… Giulia si svegliò al profumo del caffè. Matteo era in piedi con un vassoio, sorridente. “Ora non ti lascio più,” disse. Giulia sentì la vita ritornarle.

**Luce e ombre**

Matteo la chiese in moglie, ma Giulia esitavaArrivò il giorno del loro matrimonio, e mentre camminava verso l’altare, Giulia finalmente sentì che il suo cuore si era svegliato davvero, pronto a battere di nuovo.

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