Tradimento nella nuova dimora

Tradimento nella Nuova Casa

Luca e Bianca si sposarono e si trasferirono in un nuovo appartamento nella periferia di Firenze. Li riempiva una gioia immensa: i due giovani sistemavano la casa, creavano un nido d’amore, sognando il futuro. Ma dopo sei mesi, arrivarono i genitori di Luca. All’inizio sembrarono sorpresi dalla presenza di Bianca, e durante la cena, dopo qualche bicchiere di vino, scoppiò una lite.

“Perché hai portato questa qui?” sbottò la suocera, tagliente.

“Cosa intendi? Sono sua moglie!” si indignò Bianca, sentendo il sangue salirle alle guance.

“Moglie?” rise la suocera, con una risata carica di disprezzo. “Tu, moglie? Non farmi ridere! Luca ha già una moglie e due figli. I nostri nipoti! E tu chi sei? Avrai mire sull’appartamento?”

Bianca guardò Luca, ma lui abbassò gli occhi, sussurrando:

“Vai da tua madre, io sistemerò tutto. Domani mattina li mando via.”

Quando Bianca compì diciotto anni, sua madre iniziò a parlare di matrimonio. Non la pressava, ma si preoccupava: Bianca passava troppo tempo in casa, tra i libri. La ragazza non era asociale — a scuola e all’università era attiva — ma respingeva le attenzioni dei ragazzi. Preferiva immergersi nelle storie dei romanzi piuttosto che correre ad appuntamenti. La madre temeva che sarebbe rimasta sola.

Bianca si laureò, trovò lavoro come impiegata, ma la vita restò uguale: casa, lavoro, casa. Allora i genitori decisero che era ora che vivesse da sola. Avevano comprato per lei un trilocale in un vecchio palazzo, affittandolo fino ad allora. Dopo una ristrutturazione, le consegnarono le chiavi, quasi cacciandola dalla casa paterna.

Bianca si sentì tradita. Come potevano cacciare così la propria figlia? Ma la vita la costrinse ad adattarsi. Non le piaceva pulire un appartamento grande né fare la spesa, finché non apparve Luca. Si occupò delle faccende domestiche, conquistandola col cuore.

Quando Bianca lo presentò ai genitori, la madre si turbò. Sognava per la figlia un marito laureato e con casa propria. Luca, meccanico, affittava una stanza in un dormitorio vicino. Il padre però disse:

“Vedremo col tempo.”

Luca amava Bianca, e questo era l’importante. Il matrimonio fu modesto, presenti solo i suoi genitori. Quelli di Luca, da un paesino lontano, non arrivarono, e i giovani rimandarono più volte la visita.

Un anno dopo, la coppia pensò ai figli. Luca propose di vendere il vecchio appartamento senza ascensore e comprarne uno nuovo, in periferia.

“Con un bambino e una carrozzina al quinto piano, come faremo?” la convinse.

Bianca accettò, sebbene la madre fosse contraria. Il giorno della firma, Luca finì in ospedale per un’appendicite. Bianca dovette occuparsi da sola delle carte, portando con sé la madre, abituata a decidere per lei.

Luca tornò dall’ospedale direttamente nella nuova casa. Sistemarono tutto con entusiasmo: tende, mobili, ogni dettaglio. La vita sembrava perfetta, finché non arrivarono i suoi genitori.

A cena, la suocera lanciò accuse. Bianca, sconvolta, non credeva alle proprie orecchie. Luca taceva, chiedendole solo di andarsene. Raccolse una borsa e raggiunse la madre, il cuore spezzato dal dolore e dall’umiliazione.

Il giorno dopo tornò. I genitori di Luca se n’erano andati, la casa splendeva di pulito.

“Cosa intendeva ieri tua madre?” chiese Bianca, trattenendo le lacrime.

“Non ci pensare. C’era una donna, mi ha dato due figli. Ma ora sono con te,” rispose lui, indifferente.

“Mi hai mentito! È un tradimento!” urlò Bianca. “Non posso vivere con un bugiardo!”

“Non puoi? Vattene! L’appartamento resterà a me. Se mi denunci, pagerò la tua parte a vita,” sogghignò lui.

“O te ne andrai tu,” rispose gelida Bianca. “Mia madre ha insistito per intestarmi la casa. Sapeva che c’era qualcosa sotto…”

Bianca restò sola nel grande appartamento. Le serate tornarono ai libri, ma non la consolavano. Il cuore bruciava per il tradimento. Aveva amato Luca, si era fidata, e lui aveva nascosto un’altra famiglia.

La madre veniva a confortarla:

“Figlia mia, te l’avevo detto che non era quello giusto. Ma non sei sola, ci sono io.”

Bianca annuiva, ma sentiva il vuoto. Non chiese il divorzio — toccava a lui decidere. La casa, comprata dai suoi genitori, divenne una fortezza, ma anche un monito ai sogni infranti. Luca chiamava, chiedeva perdono, ma lei non rispondeva.

A volte, sfogliando un romanzo, Bianca immaginava come sarebbe stata la loro vita senza bugie. Ma la realtà era dura: di nuovo sola, con i libri e un cuore in pezzi.

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