**Amore, Suocera e Intelligenza Artificiale**
— Mamma, perché cerchi sempre di rovinare il mio rapporto con Margherita? — La voce di Luca tremava di rabbia, ma cercava disperatamente di controllarsi.
— Perché non è la donna giusta per te, Luca! — rispose fermamente Anna Maria, stringendo le labbra e incrociando le braccia.
— Ma senti quello che dici? Io e Rita ci amiamo! Non sono solo parole, è un sentimento vero!
— Sentimento? — replicò la madre, distogliendo lo sguardo. — Lei non è capace di provare nulla. E tu lo sai bene.
— No, non lo so! — alzò la voce Luca. — Per anni mi hai ripetuto: “Trova quella giusta, una donna gentile, fedele, intelligente, che sappia badare alla casa”. E allora? Non è bella?
— Bella… — ammise a denti stretti Anna Maria.
— In casa c’è ordine? Sì. Ti rispetta? Certo. Non ti ha mai mancato di rispetto. È più intelligente di me, capisce sia tecnologia che letteratura. Allora, mamma, qual è il problema?
— Il problema è che la tua Margherita non è una persona, Luca — disse la donna con disperazione, alzandosi dalla poltrona. Il tavolino, con la teiera e i pasticcini disposti con cura dalla nuora, traballò e cadde con un tonfo. — È un prodotto! Un programma! Meccanica e fili, anche se avvolti in pelle liscia e occhi luccicanti!
— Mamma…
— Non interrompermi! — tagliò corto. — Questa… donna… non invecchia, non si ammala, non litiga! È perfetta per definizione! Seni rimovibili, ricarica a luce solare, sensore termico integrato! Non capisci che hai sostituito la vita con la tecnologia?
Il vecchio barboncino Peppino, in segno di sostegno alla padrona, abbaiò, girandole attorno ai piedi.
— Certo che ti sorride! Ha la modalità “sorriso automatico” attivata! Non ti sbatte mai gli occhi in faccia, non si arrabbia, non grida. Non è umana, Luca! E tu… hai scelto l’illusione.
Lui tacque. Poi, dopo un respiro profondo, si ritirò in camera sua.
Il mattino dopo, con il cuore in tumulto, Anna Maria stava sul balcone a guardare il cortile dove giocavano i bambini e passeggiavano le coppie. Nelle orecchie le risuonavano le parole di Luca: “Ci amiamo”.
Quel stesso giorno, entrò sul sito del produttore di androidi. Le dita le tremavano mentre scorreva il catalogo. Alla fine scelse: Vittorio. Altezza 184, occhi scuri, “modalità empatia”, “ascolto attivo”, “braccia per abbracci – morbidezza extra”. Sì, costava caro. Molto. Ma l’amore di suo figlio non ne valeva la pena?
Tre settimane dopo, arrivò il pacco. Una scatola enorme in mezzo al salone, e dentro… lui. Il suo Vittorio. I suoi occhi brillavano di calma. La sua voce, bassa e rassicurante, come se avessero vissuto insieme quarant’anni.
— Mamma, fai sul serio? — Luca fissava incredulo Vittorio, seduto comodamente sul divano con riscaldamento integrato.
— E perché no? — rispose tranquilla Anna Maria. — Ho deciso che basta soffrire. Tu vivi con un androide, ora anch’io non sono più sola.
— Mamma… — Luca si passò una mano nervosa tra i capelli. — Ma è assurdo!
— Assurdo? — sorrise lei. — Non più della tua Margherita. Lui almeno non discute, non si offende, non contraddice. E il caffè la mattina lo fa meglio di qualsiasi barista!
— E i sentimenti? Il calore? L’anima?
— Hai fatto la tua scelta. O hai doppi standard, figlio mio?
Più tardi, in cucina, Luca provò a essere sincero:
— Mamma, capisco che vuoi punirmi. Ma davvero credi che questo risolverà qualcosa?
— Credo che siamo entrambi stanchi del dolore. Delle delusioni. Sono stata sola per anni. Ora almeno c’è qualcuno che mi chiede com’è andata la giornata, che mi copre con una coperta…
— Mamma… È un surrogato. Come se avessi preso una mia copia.
— È esattamente quello che hai fatto tu, Luca. Abbiamo scelto la comodità invece della complessità. Solo che io almeno sono onesta.
— E adesso?
— Adesso ceniamo. Vittorio ha preparato lasagne. Piaceranno a Margherita.
Quella sera, sul balcone, nel brusio lieve della città, Anna Maria stava accanto a Vittorio. Lui le teneva la mano. In casa, Luca preparava il tè mentre Margherita aggiornava il sistema.
A volte l’amore prende forme strane. Ma non è forse importante che, alla fine, in casa ci sia calore?