**Tradimento a Prova di Tutto: La Vendetta Fredda e Raffinata**
Vissero insieme trentacinque anni. Quasi una vita intera. Marco e Giulia. Tutto era cominciato come nelle vecchie storie damoreballi sotto la pioggia, conversazioni fino allalba, sogni condivisi di una casa con giardino. Giulia era minuta, fragile, silenziosa, ma con una forza interiore dacciaio. Marco, ambizioso, occhi pieni di fuoco, sempre alla ricerca di qualcosa di più.
Affrontarono povertà, debiti, traslochi, lutti. Quando Marco costruì la sua attività da zero, fu Giulia a reggere tuttocasa, figli, bollette, malattie. Quando finalmente arrivò il successo, portando comfort e stabilità, Marco si innamorò. Della nuova segretaria, longilinea, che rideva alle sue battute e gli toccava il braccio un attimo più del necessario.
Decise in fretta. Assunse avvocati costosi per tenersi la casaquella costruita mattone dopo mattone, ristrutturata a quattro mani, dove Giulia aveva piantato rose e ricamato cuscini. Il focolare che un tempo era il sogno di entrambi.
Il tribunale diede la casa a Marco. Giulia ebbe due mesi per andarsene. Ma se ne andò in due giorni. Senza lacrime, senza drammi. In silenzio. Preparò le valigie, chiamò i traslocatori. E, come addio, sparse per la casa briciole di baccalàtra le tende, sotto i davanzali, nelle prese daria. Resti della cena daddio che si era preparata, seduta al tavolo vuoto.
La nuova fiamma di Marco si trasferì nella “casa dei sogni” pochi giorni dopo. Tutto le sembrava perfetto: luce, spazio, caminetto, terrazzo. Ma in ventiquattrore, un odore putrido invase le pareti. Nulla lo eliminavané pulizie, né incensi, né lavori.
La puzza si intensificò. Lavarono i pavimenti, cambiarono i tappeti, lasciarono le finestre aperte. Comprarono purificatori. Inutile. Gli amici smisero di visitarli. Nessuno sopportava quel fetore.
Marco provò a vendere. Ma le voci nel quartiere si sparsero in fretta. I compratori scappavano dopo dieci minuti. Gli agenti immobiliari rifiutavano di aiutarlo. La casa era diventata una maledizione.
La coppia chiese un mutuo pesante per una nuova casa. I soldi finirono. Finché Giulia chiamò:
*”Come vanno le cose, Marco?”*
*”Male,”* confessò lui, distrutto. *”La casa non si vende. Siamo alla rovina.”*
*”Che strano,”* rispose lei, serena. *”Sai, quella casa mi manca. Me la venderesti? Per diciamo, il 10% del valore?”*
Marco quasi pianse dal sollievo. Accettò subito. Il dieci per cento? Qualsiasi cosa per liberarsi di quellincubo.
Il giorno dopo, Giulia arrivò con il notaio. Documenti firmati in pochi minuti. La coppia partì per la nuova casa. Lei entrò nella casa vuota, respirò a fondoe sorrise, per la prima volta da anni.
Ma la storia continuò.
La coppia decise di portare via tutto dalla vecchia casa: mobili, tende, persino i sostegni delle tende! Soprattutto quelli. Marco non avrebbe lasciato nulla allex moglie. Li smontò personalmente. E, con quelli, portò lorigine della puzza.
Nella nuova casa, lodore riapparve la mattina dopo.
Giulia sapeva che sarebbe successo. E non chiamò mai più.
Ora, nella sua casa, gode di silenzio, pareti pulite e rose in fiore. Mentre Marco abita in una maledizione autoinflitta. Per tradimento. Per orgoglio. Per aver dimenticato chi era stata al suo fianco quando non aveva nulla.






