– Svetlana, ma d’inverno lì fa freddo!

Luciana, ma dinverno fa freddo là! Riscaldamento a legna, devi trasportare la legna! Mamma, tu sei di campagna, da piccola avevi solo quella vita. Nonno e nonna hanno vissuto tutta la vita in paese, e non è mai successo niente. E destate sarà bellissimo lorto, le fragole, i funghi da raccogliere nel bosco.

Giorgina aveva appena cominciato ad abituarsi alla vita in pensione. Sessantanni sulle spalle, trentacinque dei quali passati in fabbrica come contabile. Finalmente poteva bere il caffè con calma al mattino, leggere libri e non correre da nessuna parte.

I primi mesi di pensione li aveva goduti in silenzio e tranquillità. Si alzava quando voleva, faceva colazione con calma, guardava i programmi in tv.

Andava al mercato quando le faceva comodo, senza code. Dopo quarantanni di lavoro, era una vera benedizione.

Poi, una mattina di sabato, la figlia Luciana telefonò:

Mamma, dobbiamo parlare. Seriamente.

Che è successo? si preoccupò Giorgina. Sta bene Mariuccia?

Mariuccia sta bene. Vengo da te e ti spiego. Ma non preoccuparti!

Quella frase la fece preoccupare ancora di più. Quando i figli dicono “non preoccuparti”, cè sempre un motivo per farlo.

Unora dopo, Luciana era seduta in cucina, accarezzandosi la pancia arrotondata. Trentadue anni, il secondo bambino in arrivo, e ancora non si era sposata con quel Daniele.

Vivevano insieme da quattro anni, la piccola Mariuccia cresceva, ma a loro il matrimonio sembrava non interessare.

Mamma, abbiamo un problema con la casa cominciò Luciana, torcendo nervosamente il manico della tazza. La proprietaria ha alzato laffitto. A malapena riusciamo a pagare quello di adesso, e ora vuole altri duecento euro al mese.

Giorgina annuì con comprensione. Sapeva che per i giovani era dura. Daniele lavorava un po qui e un po là oggi facchino, domani fattorino, dopodomani guardia giurata. Luciana era in maternità con Mariuccia, e presto sarebbe partita il secondo congedo.

Abbiamo pensato di trasferirci da qualche parte più economico continuò la figlia ma con un bambino nessuno ci vuole affittare.

E allora cosa pensate di fare? chiese Giorgina, già intuendo una fregatura.

Ecco perché sono venuta Luciana si morse il labbro. Mamma, potremmo stare da te? Temporaneamente, ovvio. Intanto mettiamo da parte i soldi, forse poi potremmo chiedere un mutuo.

Giorgina si strozzò col caffè. Nel bilocale in periferia già cera poco spazio, e ora doveva ospitare una famiglia con una bambina e un altro in arrivo?

Luciana, ma come faremo a starci tutti? Ho solo due stanze, e sono piccole.

Mamma, ci adatteremo. Limportante è risparmiare. Paghiamo mille e trecento euro daffitto, ti rendi conto? In un anno sono quindicimila euro che potremmo mettere da parte per lanticipo del mutuo!

Giorgina si immaginò la scena. Daniele con labitudine di girare in mutande per casa, al telefono a voce alta. Mariuccia col pianto costante, i giocattoli sparsi ovunque, i cartoni animati a tutto volume. Luciana incinta, capricciosa, bisognosa di attenzioni.

E dove dormirebbe Mariuccia? provò a chiedere, cercando argomenti ragionevoli.

Nella stanza grande con noi, metteremo il lettino. Tu ti sistemi in quella piccola. Non ti serve tanto spazio un divano, la tv. Va bene!

Luciana, ma io ho appena raggiunto la pensione, vorrei un po di tranquillità. Ho lavorato quarantanni, sono stanca!

La figlia sospirò, come se la madre avesse detto una cosa insensata:

Mamma, a che ti serve la tranquillità a sessantanni? Sei ancora giovane, in salute. Le altre nonne alla tua età badano attivamente ai nipoti.

Sembrava un rimprovero. Come dire: le altre nonne sono utili, tu sei egoista.

E poi continuò Luciana hai quella casetta al mare. È perfetta, nonna lha sempre tenuta in ordine. Potresti vivere lì. Aria pulita, silenzio, per una pensionata è lideale.

Al mare? ripeté Giorgina, incredula.

Sì. La casa è solida, in buone condizioni. Potresti fare lorto, coltivare i pomodori. Fa bene alla salute, i medici lo consigliano agli anziani, stare allaria aperta.

Giorgina sentì un gelo dentro di sé. La casetta era a trenta chilometri dalla città, lautobus passava solo al mattino e alla sera.

Luciana, ma dinverno fa freddo là! Riscaldamento a legna, devi trasportare la legna.

Mamma, tu sei di campagna, da piccola avevi solo quella vita. Nonno e nonna hanno vissuto tutta la vita in paese, e non è mai successo niente. E destate sarà bellissimo lorto, le fragole, i funghi da raccogliere nel bosco.

La figlia parlava come se le stesse offrendo una vacanza in un resort di lusso, non una vita da eremita senza comodità.

E se avessi bisogno del medico? O della farmacia? O di fare la spesa?

Mamma, non andrai dal medico ogni giorno! Una volta al mese per i controlli, basta! E per la spesa puoi fare scorta, mettere tutto nel freezer. Hai quel freezer grande.

Luciana, e le mie amiche? Le vicine con cui ho sempre chiacchierato?

Potete sentirvi al telefono. O verranno a trovarti al mare, farete una grigliata. Sarà divertente!

Giorgina ascoltava e non credeva alle proprie orecchie! La figlia le stava seriamente proponendo di diventare una reclusa in una casa al mare, solo per liberarle lappartamento? E lo presentava come un favore alla sua salute!

Luciana, per quanto tempo pensate di restare nel mio appartamento?

Beh, almeno un anno. Forse un anno e mezzo.

Un anno, o più! Un intero anno a vivere con loro in un bilocale, o relegata in una casetta sperduta.

E Daniele, cosa ne pensa?

Lui è daccordo! si animò Luciana. Dice che starai molto meglio al mare che in città. Niente caos, niente stress.

Potrai leggere, guardare la tv. Daniele ha pure proposto di montarti unantenna satellitare, così avrai più canali.

Giorgina si immaginò Daniele che generosamente pensava al suo bene, sdraiato sul suo divano preferito, nel suo appartamento. E persino le offriva la grazia di unantenna satellitare.

Mamma, pensaci continuò la figlia che ci fai da sola in due stanze? Tanto spazio inutile. Noi con i bambini ci sistemeremo meglio, risparmieremo, ci metteremo in piedi.

E quando vorreste trasferirvi?

Anche domani. Non abbiamo molte cose. La padrona di casa sta già cercando nuovi inquilini, dobbiamo sloggiare entro fine mese. Abbiamo poco tempo.

Giorgina si versò altro caffè con la mano tremante. La figlia la fissava in attesa, studiando la sua espressione. Nei suoi occhi si leggeva: “Dai, mamma, non vorrai mica dire di no a tua figlia,

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