Mi dispiace, ma non sono ancora pronto a convivere.

Mi dispiace, ma al momento non voglio andare a vivere insieme…

A Marco sembrava che Bianca fosse innamorata di lui tanto quanto lui lo era di lei, quindi rimase molto sorpreso dalla sua risposta alla proposta di andare a convivere.

– Mi dispiace, ma al momento non voglio andare a vivere insieme! – disse lei.

– E perché?

– Non lo so, stiamo insieme solo da sei mesi. Penso che sia ancora troppo presto…

– Presto? Tesoro, credo che sia il momento giusto. Vivremo insieme, ci conosceremo meglio e poi, magari, faremo il passo successivo.

– Marco, non è un videogioco, è la vita reale. E nella mia vita, in questo momento, non c’è posto per la convivenza, ma questo non significa che non apprezzi il nostro rapporto. Mi va bene così com’è.

– Ma io voglio di più! Voglio svegliarmi con te al mattino. Voglio addormentarmi insieme! Non lo vuoi anche tu?

– Lo facciamo già, due volte alla settimana, dimentichi? Non ti basta?

– Non mi basta!

– Beh, se mi ami, dovrai avere un po’ di pazienza.

– Posso avere pazienza, se mi dici il motivo! Perché non vuoi? Spiegami! È così difficile?

Bianca pensò un po’, poi sorrise e decise che era il momento di discutere la questione più approfonditamente.

– Marco, parliamo chiaramente. Cosa significa per te convivere con una donna?

– L’ho già detto, addormentarsi e svegliarsi insieme!

– E tra questi momenti?

– In che senso? – non capì lui.

– Ci sono ventiquattro ore in un giorno, ricordi? Tu parli solo della notte e del mattino presto. E il resto del tempo?

– Ma il resto del tempo siamo quasi sempre a lavoro! O no?

– Non proprio. Per esempio, ceneremo o faremo colazione insieme?

– Spero di sì!

– E chi cucinerà?

– Tu non sai cucinare! – intuì Marco, anche se stupidamente, dato che aveva già gustato i suoi piatti.

– So cucinare!

– Allora, qual è il problema?

– Chi cucinerà? Tu o io?

– Beh, tu, magari qualche volta io. Perché sei così preoccupata al riguardo?

– Marco, perché non voglio trasformare la mia vita in una routine noiosa, come molte delle mie amiche! Non voglio svegliarmi presto per preparare la colazione a qualcuno. Non voglio correre dal lavoro, passare dal supermercato, portare la spesa a casa, e poi danzare attorno ai fornelli per preparare la cena!

– Ma a volte cucini già quando resti da me, o sbaglio? Pensavo ti piacesse…

Marco sembrava un po’ infastidito. La sua ragazza è forse pigra?

– Amo cucinare, ma non sono pronta a farlo ogni giorno. Mi piace arrivare a casa, preparare un’insalata veloce e questo è tutto. Mi piace che ci vediamo due volte alla settimana, a volte di più. Mi basta! Forse, un giorno vorrò di più, ma non ora!

– Semplicemente non mi ami! – concluse Marco.

– Ecco, ci risiamo…

– Cosa? Non è vero? Quando una donna ama, è pronta a fare tutto per il suo amato!

– E l’amato? È pronto a fare tutto per l’amata?

– Certo!

– Bene, allora conviviamo, MA – tutto a metà. Cioè, ognuno pulisce per sé, cuciniamo a turno, ci laviamo i vestiti da soli. Che ne dici?

– Ma non cucino bene. L’hai detto tu stessa!

– Sarà occasione per imparare. Non possiamo vivere sempre di pizza o hamburger. Posso aiutarti con le lezioni!

– Non capisco, è davvero così difficile? Perché non è difficile per gli altri? Tu sei speciale? – insisteva Marco.

– Beh, se vuoi pensare così. Che sia. Sono speciale. Non voglio dedicare la mia vita privata all’amore. Non ora. Ho solo ventitré anni. Voglio godermi la libertà!

– Ah, ho capito! Hai un altro uomo! – immaginò Marco una conclusione inaspettata.

– E perché mi servirebbe? – chiese Bianca.

– Beh, se non vuoi vivere con me, allora lui ti è più caro!

– Il tuo uomo invenzione è più caro? – sorrise lei.

– Il tuo uomo inventato! Perché dovrei inventarmi uomini!

– Ah, non hai bisogno di inventarti un uomo, quindi hai deciso di inventarne uno per me, giusto?

– Mi stai confondendo completamente! – quasi gridò lui.

– Perché stai dicendo sciocchezze! Non ho nessun altro! A volte anche tu mi sembri troppo, e per questo non voglio vivere insieme! Amo la mia solitudine e non sono pronta a rinunciarci. Non ora!

– Come si può amare la solitudine quando si è in una relazione? – si meravigliò Marco.

– Molto semplicemente. Ci sono cose che ti piace fare quando non c’è nessuno a casa?

– Come cosa?

– Non so, leggere un libro, guardare una serie, fare un bagno, perdere tempo sui social, provare vestiti dall’armadio, ballare al buio!

– Gli uomini non fanno queste cose! – si indignò lui.

– Ma le ragazze lo fanno! E a me piace! Non sono ancora pronta a rinunciare alle bellezze della mia vita da single!

– Ma anche nella vita di coppia ci sono abbastanza bellezze! – cercava ancora di convincerla Marco.

– Come cosa?

– Addormentarsi e svegliarsi insieme! – ripeté ancora la sua canzone.

– Marco, lo sai che russi come un trattore?

– Cosa? Non me l’hai mai detto! E gli altri non si sono lamentati!

– Beh, degli altri non so, ma da quando Leo ti ha dato un pugno sul naso al barbecue un paio di mesi fa, hai iniziato a russare terribilmente. E a proposito, te l’avevo detto! Posso sopportarlo un paio di volte alla settimana, ma tutti i giorni no! Anch’io voglio dormire bene ogni tanto.

– Non dormi bene accanto a me?

– Solo in quei rari momenti in cui riesco ad addormentarmi prima di te!

– Ma tu vai a letto di solito più tardi…

– Ecco appunto!

– Ah, quindi russo, non cucino, non sono adatto alla convivenza?

– E in più, come si è scoperto, sei un terribile rompiscatole! – non si trattenne lei.

– Perché mai sarei un rompiscatole!?

– È mezz’ora che cerchi di convincermi a fare qualcosa che in linea di principio non voglio fare. Che cos’è, se non essere un rompiscatole?

– Bianca, in realtà volevo sposarti! Ecco perché ti ho proposto di vivere insieme! – disse lui offeso.

– Ma io ho mai detto che voglio sposarmi? – sorrise tristemente lei.

– Non vuoi? Tutte le ragazze vogliono sposarsi!

– Evidentemente, non tutte…

– O non vuoi sposarti con me? – intuì lui.

– In realtà non voglio, ma se vogliamo ragionare dal tuo punto di vista, cosa puoi offrire a una futura moglie? Solo addormentarsi e svegliarsi insieme?

– Vuoi dire che sono un buono a nulla? – si offese Marco. – Che non sono capace di fare nulla?

– Hai quasi trent’anni. Lavori per mille euro al mese, vivi nell’appartamento fatiscente di tuo zio solo per non pagare l’affitto, ti vesti nei negozi a poco prezzo. Non vuoi nemmeno comprare un’auto perché bisogna mantenerla!

– Ascoltandoti sembra che non sia affatto un buon partito! Allora perché sei stata con me?

Bianca alzò le spalle.

– Sei carino, ben fatto, sei divertente e un amante meraviglioso.

– Per la salute?

– E per l’anima!

– Ma non ci sarà una famiglia per noi!

– Finché non maturi, sicuramente no!

– Ottimo! Allora la mia proposta viene ritirata dall’ordine del giorno! E sai, ti dirò di più! Ci lasciamo!

– Davvero? – chiese ironicamente Bianca. – E pensavo che non lo avresti mai proposto! Allora addio? – disse lei, salutandolo con la mano, ricordandogli che stava litigando con lei nel suo appartamento.

– Addio! – dichiarò orgogliosamente lui, indossando i pantaloni. – Anzi, addio!

– Addio allora! – disse lei con un sorriso, lanciandogli una maglietta.

Marco se ne andò, e Bianca accese la musica, spense la luce e cominciò a ballare. Questo la aiutava sempre a calmare i nervi e a ritrovare il buon umore. Sapeva che prima o poi lui sarebbe tornato, ma lo avrebbe fatto rientrare? Questo era tutto un altro discorso!

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