Sposata da quattro anni e mantengo mio marito

Oggi è un giorno difficile. Sono sposata da quattro anni, eppure sembra un’eternità.

Mi chiamo Giulia Rossi, ho 32 anni e vivo a Milano. Da quattro anni porto sulle spalle il peso di un matrimonio che mi sta sfuggendo di mano. Mio marito, Marco Bianchi, ha otto anni più di me e, a dirla tutta, la sua irresponsabilità mi ha stancata. Oggi ho avuto il coraggio di chiedergli dei soldi, ma invece di comprensione, ho ricevuto solo rimproveri e la minaccia di andarsene. La mia vita è diventata un dramma, e non so più quanto reggerò.

Quattro anni di matrimonio, eppure non mi sono mai sentita amata, né protetta. Marco era già sposato prima di me e ha una figlia dal primo matrimonio. Quando si è lasciato, è tornato dai suoi genitori e, mentre ci frequentavamo, mi diceva che passava la notte da un amico. Scoprii più tardi che mentiva, ma feci finta di niente, convinta che l’amore avrebbe aggiustato tutto. Lui lavora come responsabile vendite in un’azienda importante, ma è sempre sotto pressione. Basta poco perché esploda in scenate, scaricando su di me la sua frustrazione. Non ho mai avuto un gesto di sostegno, né un po’ di cura. Il suo carattere irascibile è diventato una prova troppo pesante.

Nei momenti più difficili, quando avrei avuto bisogno del suo appoggio, Marco impacchettava le cose e scappava da sua madre. Una volta, dopo una settimana di solitudine, l’ho supplicato di tornare. Viviamo nel mio appartamento, comprato prima del matrimonio, e sono sempre io a pagare bollette e fare la spesa. Lui, invece, non mi ha mai mostrato un euro dei suoi guadagni. Dice che sta risparmiando per il nostro “sogno comune”: una casa sulle Dolomiti, dove vivremo felici. Ma ogni giorno che passa, dubito sempre di più che quel giorno arriverà. Le sue parole sembrano solo promesse vuote, e io sono stanca di credere alle favole.

Lo scorso inverno, le bollette sono aumentate e, prendendo coraggio, gli ho chiesto di contribuire. Mi ha promesso che ci avrebbe pensato, ma un mese è passato e non ho visto un centesimo. La mia pazienza ha raggiunto il limite. Non posso più mantenere un uomo adulto che vive sulle mie spalle. E se avessimo figli? Dovrebbero lavorare fin da piccoli per sostenere il loro stesso padre? È assurdo! Alla fine del mese, ho perso le staffe e gliel’ho chiesto apertamente: “Hai intenzione di pagare l’affitto?” Invece di una risposta normale, è scoppiato, accusandomi di essere ingrata, e ha iniziato a fare di nuovo le valigie, minacciando di andarsene.

Non capisco perché mi tratta così. Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo? Il mio cuore si spezza dal dolore e dalla confusione. Non posso sopportare per sempre questa ingiustizia, ma ogni sua fuga e ritorno mi spezzano un po’ di più. Per quattro anni ho portato questo peso da sola, ma ora sono al limite. Quanto ancora resisterò, prima che la mia vita crolli del tutto sotto il peso della sua indifferenza?

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