**La serra rotta e l’astuzia femminile: come un intrigo rischiò di distruggere due famiglie**
Fin dal mattino presto, Eleonora vide la sua vicina, Beatrice, entrare nel cortile in lacrime, i capelli arruffati e le mani tremanti.
— È la fine! — singhiozzava. — La serra, il raccolto… qualcuno ha distrutto tutto! Contavo su quei pomodori e zucchine per i bambini, per venderne qualcuno… Adesso non resta niente!
— Non disperarti, Beatrice — cercò di consolarla Eleonora. — Non è la fine del mondo. Possiamo sistemare tutto. Mio marito Angelo può aiutare, ha le mani d’oro!
— Angelo?! — sbottò Beatrice. — Mio marito, Luca, è fuori controllo da tre giorni, ubriaco e assente. Ora ho perso anche l’unica speranza per la stagione…
Eleonora rifletté. Voleva aiutare, ma qualcosa nel comportamento della vicina la insospettì. Beatrice era sempre in giro per casa loro ultimamente: a chiedere sale, piantine, o solo per chiacchierare. E sempre vestita come se dovesse uscire, non per lavorare nell’orto.
La verità era che Beatrice covava un piano. Dopo i tradimenti di Luca e le liti continue, aveva puntato gli occhi su un altro uomo: Angelo, tranquillo e laborioso. Perché Eleonora? Lei, Beatrice, era più bella, più energica, una padrona di casa migliore. Ma Eleonora era una roccia, e serviva astuzia.
Decise di giocarsi tutto. Pagò il pigro del paese, Sandro, per distruggere la serra quella notte. Le pesava perdere il raccolto, ma se era il prezzo per la felicità, ne valeva la pena.
Così, al mattino, la scena delle lacrime, la corsa da Eleonora, le lamentele… Tutto per far sì che Angelo arrivasse e le restasse vicino.
Ma Angelo, pur buono, non era sciocco. Capì che Beatrice tramava qualcosa. Rifiutarsi sarebbe stato scortese, andare le avrebbe dato speranza. Allora scelse una mossa inaspettata.
Andò da Luca e parlò chiaro:
— Tieni d’occhio tua moglie — disse. — Il capocantiere, Marco, le fa regali e inviti. Eppure lei rifiuta, perché vuole restare con te. Ti ama, non vuole perdere la famiglia…
A Luca cadde la maschera. Sì, beveva, urlava, trascurava tutto. Ma sua moglie era bella, fedele, paziente… e lui cosa faceva? La rovinava con le sue mani. E se un giorno fosse troppo tardi?
Il mattino dopo, Luca stesso sistemò la serra. Poi tirò fuori i risparmi nascosti e li diede a Beatrice, che rimase a bocca aperta.
— Andiamo al mare — le propose. — Riprendiamoci ciò che abbiamo perso.
Beatrice si illuminò. Corse a comprare vestiti, vantandosi con le amiche e persino con Eleonora, che sorrise. Aveva capito tutto. Ma tacque. Nessuno le avrebbe portato via Angelo.
Chiuse la porta alle spalle di Beatrice e andò da suo marito per abbracciarlo, ringraziarlo e, se proprio doveva dirlo, godersi un pizzico d’orgoglio. Perché la sua felicità non era mai stata costruita sulla rovina degli altri.