**Tradimento nella Nuova Casa**
Luca e Giulia si sposarono e si trasferirono in un nuovo appartamento alla periferia di Milano. Erano felici: la giovane coppia sistemava la casa, creava un nido d’amore, sognando il futuro. Ma dopo sei mesi arrivarono i genitori di Luca. All’inizio sembrarono sorpresi della presenza di Giulia, e a cena, dopo un paio di bicchieri di vino, scoppiò il finimondo.
— Perché hai portato questa qui? — sbottò suocera con tono tagliente.
— Cosa significa? Sono sua moglie! — ribatté Giulia, sentendo il sangue salirle alle guance.
— Moglie? — rise la suocera, una risata carica di disprezzo. — Che moglie? Non farmi ridere! Luca ha già una moglie e due figli. I nostri nipotini! E tu chi sei? Una che vuole la casa?
Giulia guardò Luca, ma lui abbassò gli occhi, sussurrando:
— Va’ da tua madre, ci penso io. Domani li mando via.
Quando Giulia compì diciotto anni, sua madre iniziò a parlare di matrimonio. Non la pressava, ma si preoccupava: Giulia passava troppo tempo in casa a leggere. Non era asociale — a scuola e all’università era una ragazza attiva, ma respingeva gli approcci dei ragazzi. Preferiva immergersi in una storia piuttosto che correre ad appuntamenti. La madre temeva che sarebbe rimasta sola.
Giulia si laureò, trovò un lavoro come impiegata, ma la sua vita non cambiò: casa, lavoro, casa. Allora i genitori decisero che era ora di farla vivere da sola. Da anni tenevano per lei un trilocale in un palazzo vecchio, affittandolo. Dopo una ristrutturazione, le consegnarono le chiavi, praticamente cacciandola di casa.
Giulia si sentì tradita. Come potevano cacciare via la propria figlia? Ma la vita la costrinse ad adattarsi. Odiava pulire un trilocale e fare la spesa, finché non arrivò Luca. Si occupò lui delle faccende domestiche, conquistandola così.
Quando Giulia lo presentò ai genitori, la madre si accigliò. Sognava per la figlia un uomo laureato e con casa di proprietà. Luca, meccanico, affittava una stanza in un dormitorio vicino. Il padre invece disse:
— Vedremo come va.
Luca amava Giulia, e questo bastava. Il matrimonio fu semplice, con solo i suoi genitori presenti. I genitori di Luca, da un paese lontano in Calabria, non vennero, e i giovani rimandarono più volte il viaggio per incontrarli.
Un anno dopo, la coppia iniziò a pensare ai bambini. Luca propose di vendere il vecchio appartamento senza ascensore e comprarne uno nuovo, più moderno, anche se in periferia.
— Con un bambino e un passeggino, come fai al quinto piano? — la convinse.
Giulia accettò, nonostante le resistenze della madre. Il giorno della firma del contratto, Luca finì in ospedale per un’appendicite. Giulia dovette occuparsi delle carte e chiamò la madre, abituata a farsi sempre aiutare.
Luca tornò dall’ospedale direttamente nella nuova casa. Sistemavano tutto con entusiasmo: tende, mobili, la vita sembrava perfetta. Finché non arrivarono i suoi genitori.
A cena, la suocera lanciò accuse. Giulia, sconvolta, non credeva alle sue orecchie. Luca rimase zitto, chiedendole solo di andarsene. Lei fece una valigia e partì per casa della madre, il cuore spezzato.
Il giorno dopo tornò. I genitori di Luca se n’erano andati, la casa brillava di pulito.
— Cos’ha detto tua madre ieri? — chiese Giulia, trattenendo le lacrime.
— Niente di che. Avevo una donna, due figli. Ma ora sono con te — rispose lui, disinvolto.
— Mi hai mentito! È un tradimento! — gridò Giulia. — Non posso vivere con un bugiardo!
— Non puoi? Vattene! La casa rimane a me. Se mi denunci, pagherò la tua parte a vita — sogghignò lui.
— Sarai tu a andartene — rispose Giulia gelida. — Mamma ha insistito per intestare la casa a me… Aveva fiutato l’inganno.
Giulia rimase sola nel grande appartamento. Le serate le passava di nuovo con i libri, ma non la consolavano più. Il cuore le doleva per il tradimento. Aveva amato Luca, si era fidata, e lui le aveva nascosto un’altra famiglia.
La madre veniva a confortarla:
— Tesoro, te l’avevo detto che non era quello giusto. Ma non sei sola, ci sono io.
Giulia annuiva, ma sentiva il vuoto. Non avviò il divorzio — toccava a lui decidere. La casa, comprata dai suoi genitori, era la sua fortezza, ma anche un ricordo dei sogni svaniti. Luca chiamava, chiedeva perdono, ma lei non rispondeva.
A volte, sfogliando un romanzo, Giulia immaginava come sarebbe stata la loro vita senza quella menzogna. Ma la realtà era cruda: di nuovo sola, con i libri e un cuore in pezzi.